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Sophoclis Fabulae.

Author:
Curator: Recognovit brevique adnotatione critica instruxit A.C.Pearson. Impressio altera nonnullis locis correctior.
Publisher: e Typographeo Clarendoniano.
Date of publ.:
Series: Coll.Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxoniensis.
Details: cm.12,5x19, pp.XXIV+384 n.n., legatura ed.in tutta tela, piatti ornati, titoli al piatto ant. e al dorso. (piccola sbiaditura al piatto ant.) Coll.Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxoniensis.

ConditionsDa collezione, buono
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Ediz.con testo a fronte. Trad.e cura di H.LLoyd-Jones. Cambridge, Harvard Univ.Press 1994, cm.11,5x17, pp.VIII-483, legatura ed.in tutta tela,soprac. Coll.Loeb.
EUR 18.08
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Roma, Salerno Ed. 1998, cm.15x21, pp. 160, con 4 tavv. ft. brossura copertina figurata a colori. Coll.Piccoli Saggi,3.

EAN: 9788884022578
Nuovo
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Milano, 24 Ore Motta Cultura 2008, cm.20x26, pp.119, num.figg.a col. legatura ed.cop.fig.a col. Coll.Minimum. Bibl. Essenziale di Architettura. [volume nuovo] Nato a Newark da una famiglia ebraica di origine tedesca, Richard Alan Meier si laurea in architettura a Cornell University nel 1957; dopo il servizio militare, nel 1959 intraprende un viaggio in Europa nei luoghi di nascita dell'architettura moderna. Gli edifici di Le Corbusier al Weissenhofsiedlung (1927) di Stoccarda folgorano il giovane americano. All'inaugurazione della Maison du Brèsil di Le Corbusier e Lucio Costa (1902­1998), alla Cité Universitarie, Meier potè profittare dell'attenzione di le Corbusier che indirizzerà il talento del giovane architetto. Dal primo Le Corbusier Meier distilla principi evidenti nella sua opera: i percorsi come strutture innervanti dello spazio; la formalizzazione della gabbia strutturale; il purismo geometrico; le forme libere intersecate e tradotte in perfette stereometrie, ecc. Ma soprattutto, sulla falsariga del maestro franco­svizzero, anche Meier predispone e progetta al millimetro le progressioni prospettiche che devono guidare la percezione di ogni sua architettura.

EAN: 9788861160897
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#335148 Regione Veneto
Padova, Grafiche Pivieffe 1989, cm.24x22, pp.156, illustrazioni bn. brossura con copertina figurata a colori. Il fatto nuovo e determinante accade nel 1882. L'Adige rompe presso Legnago e le sue acque si arrestano fortunatamente al di là del Tartaro. Nei giorni dell'alluvione occorre assistere gli sfollati ammalati, si apprestano perciò delle sale di cura in alcuni locali di Calle S. Maria Maddalena. È questa una novità per Cavarzere, ed è anche il primo nucleo dell'Ospedale Civile, riconosciuto come tale fin dall'anno seguente. I disastri causati dalla rotta costringono a pensare al futuro, alla necessità di prevenire possibili disgrazie. Nasce così l'idea e prende corpo il progetto di salvaguardare il centro abitato costruendo due muraglioni. A questo punto la volontà di difendere adeguatamente il paese dalle paurose piene del fiume s'incontra con l'ambizione degli amministratori di dare a Cavarzere un volto nuovo, una fisionomia meglio definita, un assetto urbanistico per quanto possibile meno casuale, più arioso e ordinato. Tutto questo ha un costo: dovranno essere demoliti il campanile, la chiesa di San Francesco, i palazzi della Crosara ed altri edifici che ingombrano via Umberto I. Ma tutto questo ha anche un vantaggio: significherà il pane assicurato per tante famiglie, fatto assai importante in quegli anni che avevano visto le prime agitazioni bracciantili, i primi scioperi soffocati con la forza. I lavori per la costruzione del muraglione destro dovrebbero iniziare nella primavera del 1888, però c'è un problema. Il vecchio, malconcio Municipio posto di traverso non è così vicino all'argine da poterne giustificare la demolizione, eppure costituirà sempre una stonatura. Un “provvidenziale” incendio lo toglie per fortuna di mezzo l'antivigilia di Natale del 1887. I lavori prendono il via quattro mesi dopo e per alcuni anni Cavarzere si trasforma in un animato cantiere che offre lavoro ad un gran numero di operai e braccianti (una associazione ne raccoglie ben 1.300). Si creano nuovi spazi, si costruiscono i muraglioni, il Municipio, la torre campanaria, l'ospedale e nuove case per la gente che abitava in Crosara. Pochi anni bastano per delineare in gran parte il “ritratto” del paese, come le cartoline ben documentano. Esso andrà poi lentamente completandosi con successivi interventi fino al momento della quasi totale distruzione, nell'aprile del 1945. Le ultime pagine dell'album mostrano alcuni momenti della ricostruzione nel dopoguerra, che ha visto la parte destra del paese abbandonare la sua antica configurazione di riviera ancorata al fiume, per espandersi in profondità ed ampiezza secondo le direttrici e i moduli fissati da un piano regolatore concepito ex novo.
Usato, molto buono
EUR 21.00
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