Il Tintoretto.

Testo di L.Colletti con un'appendice di E.Camesasca. Milano, Rizzoli Ed. 1976, cm.35x41, pp.74, 92 ill.applicate bn.e col.nt.e 30 tavv.a col.ft.anche a doppia e tripla pag. legatura ed.in tutta tela, sopracop.fig.a col.in cofanetto fasciato in tela. Coll.Grandi Monografie d'Arte.

Prefazione di Sergio Bettini. A cura di Clara Rosso Coletti. Vicenza, Neri Pozza 1963, cm.21,5x29, pp.144, 140 tavv.in bn.e 12 tavv.a col. legatura ed.in tutta tela,soprac.fig.a col. Coll.Saggi e Studi di Storia dell'Arte,7.

Novara, Istituto Geografico De Agostini 1947, 2 voll.su tre. cm.22,5x24,5, pp.LXVIII,LXXII, num.tavv.bn.ft. legatura ed.in tutta tela con titoli in oro al piatto anteriore e al dorso. Coll.Storia della Pittura Italiana.

Milano, Rizzoli 1955, cm.22,5x18, pp.86, 120 tavv. bn. legatura editoriale sopraccoperta figurata a colori. Biblioteca D'Arte Rizzoli,20.

Bari, Edit.Laterza 2004, cm.14x21, pp.VII,534, legatura ed. sopracop. Coll.Robinson. Letture. Giovanni Sartori è uno dei massimi studiosi della politica del nostro tempo. È Albert Schweitzer Professor in the Humanities alla Columbia University di New York e professore emerito di Scienza politica all'Università di Firenze. È membro della American Academy of Arts and Sciences e della Accademia dei Lincei. Editorialista del "Corriere della Sera", è tra i più autorevoli e seguiti commentatori dell'attualità politica italiana e internazionale. I suoi libri sono tradotti in più di trenta lingue. Il volume raccoglie gli articoli scritti da Giovanni Sartori nell'arco di una decina di anni.

Con uno scritto di Joachim Comes. Firenze, Le Cariti 2009, cm.16x24, pp.22, brossura Coll.Excepta.

Peints par Johan Volz & Johan Baptist Seele. Ediz.in tiratura limitata di 400 esemplari. Saint Didier de Champey, Quatuor Editions 2007, cm.24x33, pp.70,numerose figg.e tavv.a col.nt. legatura ed.cartonata, piatto ant.fig.a col.

Milano, Jaca Book 2013, cm.24,5x33, pp.290, ill.a colori. legatura editoriale cartonata, sopraccoperta figurata a colori. Ravenna è una delle più importanti città del Mediterraneo, dispone tuttora di una serie straordinaria di monumenti eccezionalmente conservati, spesso con la decorazione originaria, in particolare musiva. Non sbagliava il grande storico Arnaldo Momigliano quando diceva: "Se vuoi conoscere la storia dell'Italia, prendi un treno e vai a Ravenna". La città costituisce infatti un caso urbanistico eccezionale per la sua capacità di autoconservazione. Su di essa restano peraltro luoghi comuni o formule stereotipate che dall'Ottocento giungono sino ad oggi, come la denominazione di "Bisanzio d'Italia". Si tratta di una definizione semplificante che non fa cogliere la peculiarità e la grandezza di questa straordinaria città "romana", con Onorio e Galla Placidia, che vede, solo dopo il periodo di Teoderico, un'importante stagione bizantina. A fronte del moltiplicarsi vertiginoso di studi specialistici negli ultimi anni mancavano pubblicazioni di sintesi generale che enucleassero con efficacia i tratti salienti di Ravenna. Il presente volume, che unisce rigore scientifico a una scrittura di grande chiarezza, traccia la vicenda storica e urbanistica della città dalle lontane origini etrusche sino alla battaglia del 1512 che cambia in modo definitivo il destino di Ravenna, segnandone l'ingresso nei domini pontifici.