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#188604 Storia Antica

Biaios didaskalos. Rappresentazioni della crisi di Atene della fine V secolo.

Author:
Publisher: Ediz.ETS.
Date of publ.:
Details: cm.17x24, pp.134, brossura Pubbl. Facoltà Lett. e Fil. Univer. Pavia.

Abstract: Il 403 a.C. è un evento epocale nella storia politica e culturale di Atene. Nonostante i tentativi di rimozione, i tragici eventi del colpo di stato oligarchico e del ripristino della democrazia prendono forma di ricordo e sopravvivono come un momento imperituro. Gran parte della ricca produzione del IV secolo si ispira o si rifà direttamente a quel periodo. Il presente volume indaga alcune opere di questa produzione (in particolare il genere giudiziario e gli scritti di Platone e di Senofonte), rintracciandone non solo le tematiche di fondo, ma anche le forme attraverso le quali i vari ricordi diventano letteratura.

EAN: 9788846710659
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Introduz.e a cura di Aglaia Paoletti Langè. Firenze, Le Monnier 1998, cm.17x24, pp.VII,332, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Centro Studi sulla Civiltà Toscana fra '800 e '900.

EAN: 9788800841054
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#199132 Archeologia
Pisa, ETS 2014, cm.17x24, pp.258, 19 tavv.a col.ft. brossura cop.fig.a col. Coll.Agri e chorai tra Magna Grecia e Etruria (6). C’è un solo punto dal quale è possibile, oggi come ieri, il controllo del litorale tirrenico dell’odierna Calabria centro-meridionale: la città di Vibo Valentia. Il possesso e l’organizzazione militare ed insediativa di Hipponion-Vibo Valentia in età greca, brettia e romana e la complessa stratificazione della città, che documenta una tenace continuità di frequentazione dell’altura, sono leggibili solo attraverso esili tracce. Nei primi anni dell’Ottocento, per un ricercatore attento e permeato dall’inarrestabile curiosità per la storia e l’archeologia, com’era il conte Vito Capialbi, quelle tracce hanno rappresentato il punto fermo da cui partire per l’approfondimento dei suoi studi e per la stessa costituzione della sua rinomata collezione archeologica, oltre che dell’annessa ricca biblioteca. Un particolare gruppo di reperti archeologici della collezione Capialbi, rinvenuti nella città e nel suo territorio (la ceramica a vernice nera), consente ora, sottoposto ad analisi, di accertare, attraverso la rilettura dei suoi scritti - grazie al raffronto con tutto il materiale presente nella collezione - che lo studioso aveva eseguito scavi ‘programmatici’ e ‘in estensione’ in un fondo di sua proprietà, ubicato sulla cima del colle, il Cofinello, sede di una necropoli non però di età classica, com’è stato generalmente ritenuto: la peculiarità del rituale funerario consente in effetti di inquadrarla tra la seconda metà del IV e la fine del III secolo a.C. “Ricucendo” il legame tra i materiali della collezione e gli scritti del conte, la fase italica della necropoli al Cofinello (e non solo) conferma sia il mantenimento da parte della città di una spiccata vivacità commerciale in età brettia, che un’abile quanto peculiare strategia insediativa italica, attenta ai rapporti di convivenza con l’elemento italiota: il tutto grazie agli inediti tasselli offerti alla ricostruzione storica dall’ illuminato studioso dell’Ottocento.

EAN: 9788846740908
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