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Moda Stile Costume Abbigliamento Tessuti

Yale University Press 2007, cm.23x32,5, pp.190 illustrazioni a colori, hardcover, dustajacket. Working quietly and without much public attention for more than 20 years, American fashion designer Ralph Rucci suddenly became a headline topic in 2002, when he was invited to show his collection at the haute couture in Paris?the first American to receive such an invitation since Mainbocher in the 1930s. This sumptuously illustrated book is the first to explore in depth Rucci?s life and work, including the inspirations behind the extraordinarily beautiful and very expensive clothes he creates. The contributors to the volume explore many aspects of Rucci?s genius and emergence as a master in the fashion world. Valerie Steele places his life and work in the context of modern fashion history and discusses his connections with such figures as Balenciaga and Halston. Patricia Mears closely examines the garments he designs, reveals what makes them so special, and considers influences on his work. Clare Sauro describes Rucci?s accessories, which complete the aesthetic vision that his fashions embody. The book is enriched with more than 100 photographs that include runway images, fashion shots of Rucci?s clients, Chado Ralph Rucci garments from the collection of The Museum at the Fashion Institute of Technology and from his own archives, as well as various inspirational objects and fashions.

EAN: 9780300122787
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Traduit de l'italien par Bernard Guyader. Paris, Hachette 1983, cm.21,5x29,5, pp.280' numerosissime illustrazioni bn.e a colori. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori.
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EUR 25.00
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Repertorio fotografico di pizzi italiani e stranieri. Libro Co 2007, cm.23x32, pp.212, con 150 tavole bn. brossura con copertina figurata. Reprint of the 1980 Remo Sandron.

EAN: 9788895158105
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Torino, Einaudi Ed. 1978, cm.15,5x21,5, pp.XIV,385, 66 tra ill.e tavv.bn.e col.ft. Brossura con sovraccoperta figurata a colori. Collana Saggi,604. La storia della moda e del costume può oscillare, e spesso ha oscillato, tra un superficiale compiacimento descrittivo e un accigliato e accademico piglio erudito. E' molto più difficile che venga affrontato con misura critica, in modo da mostrare le implicazioni che la storia della moda ha con i mutamenti sociali, economici, di mentalità e insieme restituire al lettore la vivacità di colori, tessuti, fogge, ornamenti che fanno la specificità di un discorso sulla moda. Questo è l'intento dell'autrice, le cui fonti spaziano da Castiglione e Leonardo a Boccaccio e Savonarola, Huizinga e Barthes.
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A cura di Patricia Lurati. Fotografie di Costantino Ruspoli. Firenze, 8 gennaio-5 maggio 2019. Presentazioni di Eike D. Schmidt, Eva Desiderio e Olivier Saillard. Livorno, Sillabe 2019, cm.22x30,5, pp.160, illustrazioni a colori, tavole a colori. brossura copertina figurata. Abiti come sculture, stoffe e ricami come dipinti: tutto in questo volume concorre a ricreare una specie di passeggiata zoologica tra creazioni di stilisti contemporanei che evocano il mondo animale più inaspettato. Nel volume animalia fashion le più celebri Case di Moda e gli stilisti emergenti 'mettono in mostra' i loro abiti, accessori e gioielli delle sfilate più recenti, dal 2000 al 2018: l'abito nero ispirato al mondo dei ragni di John Galliano per la Maison Margiela, lo stile 'surrealista' dell'abito aragosta di Bertrand Guyon per Schiaparelli, la preziosa tela di Maria Grazia Chiuri per Dior, l'indimenticabile borsa di Karl Lagerfeld per Chanel (che sembra una teca della Specola), l'abito sirena di Roberto Cavalli e l'insuperabile giacca-marsina di Azzedine Alaïa; e ancora il soprabito di Ferragamo e la borsa che Miuccia Prada ha disegnato con Damien Hirst. Non solo, questo zoo di stoffe, piume e pellami è qui animato e interpretato dagli scatti del maestro Costantino Ruspoli le cui immagini trasformano abiti, borse, scarpe e gioielli in creature di un bestiario moderno e poetico. Presentazioni di Eike D. Schmidt, Eva Desiderio e Olivier Saillard.

EAN: 9788833400785
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PowerHouse Books 2002, cm.24,5x30,5, pp.144, illustrato a colori. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. The Blue Jean is a long-overdue appreciation of this iconic piece of clothing, sure to appeal to anyone who's ever worn a pair of jeans. That means young and old, male and female, famous and normal alike. Ranging from the early days when miners wore them for protection and durability to today's hottest movie stars and singers, jeans have always covered our asses with practicality, style, and affection. It would be ne'er impossible to find the world over a single person who doesn't own at least one pair of dungarees in one form or another. Whether worn by presidents or punks, cowboys or congressmen, actors or contractors, hippies or hard rockers, blue jeans have steadfastly continued to symbolize all-American virtues: freedom, independence, and the pursuit of self-expression.

EAN: 9781576871508
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EUR 32.00
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Segrate, Arnoldo Mondadori Editore 1987, cm.26,5x28, pp.160, brossura sopracoperta figurata a colori.

EAN: 9788804305446
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EUR 24.00
Available
Follows the developing fashions and boutiques of King's Road and Carnaby Street in the 1960s, profiling more than 30 retailers. Acc Art Books 2010, cm.20x27, pp.192 illustrato a colori. legatura editoriale cartonata, copertina figurata a colori.

EAN: 9781851496495
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Torino,7-8/10/2002. A cura di L.Dal Prà e P.Peri. Trento, Provincia Autonoma di Trento 2006, cm.21,5x28, pp.622, alcune centinaia di figure bn.e a colori nel testo, brossura con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Beni Artistici e Storici del Trentino-Quaderni,31.

EAN: 9788877021656
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Firenze, Edifir 1990, cm.20,5x29,5, pp.64 illustrato. brossura con copertina figurata. Dall'Indice: --Intorno al 1492 di Giuliana Chesne Dauphine Griffo. --Il costume e l'arte . Pensieri in margine alle recenti celebrazioni di Piero della Francesca e di Cristoforo Colombo di Maria Grazia Ciardi Dupré. --Un embarazo cortese: originale del Vertugado di Cristina Giorgetti. --Tessuti e costumi in casa di Lorenzo il Magnifico di Paolo Peri. --Girolamo Savonarola ed il costume fiorentino alla fine del Quattrocento di Isabella Fedozzi. --L'estetica del corpo nelle società indigene d'america di Francesco Paolo Campione. --Sulle rive dell'Atlantico. Agire di Consumo e Mopda fra '800 e '900 di MArgherita Ciacci. et alii.
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Available
New York, Phaidon Press Limited. 2001, cm.12x16, pp.518, numerose illustrazioni a colori nt, brossura con copertina figurata. Riunita nel maniero scozzese di Westerbrae, una compagnia teatrale londinese si appresta a leggere una nuova commedia. Ma, prima ancora che la serata si sia conclusa, la bellissima autrice viene trovata assassinata nel suo letto. In tutta fretta, dato che la stampa deve essere tenuta all'oscuro del delitto, vengono convocati l'ispettore Thomas Lynley di Scotland Yard e il sergente Barbara Havers, per i quali non è difficile capire che si tratta di un caso complesso e delicato, anche perché vi sono coinvolti il più grande produttore teatrale inglese, due star del teatro e la donna amata da Lynley.
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A cura di Fabiana Giacomotti. Introduzione di Claudio Cerasa. Il Foglio Quotidiano 2024, cm.33,5x50, pp.circa 70, legatura editoriale cartonata. Le copie anastatiche di tutti i numeri e le 12 tavole riprodotte sono di Marco Dambrosio Makkox. Edizione limitata e numerata in 1000 esemplari.

EAN: 9771128616039
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2 copies
A cura di Fabiana Giacomotti. Introduzione di Claudio Cerasa. Il Foglio Quotidiano 2024, cm.33,5x50, pp.circa 70, legatura editoriale cartonata. Le copie anastatiche di tutti i numeri e le 12 tavole riprodotte sono di Marco Dambrosio Makkox. Edizione limitata e numerata in 1000 esemplari.

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A cura di Fabiana Giacomotti. Introduzione di Claudio Cerasa. Il Foglio Quotidiano 2024, cm.33,5x50, pp.circa 70, legatura editoriale cartonata. Le copie anastatiche di tutti i numeri e le 12 tavole riprodotte sono di Marco Dambrosio Makkox. Edizione limitata e numerata in 1000 esemplari.

EAN: 9771128616039
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Includes: Importation; Distribution in Florence; Customers; Prices and Sizes; Functions; Taste - The Oriental Rug in Florence; Documents. English Text. Firenze, S.P.E.S. Studio per Edizioni Scelte 2007, cm.21x31, pp. 281, 7 figure bn., 94 a colori illustrazioni , legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. The Bruschettini Foundation for Islamic and Asian Art. textile Studies. 1

EAN: 9788872423141
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Prefazione di Antonella Nesi. Firenze, Noèdizioni 2009, cm.17x24, pp.158, illustrazioni in bianco e nero e a colori. brossura, con bandelle, copertina figurata a colori. Collana I Blu. Le opere presentate hanno come denominatore comune il materiale che li costituisce: cuoio decorato e punzonato, ovvero arricchito di decori impressi a caldo. Si tratta della collezione di corami da tappezzeria, paliotti e cuscini del Museo Stefano Bardini di Firenze. Lo studio si è originato da una tesi volta a indagare i corami decorati in ogni loro aspetto, da quelli inerenti la tecnica esecutiva a quelli conservativi ed espositivi, affiancando le ricerche a un lavoro di conservazione; in occasione della presente pubblicazione si è ritenuto opportuno, per completezza, inserire nella schedatura le altre opere in cuoio decorato del Museo, ovvero i cuscini. Le ricerche pertanto non hanno contemplato questa categoria di manufatti, a cui sono state dedicate schede descrittive più sintetiche rispetto alle indagini condotte sui corami da tappezzeria e sui paliotti d'altare.Lo studio si è indirizzato innanzitutto verso la comprensione storica e tecnica dei reperti, a partire dallo sviluppo della lavorazione del cuoio fino alle raffinate realizzazioni dei cuoi d'oro e di quelli goffrati, le tecniche esecutive che caratterizzano le nostre opere. Sono stati affrontati i principali impieghi per i cuoi d'oro, ampliando la casistica inerente paramenti da tappezzeria e paliotti d'altare, poiché rispondenti ancora una volta alla destinazione d'uso dei corami indagati.Nel secondo capitolo si è inteso tratteggiare la figura di Stefano Bardini, l'ascesa della sua attività imprenditoriale e le dimensioni dell'impresa economico-commerciale, le sue relazioni di lavoro nonché le modalità operative per gli acquisti e le vendite di opere d'arte. Sullo scenario della Firenze capitale e di un'Italia post-unitaria caratterizzata, in materia di esportazione e vendita di beni culturali, da una normativa spesso facilmente aggirabile, prende vigore e si alimenta un'intera generazione di esperti d'arte, cultori, collezionisti ed antiquari, citando i principali che hanno trattato materiale analogo per tipologia a quello commerciato da Bardini.Il terzo capitolo introduce la collezione dei cuoi Bardini e il loro percorso espositivo all'interno del museo, documentato da precedenti schedature e fotografie. Si è evidenziata l'importanza dell'ampia ed eterogenea documentazione ancora esistente, ed in particolare dei carteggi dell'Antiquario, studiati solo in modo parziale. Ulteriori informazioni potranno inoltre essere acquisite ampliando l'indagine allo studio dei documenti d'archivio presenti nei musei internazionali con cui l'Antiquario ha commerciato.Si è anche presentata nelle linee generali la feconda e inesplorata collezione di corami della Galleria di Palazzo Mozzi Bardini, che costituisce, insieme all'inedito carteggio ivi conservato, un importante opportunità di sviluppo del presente studio. L'indagine dei reperti affiancata alla ricerca documentaria potrebbe delineare nuove prospettive per il mercato dei cuoi.Paragonando ed indagando i corami già predisposti per la vendita lasciati dall'Antiquario stesso all'interno delle sale espositive del Palazzo Bardini, l'attuale museo, con quelli ancora in stato frammentario, custoditi nelle botteghe dall'accesso assolutamente proibito al pubblico di Palazzo Mozzi (e confluite nella Galleria di Palazzo Mozzi Bardini), si potrebbe raggiungere una più chiara percezione su modalità operative, gusti, scelte commerciali dell'Antiquario. Sembra infatti plausibile che egli esibisse nell'atelier alcuni campioni come exempla di ciò di cui poteva disporre in magazzino.Molto interessante è risultato rintracciare la richiesta mossa a Bardini da Wilhelm Bode, contemporaneo dell'Antiquario e direttore dei musei berlinesi, di una metratura cospicua di cuoi; per quanto non si abbia conferma se l'ordine di Bode del 1884 sia stato evaso, la formulazione della domanda offre lo spunto per approfondire un aspetto poco indagato: la fornitura finalizzata a soddisfare una precisa richiesta non avrebbe potuto individuarsi in un 'campionario' di opere antiche. Con molte probabilità si poteva accontentare la clientela solo attraverso adattamenti di opere oppure creazioni ex novo.Ciò rimanda ad un metodo che può essere definito compositivo, con cui si ipotizza venissero assemblate le opere in cuoio nelle botteghe di restauro di Bardini. I corami infatti ben si prestavano a cambiamenti e sostituzioni per mezzo di semplici cuciture, o eventualmente con ridipinture, come si suppone sia accaduto per alcuni degli esemplari analizzati.E' dunque presumibile che, come per altre categorie di manufatti, anche per i cuoi Bardini cercasse di soddisfare le esigenze della clientela, che richiedeva opere viste nell'atelier, ma in diversi materiali o dimensioni.Nel quarto capitolo i sette corami del Museo Stefano Bardini sono stati contestualizzati formulando delle ipotesi circa il quadro cronologico di riferimento e la probabile area di produzione. Lo studio ha messo in luce le difficoltà incontrate nel reperire confronti con opere in cuoio dalla certa attribuzione, poiché è complesso distinguere, ad esempio, manifatture italiane da quelle spagnole, o datare parati con motivi decorativi tipici di tre interi secoli.Per quanto riguarda manifattura e datazione dei nostri corami, essi sembrano ascrivibili ad ambito italiano (forse veneziano) o spagnolo, e databili dalla fine del XVI secolo alla fine del XVII, fatta eccezione per un corame (catalogato nel libro al n.3) riguardo al quale si è ipotizzata una manifattura nord-europea (inglese o olandese?) della fine del XIX secolo.

EAN: 9788889766545
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EUR 23.00
2 copies
Reconstructions of Historic Costumes. From King Studio Italy by Fausto Fornasari. Catalogue by Janet Cox Rearick. 2004, cm.21x29,5, pp.48 a colori. facicolo.
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EUR 23.00
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A cura di Vergani G. Milano, Baldini Castoldi Dalai 1999, cm.15x25, pp.922, brossura con copertina figurata a colori. Collana Le Boe 32. Da Chanel a Emilio Pucci, da Balenciaga a McQuenn, da Schuberth a Krizia, da Dior a Moschino, da Levy Strauss ad Armani, da Fath a Versace, da Charles Jourdan a Missoni, da Calvin Klein a Jean-Paul Gaultier: una carrellata di sarte, sarti e stilisti che hanno fatto la moda nel Novecento.

EAN: 9788880895855
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Catalogo della Mostra: FAI, Milano, Villa Necchi Campiglio, 2015, cm.21,5x21, pp.234 illustrato. brossura con copertina figurata.

EAN: 9788890364860
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EUR 48.00
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Biennale di Firenze 1996. A cura di Germano Celant, L.Settembrini, I.Sischy. Milano, Skira Ed. 1996, cm.24x28, pp.680, centinaia di tavole bn.e a colori nel testo, brossura copertina figurata a colori. Include i cataloghi delle mostre "Arte/Moda", "New Persona/New Universe", "Visitors", "Emilio Pucci", "Bruce Weber. Secret Love", "Habitus, abito, abitare" e "Elton John. Metamorphosis"

EAN: 9788881181131
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EUR 85.00
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A cura di Gianluca Bauzano G. e Franca Sozzani. Milano, Skira 2003, cm.24x28, pp.82, illustrazioni. brossura copertina figurata a colori. Collana Moda e Costume. Un viaggio tra opere d'arte della Collezione Panza e gli scatti fotografici di Vogue Italia alla scoperta della fantasiosa creatività del sarto-scultore romano. Considerato uno dei padri della moda italiana, Capucci ha dimostrato di rappresentare non solo l'eccellenza della creatività italiana, ma soprattutto di essere un artista atemporale, le cui creazioni si sottraggono alle mode e posseggono un carattere che va al di là del tempo.

EAN: 9788884916105
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EUR 34.00
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Firenze, Cantini Ed. 1991, cm.23x29, pp.128, 20 illustrazioni bn.e 187 illustrazioni a colori nel testo brossura copertina figurata a colori. Coll.Album.

EAN: 9788877371317
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EUR 28.41
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EUR 23.00
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Livorno, Sillabe 2010, cm.21x21, pp.48, illustrazioni in bianco e nero. brossura copertina figurata a colori.

EAN: 9788883474125
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Lecce, Capone Editore 2005, cm.21x21, pp.106, illustrazioni a colori. brossura con copertina figurata a colori. "Non mancano cenci e rattoppi nelle tavole di Lindström; egli non indulge nella rappresentazione oleografica della gente comune, secondo la quale questa appare tutto sommato felice del proprio stato perché incorrotta e dotata di una naturale sensibilità. In fondo, Napoli offriva di sé un'immagine composita e colorata, l'idea di un universo in permanente subbuglio, di un teatro dei mille mestieri e sistemi di condurre la vita, non certo, invece, di una metropoli tentacolare, dotata di un ventre che sia il luogo del vizio e della dissoluzione. I vestiti lacerati e rammendati, le scarpe deformate e sfondate (quando ci sono) non scandalizzano, anche perché non si accompagnano a un sentimento di disagio, o a una denuncia, o a un messaggio di solidarietà e di rivolta; ogni discorso, ogni possibile angoscia si stemperano inevitabilmente nel pittoresco, nel curioso, nel particolare inconsueto. Nelle tavole di Lindström ciascuno mette in campo quel che sa fare, poco o tanto che sia, portare in spalla la bara di un bambino, cuocere maccheroni, scrivere, qualunque abilità e servizio tornano utili, hanno un significato sociale; ogni cosa può servire, non si butta nulla, ogni cosa può servire, anche se rotta e consunta può conservare una funzionalità, assumerne una nuova. C'è una logica dietro, che non è solo quella del conservare a ogni costo, ma del riuso, del recupero, del riacconciare, ricucire, recuperare; in quest'ottica ogni oggetto ha comunque un suo pregio e si muove in un ciclo di trasformazioni. Se si considera questa dinamicità, tanto più risulta artificiosa la fissazione di un modello, di un abito quando assume la definizione di costume popolare. Con questo non voglio di-sconoscere che esistono forme e fogge del vestire che hanno una durata lunga: voglio dire che esse in un contesto storico preciso si vedono attribuire un determinato valore simbolico e per questo assumono rilevanza e un significato che resistono anche in tempi successivi, quando sembrerebbero fuori luogo rispetto alle abitudini suntuarie generalmente condivise; gli esempi da proporre sono tanti, si pensi alle livree dei domestici, ai paramenti sacri, alle toghe dei magistrati, al frac dei direttori d'orchestra. Come ho accennato sopra, il cosiddetto costume popolare, stabilito paese per paese, contrada per contrada sulla base di ritratti eseguiti tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima del XIX, spesso riproduzioni di precedenti stampe, ha subito un processo analogo, è una specie di invenzione. Vorrei ricordare qui il caso esemplare, dettagliatamente studiato, del costume popolare scozzese, il cosiddetto kilt, vestito attribuito ai più antichi abitanti della Scozia, il cui colore cambiava a seconda del clan di appartenenza. Questo è dato comunemente per scontato, ma sappiamo anche che si tratta di una vera e propria mistificazione; quando i sovrani e i principi inglesi indossano il gonnellino di lana a quadretti non vestono i panni di lontani eroici mitici highlanders, ma fanno una figura molto meno nobile. Un quacchero inglese, Thomas Rawlinson, costruì una fornace per la fusione del ferro tra i boschi di Inverness; gli operai impiegati per l'abbattimento degli alberi che dovevano fornire la legna necessaria indossavano il consueto plaid stretto alla cintura, indumento utile a fungere da coperta e più comodo dei pantaloni perché lasciava scoperte le gambe in un ambiente umido e acquitrinoso; siamo negli anni Trenta del Settecento. Rawlinson ebbe l'intuizione di semplificare quel capo per renderlo meno ingombrante, e per questo bastava separare la sottana rendendola autonoma dal resto del plaid: "Possiamo quindi concludere", scrive lo storico Hugh Trevor-Roper, "che il kilt è un costume assolutamente moderno, progettato, e portato per la prima volta, da un industriale quacchero inglese, che lo offrì agli highlanders non per tutelare il loro modo di vita tradizionale, ma per facilitarne la trasformazione: per strapparli all'erica e portarli in fabbrica". Il movimento romantico impose, infine, a dispetto delle obiezioni di filologi e storici, l'attributo di antichità dell'indumento, che divenne simbolo della vecchia buona vita selvaggia e di una identità nazionale. In modo meno rumoroso, ma, sostanzialmente, non dissimile, si è determinato un po' dappertutto il conferimento della patente di costume popolare agli abiti: un oggetto diventa tradizionale quando tale è definito da una qualche forma di autorità (scientifica, politica, morale) che in tale veste lo descrive e lo impone. Costumi e vestimenti di Lindström sembrerebbe rifuggire da siffatti meccanismi di istituzionalizzazione, sebbene, forse involontariamente, ne assecondi altri che agiscono più sottilmente nella produzione di stereotipi, come quello del napoletano fantasioso e incostante, maestro come pochi nell'arte di arrangiarsi, appassionato cultore della religione dei santi ma non necessariamente dei dieci comandamenti, furbo e affamato come Pulcinella, tendenzialmente sfortunato e dedito all'autocommiserazione. Ma credo che, giunti a questo punto, alla conclusione del presente discorso sia opportuno assumere una posizione, per così dire, maggiormente panoramica, cercare di spaziare da lontano con lo sguardo sul terreno storico e culturale, e il lettore mi scuserà se per rendere chiara questa intenzione racconterò brevemente un episodio autobiografico. Qualche anno fa, alcuni colleghi dell'Università della Basilicata ed io demmo vita a una rivista di etnografia; decidemmo di dedicare il primo numero interamente alla Basilicata, in omaggio alla regione che ci ospitava e che, come è noto, rappresenta per la storia degli studi antropologici in Italia un luogo particolarmente significativo, e ci fermammo non poco a riflettere su quale fosse l'immagine più adatta da riportare in copertina: la scelta cadde sul dettaglio di un tessuto di ginestra, coloratissimo, prodotto a San Costantino Albanese. La materia prima, povera, di cui era costituito rinviava a un legame stretto con il territorio in cui abbonda la pianta utilizzata; oltre a ciò, la trama e l'intrecciarsi dei colori di un oggetto realizzato in una comunità albanese invita a pensare ai contatti e agli intrecci tra gruppi e persone, succedutisi o ripetuti nel tempo in un luogo che non è stato scenario passivo di questi incontri, ma che li ha accolti subendone trasformazioni, sfruttamento, modificazioni. Ernest Gellner ha affermato che una ideale mappa il mondo somiglia a un dipinto di Kokoschka, un quadro in cui la confusione dei diversi punti di colore è tale che nessun elemento si distingue nei. I mille e più colori dei capi di abbigliamento, i materiali dei tessuti, le sovrapposizioni dei cenci, i ricami certosini delle doti, i luminosi abiti delle spose, i monili più e meno preziosi, il nero del lutto dipingono la storia degli uomini, e in questo mondo variopinto trova senso il desiderio coltivato anche nei momenti bui della vita, nella miseria, nella povertà: indossare una volta tanto l'abito della festa ed oggetti di pregio, un vestito di stelle, di luna, di sole, come avvenne per la Gatta Cenerentola, liberarsi dalla fatica e dal lavoro e dai consueti panni quotidiani". Indice del volume: Vestiti e colori; 1. Osservare, osservare; 2. Vestiti e porcellane; 3. Il popolo e la cultura; 4. Cenci; Bibliografia; Costumi e Vestiture Napolitani disegnati ed incisi nel 1836 da Carl Jacob Lindström. L'Autore: Eugenio Imbriani (1958) insegna Antropologia culturale presso l'Università di Lecce. I suoi studi più recenti riguardano i temi della scrittura popolare e le questioni relative alle politiche della memoria; si occupa di folklore ed ha pubblicato numerosi saggi sugli aspetti della cultura popolare in particolare nell'Italia meridionale. Fra i suoi volumi più recenti ricordiamo La scrittura infinita (2002), Dimenticare. L'oblio come pratica culturale (2004). Per i tipi della Capone Editore ha già pubblicato Nel paese delle livree. Folklore in frammenti (1990).

EAN: 9788883490743
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