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Patria e umanità. Il pacifismo democratico italiano dalla guerra di Libia alla nascita della Società delle Nazioni.

Autore:
Editore: Il Mulino.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.21,5x24, pp.207, brossura con bandellette. Collana Percorsi.

Abstract: Attraverso un'ampia documentazione, il libro ricostruisce la storia del pacifismo italiano di matrice radicale, repubblicana e liberale progressista, dalla nascita in Italia della prima associazione pacifista "ufficiale", avvenuta nel 1885 a Torino, fino agli anni del primo dopoguerra. II lento, spesso faticoso, ma costante processo di crescita del movimento italiano per la pace, riconosciuto anche sul piano internazionale con l'assegnazione nel 1907 del premio Nobel per la pace a Ernesto Teodoro Moneta, fu interrotto dalla guerra di Libia, la quale provocò al suo interno una spaccatura fra coloro che approvavano l'impresa per considerazioni di natura nazional-patriottica e quanti l'avversavano con fermezza, giudicandola una pura guerra di conquista. La crisi d'identità del pacifismo democratico italiano fu aggravata dallo scoppio del primo conflitto mondiale, poiché finirono con l'aderire alla causa interventista non solo quei suoi rappresentanti che si erano espressi a favore della guerra italo-turca, ma quasi tutti quelli che l'avevano osteggiata. Non per questo i dirigenti del pacifismo borghese italiano che avevano fatto proprie le ragioni dell'interventismo democratico rinnegarono gli ideali pacifisti, prova ne sia che, sin dalle ultime settimane di guerra, si fecero paladini dei princìpi wilsoniani e della necessità di dar vita a una Società delle Nazioni.

EAN: 9788815264824
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Bologna, Soc.Editrice Il Mulino 2011, cm.13,5x21,5, pp.415, brossura cop.con bandelle. (copia in eccellente stato). Coll.Il Veliero. Quando nel 1887 fu introdotta in Italia una tariffa doganale fortemente protezionista, si formò un piccolo movimento d'opinione risolutamente avverso alla politica di protezione daziaria e d'intervento dello stato nell'economia. Composto non solo da importanti economisti, per due volte, nel 1904 e nel 1913-14, esso cercò senza fortuna di dotarsi di una struttura organizzativa, per meglio combattere il protezionismo doganale e i privilegi di quei gruppi economici che ricevevano sostanziosi aiuti da parte dello stato. La rigida supervisione alla quale durante la prima guerra mondiale la mano pubblica sottopose tutta la vita economica del paese, la lentezza con cui, a conflitto concluso, si provvide allo smantellamento della "bardatura di guerra" fornirono nuovi stimoli ai liberisti italiani, tanto che nel 1922 essi riuscirono a darsi finalmente uno stabile assetto organizzativo. Nel novembre di quell'anno fu costituito, per volontà di Einaudi e Giretti, il Gruppo libero-scambista italiano, dissoltosi quattro anni più tardi a causa della politica intollerante e repressiva del fascismo. Come questo ilbro dimostra, la vera anima del movimento italiano per la libertà economica fu il piemontese Edoardo Giretti, piccolo imprenditore serico, dirigente del movimento pacifista, deputato radicale dal 1913 al 1919 e per oltre un quarantennio strenuo quanto sfortunato propugnatore dei principii del libero mercato.

EAN: 9788815149923
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