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#104152 Facsimili

Historia plantarum. Riproduzione integrale del codice Ms 459 della Biblioteca Casanatense di Roma, noto anche come Tacuinum Sanitatis. Tiratura limitata di 750 copie numerate. Stampa con speciale retino a punto variabile. Riproduzione dell'oro in lamina con trancia a caldo, successivo trattamento di invecchiamento e rilievo della lamina. Fustellatura a pagina singola. Legatura realizzata a mano. Copertina in legno rivestito di velluto verde, bindelle con fermagli e puntali metallici, borchie in ottone brunito sui piatti anteriore e posteriore,sguardie in raso. Commentario a cura di Vera Segre, con trascrizione e traduzione dei testi su supporto digitale. Il volume è contenuto in una elegante apposita confezione in legno con legacci in cuoio e borchie.

Curator: L’Enciclopedia Medica dell’imperatore Venceslao, ambito lombardo seconda metà del secolo XIV.
Publisher: Franco Cosimo Panini Ed.
Date of publ.:
Details: cm.32x46, pp.590 di tavole a colori in facsimile, ogni tavola a colori presenta porzioni in oro a sbalzo. Esemplare in perfetto stato ad eccezione di una lievissima toccatura al cofanetto, e alla mancanza di un rivetto al cofanetto. Esemplare corredato del cofanetto commentario

Abstract: Questo prezioso manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma contiene un'enciclopedia di scienze naturali, nella quale sono descritte piante, minerali, animali con particolare riferimento alle loro proprietà mediche e terapeutiche.Il codice è databile agli ultimi anni del Trecento e venne eseguito alla corte di Gian Galeazzo Visconti, il quale ne fece poi dono a Venceslao IV, re di Boemia e di Germania. La materia della Historia plantarum è ordinata in sezioni alfabetiche; la pagina di apertura di ciascuna sezione è riccamente decorata con motivi architettonici, in ispecie pinnacoli gotici, intrecciati a bizzarri ramages punteggiati d'oro. Le iniziali spesso racchiudono una figura a mezzo busto di un medico o di un sapiente.Sulle 295 carte che compongono il manoscritto si susseguono oltre cinquecento illustrazioni di piante, che forniscono un quadro dettagliato e imponente della vastità delle conoscenze del mondo vegetale raggiunta in Italia alla fine del Medioevo. A queste immagini botaniche si aggiungono più di ottanta illustrazioni di animali dai quali si ricavavano sostanze curative, e più di trenta illustrazioni di derivati minerali. Inoltre sono numerose le voci illustrate da scenette e personaggi, che illustrano aspetti della vita quotidiana.Un codice così complesso e ricco richiese l'intervento di più miniatori e una ferrea organizzazione del lavoro. Già nel 1912, Pietro Toesca fissava l'origine del codice in Lombardia e nell'ambito della scuola di Giovannino de' Grassi, segnalando l'estrema varietà qualitativa delle illustrazioni. Fra le straordinarie illustrazioni della Historia plantarum, spiccano per qualità e per fasto decorativo i ventiquattro frontespizi in corrispondenza di ogni lettera dell'alfabeto, nel cui ordine sono descritti i singoli prodotti della farmacopea.La ricchezza e la varietà dei motivi decorativi si accompagna a una fantasia bizzarra e a una delicatezza di colori e di esecuzione, che rendono gli autori di queste miniature inconfondibili. II volume di Commento contiene una ricca messe di notizie relative alta storia del codice, a partire dalt'ambiente delta corte milanese di Gian Galeazzo, seguendo il suo cammino nelt'Europa del Rinascimento dapprima a Praga, presso la corte di Venceslao, e poi presso la Biblioteca di Mattia Corvino, sino al suo arrivo nelta Biblioteca Casanatense.Una particolare attenzione e data anche al contenuto del testo, che per la prima volta viene presentato in una trascrizione integrale e tradotto in italiano moderno. Ma il rilievo maggiore e dato, come e giusto, alle splendide miniature e alla personalita degli artisti che hanno decorato il manoscritto; ogni pagina e descritta minuziosamente, per far si che il lettore possa apprezzare fino in fondo la bellezza, il valore e I'importanza del codice.L'legante veste grafica, le numerose illustrazioni, i testi dei maggiori specialisti nei campi della miniatura, della storia, della botanica, rendono questo volume un indispensabile complemento al facsimile.

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Firenze, AGAF Firenze -- cm.15x21, pp.-- placchetta con cordicella in tela.
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Das ist / Beschreibung unnd eygentliche Abbildung der vornehmsten Stätte und Plätze in der Hochlöblichen Eydgnoßschafft / Graubündten / Wallis / und etlicher zugewandten Orthen. Neue Ausgabe, mit einem Nachwort hsgg. von Lucas Heinrich Wüthrich. [Zeiller, Martin, Text] - Wüthrich, Lucas Heinrich (Hsg.). Basel, Bärenreiter 1960, cm.21,5x31, 90 SS. (Text), 80 (davon 69 Falt-) Tafeln (entspr. 101 Abbildungen u. 3 Karten), 5 Bll. (Register), 10 SS. (Nachwort), 2 Bll. Neue Ausgabe. Faksimile-Ausgabe nach der 'andern Edition mit sonderm fleiss durchgangen / und von vorigen Fehlern corrigirt / vermehrt und gebessert', Frankfurt a. M., Merianische Erben 1654 - Mit Verzeichnis der Ansichten (Ortsregister) - "Im 17. Jahrhundert werden die bisher in den Text [.] eingerückten Holzschnitte durch im Tiefdruckverfahren hergestellte Kupferdrucke abgelöst. Auf meist doppelblattgrossen, gesonderten Tafeln werden in den Werken des Merianschen Verlages die Veduten dem Buch beigebunden; gelegentlich sind mehrere Abbildungen auf der gleichen Tafel vereinigt. Das Problem, welchem der beiden Hauptorte der in ständigen Spannungen lebenden Teile des Kantons Unterwalden der Vorrang zu geben sei, löste Matthäus Merian, indem er das ganze Kantonsgebiet aus der Vogelschau zur Abbildung brachte. [.] Auf eine Besonderheit in den verschiedenen Ausgaben von Merians 'Topographia Helvetiae', [.] soll hier noch aufmerksam gemacht werden. Die Ansichten erscheinen meist in vier Varianten, die Bilder des später nur der Frankfurter Ausgabe beigefügten Anhangs in zwei. Sie unterscheiden sich auf den ersten Blick nur durch ihre Beschriftung." (W. H. Achtnich u. Chr. Staudenmann, Schweizer Ansichten 1477-1786. Bern 1978, p. 9 f.) -- Der Basler Matthäus Merian d. Ältere (1593-1650) "behauptet beinahe für ein ganzes Jahrhundert das weite Feld europäischer Ortsbeschreibung. [.] Wir Schweizer verdanken ihm vorerst die Bereicherung des historisch-topographischen Sehens und Gestaltens um wesentlich neue Elemente. Fürs erste hat er das topographische Sehen, das bis anhin ein fast durchwegs metrisches und bei [Martin] Martini ein rein architektonisch-bildhaftes Sehen war, ins landschaftliche Sehen der Niederländer hinübergeleitet und damit der historischen Topographie die letzte Führung zurück in den Bereich der grossen Kunst und der zeitgenössischen Graphik angedeihen lassen." (P. Hilber, Die historische Topographie der Schweiz in der künstlerischen Darstellung. Frauenfeld 1927, pp. 49-53, zit. p. 49 u. 52 f.) - "Die beschreibenden Texte zu den Orten lieferte der Ulmer Historiker Martin Zeiller, wobei er sich an sein älteres Werk Itinerarium Germaniae Nov-Antiquae / Teutsches Reyssbuch (1632 und 1640) hielt. Die Städteansichten, die durch Matthaeus Merian, seinen Sohn Kaspar oder durch ausgewählte Verlagsmitarbeiter erstellt wurden, zeichnen sich im Vergleich zu früheren Topografie-Werken von Braun-Hogenberg, Sebastian Münster und anderen durch ein hohes Mass an Genauigkeit in der naturgetreuen Wiedergabe der Orte aus. [.] Merian hat, wie kein anderer vor und nach ihm, umfassend den Blick seiner Zeit auf die Welt gerichtet: auf die äussere Welt, ihre Lebensräume, die Städte und Landschaften nicht minder als auf die innere Welt, das Denken und Empfinden einer im epochalen Umbruch agierenden Gesellschaft." (SIKART).
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