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Scismi della Cristianità. Guerre intrighi antipapi.

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Publisher: De Vecchi Ed.
Date of publ.:
Details: cm.15x21,5, pp.381, num.figg.bn.nt. legatura ed. sopracop.fig.a col.

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Messina, Centro Studi Umanistici 1990, cm.17x25, pp.118, brossura Intonso.
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#130383 Regione Lazio
Roma, Banco di Sicilia 1969, cm.24x34, pp. 248 con 11 piante anche ripiegate, 295 ill. su tavv. ft. di cui 122 a colori, oltre riproduzioni stampe e documenti ft, legatura ed.soprac.fig.a col.
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#146872 Arte Scultura
Morbio Inferiore, SelectiveArt 2010, cm25x30,5 pp.474, 264 figg.a col.e num.bn.nt. legatura editoriale sopraccoperta figurata a colori in cofanetto. Coll.Infra Sculptores. 2. Un importantissimo volume, realizzato dopo lunghe ed ampie ricerche dallo studioso Alfredo Bellandi. Lo scultore quattrocentesco attivo ad Urbino tra il settimo e l'ottavo decennio del '400 era noto col nome convenzionale di Maestro delle Madonne di Marmo, sotto quest'etichetta di comodo si è scoperto celarsi la personalità artistica di Gregorio di Lorenzo, cioè uno scultore toscano formatosi nell'ambiente fiorentino dominato dall'ultimo Donatello e dal giovane Verrocchio. L'artista viste le notevoli capacità e la grande versatilità intraprese una carriera feconda spostandosi in varie parti d'Italia, là dove era richiesta la sua opera. Ebbe così ad intraprendere una feconda stagione urbinate, a fianco dei numerosi lapicidi e scultori reclutati tanto dalla Toscana quanto dall'entroterra marchigiano, sino alla Dalmazia, per realizzare in tempi ristretti i fantastici apparati decorativi del Palazzo di Federico da Montefeltro. La fama di Gregorio di Lorenzo è però legata alle bellissime Madonne ad altorilievo, tre delle quali ancora conservate nel Palazzo (una quarta, con lo stemma di Federico è oggi a Ottawa in Canada), opere tutte di grande virtuosismo, nella piena osmosi che viene a sublimarsi fra le forme modellate e la specificità delle grandi lastre di marmo scelte ed utilizzate dallo scultore. L'artista: Documentato a Firenze dal 1455 al 1495, fu un attivo scultore la cui produzione più tipica è appunto quella di rilievi di Madonne col Bambino in uno stile elegante e ornato riconducibile alla lezione di Mino da Fiesole e Desiderio da Settignano. Tipici sono i sorrisi trattenuti dall'aspetto leggermente forzato, gli sguardi "felini", le labbra serrate e le guance gonfie. La sua identità è stata chiarita solo recentemente (dopo aver proposto i nomi di Domenico Rosselli, Tommaso Fiamberti e Giovanni Ricci) e gli sono attribuiti vari lavori oggi in vari musei italiani ed esteri. Una sua Madonna col Bambino è nella chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze, due al Museo Nazionale del Bargello, tre nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, un'altra al Louvre di Parigi[1], una alla National Gallery of Australia di Canberra[2], una al Columbia Museum of Art di Columbia (South Carolina) e una ancora alla National Gallery of Canada di Ottawa. Un San Giovannino si trova nella National Gallery of Art di Washington e una lunetta della Madonna col Bambino e due angeli è nella Pinacoteca civica di Forlì, insieme con una trabeazione. Il lavabo della Badia Fiesolana è opera di collaborazione con Francesco di Simone Ferrucci, che ne curò il disegno architettonico. Lavorò anche ad Urbino, dove scolpì alcuni peducci con imprese di Federico da Montefeltro, sfingi, putti e cherubini, in due sale dell'appartamento degli ospiti del Palazzo Ducale. A lui si riconducono anche i bassorilievi con il Profilo di Antonino Pio e di Marco Agrippa a Casa Romei di Ferrara, di Adriano al Musée du Louvre di Parigi e Sulpicio Galba al Seminario Vescovile di Rovigo.

EAN: 9788889218082
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#327625 Archeologia
Roma, Libreria Editrice L'Erma Di Bretschneider 1975, cm.22x28, pp.208, 129 illustrazioni bianco e nero nel testo, brossura con bandelle, tavola in bianco e nero applicata in copertina, Collana Quaderni di Archeologia della Libia. La ricostruzione dell'arco dei Severi a Leptis Magna in un disegno di C. Catanusoed esistenza e significato di un tetrapilo preseveriano . Il complesso paleocristiano di Breviglieri, El-Khadra. Il Vicariato d'Africa di Draconzio, non di Vincenzo : Ad Amm. Mare., XXVIII, 6, 8. Dopo i grandi geografi arabi il più antico ricordo di Leptis Magna in una lapide latina della fine del 1653. Leggendo Topografia e archeologia dell'Africa romana di Pietro Romanelli : considerazioni, note, segnalazioni. Bibliografia archeologica della Libia, 1967-1973. Ricordo di Awad Mustapha Sadawya, Aissa Salem el-Aswed, Mohamed Fadii el-Mayar.

EAN: 9788870620641
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Note: Dorso parzialmente mancante e con piccolo strappetto. Taglietto alla sopraccoperta e alle prime due pagine.
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