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Il fiore azzurro.

Author:
Curator: A cura di Masolino D'Amico.
Publisher: Sellerio Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.La Memoria,419.
Details: cm.12x16,5, pp.242, brossura sopraccop.fig.a col. Coll.La Memoria,419.

Abstract: Il romanzo racconta la vita di Friedrich von Hardenberg (1772-1801), prima che fosse conosciuto sotto il nome di Novalis. Il materiale è ricavato da lettere da lui inviate e ricevute, da diari, documenti ufficiali e privati, pubblicati in cinque volumi fra il 1960 e il 1988.

EAN: 9788838914591
ConditionsUsato, buono
Note: ex libris
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Traduz.di Masolino d'Amico. Palermo, Sellerio Ed. 1993, cm.12x16,8, pp.222, brossura con sopraccoperta figurata a colori. Coll.La Memoria,472. Una storia d'amore ambientata in un college immaginario di Cambridge agli inizi del secolo scorso. Più che l'amore tra Fred e Daisy, il romanzo raffigura lo stringersi del destino amoroso intorno ai due personaggi. Un destino che quasi visivamente scende in una spirale sempre più chiusa e coinvolge luoghi e personaggi numerosi e lontani, tanto da far pensare che sia esso, il destino, il vero protagonista.

EAN: 9788838915666
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Available
Traduz.di Masolino D'Amico. Palermo, Sellerio Ed. 1999, cm.12x17, pp.244, brossura sopraccop.fig.a col. Coll.La Memoria,447. Mosca, 1913: un inglese è abbandonato dalla moglie. La fuga inspiegabile lentamente impone la sua latente allegoria. Una delle più sorprendenti scrittrici del momento. Delle moltissime recensioni che hanno accompagnato l'edizione originale del 1988 di questo romanzo di Penelope Fitzgerald, una, particolarmente aderente e acuta della scrittrice Helen Byatt, rileva come la storia sembri emergere da una combinazione «di estraneo e familiare». L'estraneità, alla Fitzgerald come al lettore, è verosimilmente il luogo e il tempo dove si svolge la vicenda: Mosca 1913, prima della rivoluzione. La familiarità sta invece nella vicenda stessa: il caso di un uomo, un agiato commerciante inglese, immigrato nella capitale russa, che viene abbandonato dalla moglie insieme ai suoi tre bambini, e si ingegna a vivere da solo, adattandosi lentamente all'incomprensione del nodo più intricato e intimo della sua esistenza: la fuga, appunto, inspiegata e inspiegabile. Eppure, inoltrandosi nel testo, la forza evocativa della scrittura, e forse la persuasione di una latente allegoria, producono un'inversione, un gioco di scambi tra ciò che è familiare e ciò che è estraneo. Familiare diventa Mosca, con la sua piccola vita brulicante e quotidiana (non meno familiare di quanto appaia nella grande letteratura russa). Estranea, misteriosa diventa la vita rappresentata: una commedia umana, con tutto ciò che di curioso e inatteso e affascinante vi è nei legami tra persone. E forse prende forma il senso dell'allegoria: l'inconsequenzialità della vita.

EAN: 9788838915444
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A cura di Masolino d'Amico. Palermo, Sellerio Ed. 2002, cm.12x17, pp.284, brossura sopraccop.fig.a col. Coll.La Memoria,543. In un grande museo londinese, che sembra una copia sarcastica delle nostre società di massa, metà istituzione popolare - nelle sale aperte al pubblico - metà reame di eccentrici manager autocrati - che conosciamo uno per uno, nei tic nelle monomanie nelle frustrazioni e nelle gelosie, più che se si presentassero di persona - arriva dalla Garamanzia il Fanciullo d'oro: sarcofago millenario di un re morto bambino, avvolto in un'aurea pellicola, assieme ai suoi preziosi giocattoli. Sir William, decrepito despota delle stanze superiori, che tiene in pugno i capi del museo con la promessa del lascito del proprio immenso patrimonio, lo portò alla luce durante una spedizione archeologica più di un cinquantennio prima, e ora è offerto in mostra a file infinite di scolaresche. E mentre ai piani inferiori che ospitano la mostra fa da coro plebeo la massa inesorabile e odiata dei visitatori che si sacrificano al rito del loro turno, ai piani segreti superiori, e tra la biblioteca e i magazzini, si svolge un complesso intrigo. Più morti, un suicidio, un falso clamoroso, traffici clandestini di beni museali, affari di spionaggio internazionale, sono gli eventi di un intreccio mistery con cui Penelope Fitzgerald costruisce una commedia «gialla» di ironia graffiante e gusto dell'assurdo. Paragonata alla prosa di Jane Austen, non solo per l'eleganza del tocco. Ma forse soprattutto perché costruita dal particolare all'insieme generale, quasi che il plot non fosse altro che il pretesto per una serie di indimenticabili quadri umoristici, vividi personaggi e dialoghi da gran teatro.

EAN: 9788838917202
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Milano, Bruno Mondadori 2002, cm.15x21, pp.X,307, brossura cop.fig. Coll.Sintesi.
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#71383 Religioni
Ediz.italiana a cura di S.Gieben, C.da Alatri. Torino, Editrice S.A.I.E. 1965, cm.16,5x24, pp.726, alcune tavv.bn.ft. legatura ed.in tutta tela, titoli e fregi in oro al dorso.
EUR 24.00
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Con una nota di Attilio Brilli. Traduz.di Simonetta Neri. Palermo, Sellerio Ed. 2001, cm.12x17, pp.108, brossura sopraccop.fig.a col. Coll.La Memoria,497. Vernon Lee dà vita a una serie di ritratti di luoghi in cui città e scampoli di paesaggio rivelano la fisionomia di esseri viventi, si animano, traggono linfa vitale da leggende lontane, storie popolari, cronache dimenticate. Gli antichi dei e i miti ritornano messaggeri di un'antica carica istintuale, di un ineludibile senso del destino che fatalmente li porta a entrare in collisione con il mondo regolato da leggi ispirate da più recenti religioni. Come Dionea che, riemergendo dagli abissi del tempo, fa affiorare negli uomini quella libertà pulsionale del trasporto amoroso che il vivere civile ha represso. Inglese, aristocratica, cosmopolita, vittoriana, fiorentina d'adozione, studiosa d'arte, assertrice dell'emancipazione femminile, ricercatrice instancabile di cronache e antiquaria, non è difficile prevedere cosa dicessero, all'esteta Vernon Lee, i paesaggi peninsulari, cosa vi cercasse e quali suggestioni ricavasse per trasferirli nei suoi racconti italiani. La nostalgia per le perdute presenze mitiche, per gli antichi dei ed eroi, per il gelido tocco degli inquieti fantasmi locali lasciati da una qualche crudeltà selvatica e primordiale o perversamente raffinata: «soffitta fatidica - diceva dell'Italia in un saggio sulle arti - colma di carabattole misteriose e di ammiccanti fantasmi dove soddisfare gli istinti elementari della finzione e del romanzesco». In numerosa e buona compagnia, sappiamo, in questa ricerca di carabattole nella soffitta dell'immaginario fantastico italiano. Una compagnia che va almeno da Stendhal, passando per le cronache di Croce, fino ai racconti di Tomasi di Lampedusa, e oltre - Patricia Highsmith forse, e addirittura un certo cinema thriller italiano degli anni Settanta e Ottanta (alla Dario Argento e alla Pupi Avati) -, in cui i racconti della Vernon Lee - quelli di Possessioni pubblicati qualche anno fa in questa collana e le quattro finzioni mitologiche e fantastiche di questo Dionea - figurano come non trascurabili. Anzi notevoli per il fervore sensuale investito nel rinvenire un passato dal fascino magnetico: come, in questi racconti, la mitica bellezza della ninfa Dionea che torna dal mare in un villaggio ligure e soggioga e perde; o il sopravvivere di un sanguinario Spirito Ferino pagano nella reliquia di una chiesa cristiana; la storia sigillata in un cassone nuziale; e l'enigma connesso alla statua sepolcrale di Ilaria del Carretto.

EAN: 9788838916915
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Available
Ediz. tedesca e francese. Siena, Alsaba s.d.circa 2000, cm.21,5x22, pp.96, num.figg.acol.nt. brossura cop.fig.a col.
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