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Gli arditi della Guerra.

Author:
Publisher: Edizioni Aurora.
Date of publ.:
Details: cm.12,5x18,5, pp.216, rilegatura artigianale cartonata, fasciata con carta a motivo floreale stilizzato.

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Firenze, Sarnus 2018, cm.17x24, pp.112, illustrazioni in bianco e nero. brossura copertina figurata. Collana Diari e Memorie, 50. Memorie di Faustino Giannoni, un prigioniero italiano durante la Grande Guerra. Scritte in prima persona. Davvero interessanti le numerose pagine che descrivono l'atmosfera e i rapporti umani che si creavano fra i prigionieri, anche di diverse nazionalità, e fra i prigionieri e i carcerieri nemici. Il trattamento riservato agli internati era spesso umiliante, moralmente e fisicamente. La fame era costante e il cibo scarso e pessimo. Colpisce però che, quando si ammalavano, i prigionieri fossero portati in ospedale e curati con professionalità, cibo sano e qualche sorriso. Non solo: i prigionieri, in certe situazioni, potevano scegliere se lavorare fuori dal campo di prigionia. Faustino, con altri commilitoni, decise di andare in Boemia a fare il contadino: se non altro si sarebbe riempito la pancia di patate. Durante il soggiorno in un villaggio, con la famiglia presso cui lavorava, si instaurò un rapporto di simpatia e quasi di affetto. Inoltre, insieme agli altri prigionieri, partecipava alla vita della comunità, prendendo parte anche alle sue feste. La domenica era giorno di libertà.

EAN: 9788856302578
EUR 13.00
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A cura di Alberto Zampieri. Ospedaletto, Pacini Editore 2015, cm.21x29,5, pp.202, illustrazioni in bianco e nero e a colori, tavole in bianco e nero e a colori. brossura copertina figurata. Collana Storia. Tra i conflitti più sanguinosi vi fu senza dubbio quello della Prima Guerra Mondiale che spezzò circa dieci milioni di vite umane, senza contare i feriti e i cinque milioni di persone che, sparse ovunque nel mondo, morirono per le carestie e le epidemie che il conflitto stesso aveva provocato. La città di Pisa non fu direttamente ferita dal conflitto ma dette il suo contributo in vite umane, specie tra i giovani studenti universitari. Essa contribuì anche alla salvezza di opere d'arte non solo proprie ma anche giunte fin da Venezia. "L'atmosfera di guerra si respirava un po' ovunque, tra ospedali, parrocchie e nelle vie cittadine del centro nelle quali la vivacità del popolo si era notevolmente smorzata, come si evince dalle cronache dei giornali locali..." (Laura Zampieri). Alcuni dei più autorevoli esperti raccontano la città toscana durante il primo conflitto mondiale: come città e cittadini affrontarono la guerra e come ne uscirono.

EAN: 9788863159493
EUR 29.00
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Pisa, Pacini Editore 2018, cm.17x24, pp.390 brossura copertina figurata a colori. Coll.Ricerche di Storia,7. Durante la Prima guerra mondiale le distruzioni del patrimonio artistico e monumentale assunsero una ampiezza inedita, anche in virtù degli effetti devastanti delle nuove armi. Anche l’impatto sull’opinione pubblica fu straordinariamente rilevante. Da una parte si pose il problema non facile della protezione e della tutela del patrimonio, dall’altra i danneggiamenti subiti divennero oggetto privilegiato della propaganda contro la “barbarie” nemica, che colpiva un patrimonio di valore universale. Furono definite “atrocità culturali” per paragonarle alle atrocità commesse dai tedeschi nei territori occupati. Rispetto a questo fortissimo coinvolgimento del patrimonio artistico nello scontro ideologico e propagandistico del periodo bellico la fotografia ebbe un ruolo fortemente adiuvante. Da una parte agevolava l’opera di tutela e di ricostruzione o restauro; dall’altra era in grado di esprimere la forte carica emotiva che scaturiva dal fatto che le immagini delle “rovine di guerra” venivano rappresentate come ferite al corpo simbolico della nazione, avvicinandole al tema del lutto e del sacrificio dei soldati caduti. Il volume ripercorre le principali tappe e i protagonisti della tutela dell’arte in guerra e approfondisce il sistema di comunicazione fotografica creato durante il conflitto. Analizza quindi la produzione e circolazione delle immagini e le modalità organizzative e operative che permisero di utilizzare la fotografia volta a volta in funzione documentativa per gli operatori della tutela, oppure in funzione di sollecitazione emotiva per il grande pubblico, secondo un registro fortemente empatico.

EAN: 9788869959295
EUR 25.00
-40%
EUR 15.00
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Roma, Salerno 2017, cm.12,5x19,5, pp.228, brossura copertina figurata a colori. Coll.Mosaici,2. L'ultimo anno della Grande Guerra è l'anno della sconfitta e della vittoria. Tra l'Italia di Caporetto e quella di Vittorio Veneto prende forma l'Italia del Piave. Caporetto non segna solo una ferita militare, ma passa alla storia come l'immagine emblematica della disfatta. La ricerca dei responsabili s'intreccia con gli alibi della classe dirigente, che attribuisce la colpa alla viltà dei soldati e al clima disfattista che serpeggia nelle retrovie. La paura del tradimento percorre l'intera penisola. Dai fantasmi della sconfitta riemergono però le "Italie" che resistono, quella militare e quella del fronte interno. L'esercito si riorganizza, la resistenza sul Grappa e sul Piave acquista una dimensione patriottica ed elimina ogni traccia di dissenso riducendo al silenzio i "nemici interni". L'Italia del Piave resiste all'offensiva austro-ungarica del giugno 1918 e si avvia alla vittoria finale. Vittorio Veneto permette la costruzione del mito della Grande Guerra e al tempo stesso diventa la premessa di una vittoria subito percepita come mutilata.

EAN: 9788869732317
EUR 15.00
-27%
EUR 10.90
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