Carrà (1881).

Milano, Electa 1954, cm.22x28,5, pp.140, num.tavv.a col.applicate ft. legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Storia delle Arti.

Milano, Garzanti 1970, cm.11x17,5, pp.(2),230,(8), 8 tavv.a col.e 79 figg.in bn.ft., brossura, cop.fig.a colori. Coll.I Garzanti,239. Prima ediz.in collana.

Con scritti di Jean Cocteau, André Pieyre de Mandiargues, Carlo L. Ragghianti e Franco Russoli. Milano - Livorno, Vanni Scheiwiller - Paolo Belforte 1964, cm.12,5x17, pp.98,(4), 30 tavole a colori fuori testo , brossura, con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Quaderni d'Arte del Pesce d'Oro,7. Edizione di 2000 copie numerate.

Milano, Edizioni del Milione 1950, cm.28,5x38,5, pp.XIII,(7), 3 ill. (di cui 2 a col. applic.) nt. e 12 tavv. a col. ft. applicate, br., etichetta cartacea con titoli applic. alla cop. anteriore. Alla prima pag. bianca, invio autogr. dell'Autore ad Alessandro Parronchi. Coll. Pittori Italiani Contemporanei.

Torino, UTET 2009, cm.15x23, pp.XIX,220, legatura ed.soprac.fig. Coll.La Storia. Una biografia di Lidia Beccaria Rolfi "Grande di sturbatrice" e "cuore vigile", come Anna Bravo l'ha definita, Lidia Beccaria Rolfi (1925-1996) è stata una figura significativa tra le donne del Novecento sia nella sua caparbia volontà di costruire una testimonianza femminile dell'esperienza concentrazionaria sia nella sua ribellione rispetto ai ruoli, alle convenzioni e al conformismo, all'esclusione. Maestra elementare, deportata a Ravensbrück, autrice di due importanti volumi di testimonianza ("Le donne di Ravensbrück", insieme a A. M. Buzzone, e "L'esile filo della memoria"), il profilo biografico di Lidia Beccaria Rolfi non può prescindere dall'esperienza del Lager, anzi ne è fortemente condizionato e costituisce una cartina di tornasole attraverso la quale leggere le scelte, l'impegno, i conflitti, le vittorie e le sconfitte della dimensione tanto pubblica quanto privata.