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Il mastino di Baskerville.

Author:
Curator: Versione integrale riveduta e corretta a cura di Tina Alderighi Casati.
Publisher: Crescere Edizioni.
Date of publ.:
Series: Coll.Giallo Classico.
Details: cm.13x20, pp.192, brossura cop.fig.a col. Coll.Giallo Classico.

Abstract: “Il mastino dei Baskerville” ci presenta quasi subito uno dei protagonisti di questa inchiesta, che ha nella sua evoluzione persino dei momenti sconfinanti nel fantastico, quasi nell’horror. Nella famosa abitazione di Baker Street al 221/b giunge un visitatore sconosciuto: è un medico di campagna di nome Mortimer, che per anni ha seguito le vicende di una famiglia nobile che vive a Baskerville, nella contea di Devon. Tale famiglia ha nella sua storia una drammatica vicenda legata alla diceria che un mostro avrebbe ucciso nel Settecento un avo molto crudele. Mortimer è a Londra per ricevere il giovane sir Henry, proveniente dagli Stati Uniti, l’erede di questo casato, poiché l’ultimo discendente diretto sir Charles è morto colpito da una sincope, la quale richiama alla mente la tragedia dell'antenato. Holmes accetta l’incarico proposto da sir Henry, ovvero scoprire cosa stia avvenendo nel castello dei Baskerville, ma decide di inviare il fidato Watson. Quest’ultimo e sir Henry si recano nella dimora avita dei Baskerville. Da questo momento il romanzo si sposta su un piano colmo di situazioni inaspettate, incubi, misteri, che accrescono i dubbi coinvolgendo personaggi che nascondono storie segrete, forse tutti quanti in un rapporto non troppo chiaro con la vicenda della morte di sir Charles. E Watson indaga mentre il giovane erede sir Henry si sente minacciato. Intanto nella brughiera si odono al tramonto ululati raccapriccianti; inoltre un evaso si è nascosto nella palude e un uomo misterioso sta osservando nascostamente cosa sta accadendo. E Watson è davvero spaventato...

EAN: 9788883372575
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Roma, Editori Riuniti 1998, cm.12,5x21, pp.272, brossura cop.fig.a col. Coll.Tracce.

EAN: 9788835945246
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Ediz.integrale a cura di Silvana Citterio. Napoli, Morano Ed. 1990, cm.13x19, pp.312, brossura cop.ill.a col. Coll.Segnalibro.
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Illustrazioni di Ale+Ale. Faella, Prìncipi & Principi 2011, cm.15,5x22, pp.155, 15 tavv.a col.nt., legatura editoriale cartonata, copertina figurata a colori [allo stato di nuovo]. Coll.Piccola Biblioteca dell'Immaginario,9. Con lo ‘Studio in rosso’ fanno il loro ingresso nel mondo della letteratura Sherlock Holmes e il fido dottor Watson, il suo assistente e biografo. Il mistero che sconvolge la Londra vittoriana li costringerà a gettare l’occhio al di là dell’oceano e a confrontarsi con un integralismo religioso duro e spietato. Un racconto “giallo” quasi d’attualità, che è anche una presa di posizione decisa contro ogni insensata forma di fanatismo. Ale+Ale danno forma alla più ovvia delle metafore trasformando Sherlock Holmes in un vero e proprio “segugio”. Elementare, Watson!

EAN: 9788896827185
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Traduz.di Maria Gallone. Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1972, cm.11x18,5, pp.195, tascabile, cop.fig.a col. Coll.Oscar,384.
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#33011 Inventari
A cura di R.L.Aiazzi, della Prov.di Pistoia, del Comune di Quarrata, e della Regione Toscana. Pisa, Pacini Ed. 1995, cm.17x24, pp.XVII-116, brossura

EAN: 9788877811011
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A cura di Davide Dei. Testo latino a fronte. Firenze, Le Cariti Ed. 1999, cm.12x16, pp.60, alcune figg.bn.nt. brossura cop.fig. Coll.Aglaia,8.

EAN: 9788887657036
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Prefazione di Antonella Nesi. Firenze, Noèdizioni 2009, cm.17x24, pp.158, illustrazioni in bianco e nero e a colori. brossura, con bandelle, copertina figurata a colori. Collana I Blu. Le opere presentate hanno come denominatore comune il materiale che li costituisce: cuoio decorato e punzonato, ovvero arricchito di decori impressi a caldo. Si tratta della collezione di corami da tappezzeria, paliotti e cuscini del Museo Stefano Bardini di Firenze. Lo studio si è originato da una tesi volta a indagare i corami decorati in ogni loro aspetto, da quelli inerenti la tecnica esecutiva a quelli conservativi ed espositivi, affiancando le ricerche a un lavoro di conservazione; in occasione della presente pubblicazione si è ritenuto opportuno, per completezza, inserire nella schedatura le altre opere in cuoio decorato del Museo, ovvero i cuscini. Le ricerche pertanto non hanno contemplato questa categoria di manufatti, a cui sono state dedicate schede descrittive più sintetiche rispetto alle indagini condotte sui corami da tappezzeria e sui paliotti d'altare.Lo studio si è indirizzato innanzitutto verso la comprensione storica e tecnica dei reperti, a partire dallo sviluppo della lavorazione del cuoio fino alle raffinate realizzazioni dei cuoi d'oro e di quelli goffrati, le tecniche esecutive che caratterizzano le nostre opere. Sono stati affrontati i principali impieghi per i cuoi d'oro, ampliando la casistica inerente paramenti da tappezzeria e paliotti d'altare, poiché rispondenti ancora una volta alla destinazione d'uso dei corami indagati.Nel secondo capitolo si è inteso tratteggiare la figura di Stefano Bardini, l'ascesa della sua attività imprenditoriale e le dimensioni dell'impresa economico-commerciale, le sue relazioni di lavoro nonché le modalità operative per gli acquisti e le vendite di opere d'arte. Sullo scenario della Firenze capitale e di un'Italia post-unitaria caratterizzata, in materia di esportazione e vendita di beni culturali, da una normativa spesso facilmente aggirabile, prende vigore e si alimenta un'intera generazione di esperti d'arte, cultori, collezionisti ed antiquari, citando i principali che hanno trattato materiale analogo per tipologia a quello commerciato da Bardini.Il terzo capitolo introduce la collezione dei cuoi Bardini e il loro percorso espositivo all'interno del museo, documentato da precedenti schedature e fotografie. Si è evidenziata l'importanza dell'ampia ed eterogenea documentazione ancora esistente, ed in particolare dei carteggi dell'Antiquario, studiati solo in modo parziale. Ulteriori informazioni potranno inoltre essere acquisite ampliando l'indagine allo studio dei documenti d'archivio presenti nei musei internazionali con cui l'Antiquario ha commerciato.Si è anche presentata nelle linee generali la feconda e inesplorata collezione di corami della Galleria di Palazzo Mozzi Bardini, che costituisce, insieme all'inedito carteggio ivi conservato, un importante opportunità di sviluppo del presente studio. L'indagine dei reperti affiancata alla ricerca documentaria potrebbe delineare nuove prospettive per il mercato dei cuoi.Paragonando ed indagando i corami già predisposti per la vendita lasciati dall'Antiquario stesso all'interno delle sale espositive del Palazzo Bardini, l'attuale museo, con quelli ancora in stato frammentario, custoditi nelle botteghe dall'accesso assolutamente proibito al pubblico di Palazzo Mozzi (e confluite nella Galleria di Palazzo Mozzi Bardini), si potrebbe raggiungere una più chiara percezione su modalità operative, gusti, scelte commerciali dell'Antiquario. Sembra infatti plausibile che egli esibisse nell'atelier alcuni campioni come exempla di ciò di cui poteva disporre in magazzino.Molto interessante è risultato rintracciare la richiesta mossa a Bardini da Wilhelm Bode, contemporaneo dell'Antiquario e direttore dei musei berlinesi, di una metratura cospicua di cuoi; per quanto non si abbia conferma se l'ordine di Bode del 1884 sia stato evaso, la formulazione della domanda offre lo spunto per approfondire un aspetto poco indagato: la fornitura finalizzata a soddisfare una precisa richiesta non avrebbe potuto individuarsi in un 'campionario' di opere antiche. Con molte probabilità si poteva accontentare la clientela solo attraverso adattamenti di opere oppure creazioni ex novo.Ciò rimanda ad un metodo che può essere definito compositivo, con cui si ipotizza venissero assemblate le opere in cuoio nelle botteghe di restauro di Bardini. I corami infatti ben si prestavano a cambiamenti e sostituzioni per mezzo di semplici cuciture, o eventualmente con ridipinture, come si suppone sia accaduto per alcuni degli esemplari analizzati.E' dunque presumibile che, come per altre categorie di manufatti, anche per i cuoi Bardini cercasse di soddisfare le esigenze della clientela, che richiedeva opere viste nell'atelier, ma in diversi materiali o dimensioni.Nel quarto capitolo i sette corami del Museo Stefano Bardini sono stati contestualizzati formulando delle ipotesi circa il quadro cronologico di riferimento e la probabile area di produzione. Lo studio ha messo in luce le difficoltà incontrate nel reperire confronti con opere in cuoio dalla certa attribuzione, poiché è complesso distinguere, ad esempio, manifatture italiane da quelle spagnole, o datare parati con motivi decorativi tipici di tre interi secoli.Per quanto riguarda manifattura e datazione dei nostri corami, essi sembrano ascrivibili ad ambito italiano (forse veneziano) o spagnolo, e databili dalla fine del XVI secolo alla fine del XVII, fatta eccezione per un corame (catalogato nel libro al n.3) riguardo al quale si è ipotizzata una manifattura nord-europea (inglese o olandese?) della fine del XIX secolo.

EAN: 9788889766545
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#327641 Arte Varia
Pistoia, Gli Ori 2004, cm.33,5x23,5, formato albo. pp.60, illustrazioni a colori. legatura editoriale. cartona,a con copertina fissata da due bulloni. Il volume raccoglie le illustrazioni, a grandi dimensioni, dei nuovi e suggestivi lavori (circa una trentina di opere) appositamente realizzati da Pizzi Cannella, uno dei maggiori artisti della nuova scuola romana, approfondendo il tema di mappe immaginarie appartenenti alla memoria. Il libro vuole raccontare, per immagini, le idee, il percorso creativo e i lavori nati intorno a questo progetto artistico. Il volume è il Catalogo della mostra di Roma (Teatro India, 12 novembre-11 dicembre 2004).

EAN: 9788873361350
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