Acidini Luchinat,Cristina.
Michelangelo scultore.
Fotografie di Aurelio Amendola. Milano, Federico Motta Editore
2006,
Cofanetto.
cm.29x34,
pp.320, 210 ill. stampate in 2 toni di nero,
leg.ed.in t.tela nera, titoli impressi a secco al piatto ant., dorso muto, sopraccop.fig. rimboccata, cofanetto telato con piatti figg.
Coll.Grandi Libri.
Partendo dai primi trent’anni dell’artista, il testo approfondisce in particolar modo il passaggio dallo studio dell’Antico alla dimensione colossale delle opere, concentrandosi sulla sua formazione di scultore nel Giardino di San Marco di Lorenzo il Magnifico e sulle opere giovanili realizzate tra Firenze, Bologna e Roma come: la Battaglia dei centauri, la Madonna della Scala, il Crocifisso ligneo, i Santi Procolo e Petronio nell’Arca di San Domenico a Bologna, il Bacco, la Pietà Vaticana e il David (1504).
I capitoli successivi si concentrano poi sugli incarichi eseguiti per conto dei Medici (Tombe Medicee nella Sagrestia Nuova di Firenze) fino al definitivo allontanamento dell’artista da Firenze nel 1534, e per conto di Giulio II, che nel 1505 chiama il Buonarroti a Roma per commissionargli il monumento sepolcrale da collocare all’interno della vecchia basilica di San Pietro. Prende così l’avvio una vicenda di contrasti con il pontefice e i suoi eredi, che si concluderà con la realizzazione di un progetto assai ridotto rispetto al grandioso piano iniziale: il mancato compimento di quest’opera fu molto doloroso per Michelangelo, che ne parlò come della "tragedia della sepoltura". Giulio II muore nel 1513 e si ripropone il problema del monumento funebre: i lavori della tomba vengono ripresi secondo un nuovo progetto. Di questo nuovo incarico ci restano il Mosè e i due Prigioni conservati al Louvre, anche se di fatto la tomba sarà completata solo nel 1545. La sua versione definitiva sarà addossata a una parete del transetto di San Pietro in Vincoli.
L’ultimo capitolo chiude l’analisi incentrandosi sui trent’anni finali della produzione del Buonarroti, dal 1534 alla morte nel 1564, prendendo in considerazione le sculture di Rachele e Lia collocate ai lati del Mosè nel monumento sepolcrale di Giulio II, il Bruto, le Pietà Bandini e Rondanini, il piccolo Crocifisso ligneo.
EAN:
9788871794884