Michelangelo. La zuffa dei centauri.

Firenze, Barbes Editore 2010, cm.13,5x21, pp.120, brossure copertina a colori.

Traduz., introduz.e note di Sidney Alexander. Athens, Ohio Uniersity Press 1991, cm.14X23, pp.297, brossura cop.fig. Testo in inglese.

Traduz.di Creighton Gilbert. Princeton, Princeton University Press 1980, cm.13x20, pp.317, brossura cop.fig.a col. Coll.Paperbacks. Art History. Literature. Testo in inglese.

Firenze, Edifir 2019, cm.16,5x24, pp.78 ill. brossura copertina figurata a colori. Ediz. a colori. «'La gloria di Dio è l'uomo vivente'. È il versetto biblico che potrebbe definire il percorso artistico e spirituale di Michelangelo. Il quale inizia con l'indagine sull'uomo, riflesso nei David, nell'umanità della volta Sistina, e in quella della Cappella Medicea. E, in contemporanea, in linea con l'Umanesimo fiorentino, sull'Uomo incarnato, cioè il Cristo, attingendo ai modelli classici e interpretandoli come figure di eternità. Dall'inizio alla fine questo è il percorso dell'artista, attraverso diversificate fasi, le quali sono comunque sempre frutto di riflessioni approfondite lungo il corso di una vicenda personale inquieta, fra estasi e tormenti. Nel tempo del kronos che si intreccia con quello della Grazia. Un cammino anche aspro, tuttavia mai fermo. Michelangelo infatti non cessa mai di indagare, ponendosi nella storia del suo tempo ed anche oltre il suo tempo. L'Uomo ne è il protagonista: solo (David), sintesi dell'umanità nella storia (volta Sistina), del cosmo intero (Giudizio finale), dell'anima umana (Cappella Paolina). Ne esce un'arte giocata principalmente sul concetto della libertà: di raffigurazione e di espressione, di indagine a tutto tondo sulla realtà umana ? dal dolore alla morte, dalla tenebra alla luce, dall'inferno al paradiso ?, e di ricerca religiosa e spirituale incessante, vista come ascesa sofferta e penetrazione del Mistero. Michelangelo vuole renderlo visibile nella sua forza luminosa, desidera fare della figura umana l'esplicitazione del mistero che è Dio, eterno Spazio creativo (la volta), Luogo lucente che dà corpo, dimensioni e luce (Tombe Medicee), Voce chinata su di noi dall'eternità a sollevarci e illuminarci (Cappella Paolina). Di qui in pittura l'uso cangiante del colore ed elettrico della luce, in scultura la bellezza che tende al gigantesco come espressione di una dilatazione dell'anima per poi assottigliarsi nell'indicibile (la Pietà Rondanini, gli ultimi disegni), in architettura la realizzazione del «come in cielo così in terra», nella tensione a manifestare in forme monumentali e terrene l'architettura del cielo, del cosmo, con il sentimento dell'infinito. Del paradiso. Cioè Dio.» (dall'introduzione)

Perugia,13-15/03/2000. A cura di Carla Frova, Maria Grazia Nico Ottaviani. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 2003, cm.17x24, pp.364, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi,79.

Traduz.di Carlo Rusconi. Roma, Ediz. Italiana di Cultura 1966, 2 voll. cm.15,5x22, pp.445,492, num.ill.bn.nt.e tavv.ft. legature editoriali in tutta tela, sopraccoperte figg.a col. firma a penna in antiporta.

A cura di Sarvepalli Radhakrishnan. Milano, Ed.di Comunità 1971, cm.152x21, pp.259, brossura cop.ill.con bandelle. Coll.Saggi di Cultura Contemporanea,82.

A cura di Vincenzo Lancetti. Milano, Sonzogno 1828, cm.15x24, pp.538, Rilegatura in mezza tela non coeva con dorso in pelle, quattro nervi e titoli in oro. Coll. Collana degli Antichi Storici greci volgarizzati.