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Oriani e La Voce: note e riflessioni. Dall'Indice:La Libreria della Voce e la ristampa della "Lotta politica in Italia" di Alfredo Oriani. Prezzolini e Oriani. Appendice I:Prezzolini, la questione Oriani. Luigi Ambrosini interprete di Alfredo Oriani. La polemichetta Amendola-Ambrosini sulla Lotta Politica in Italia. Appendice II:Amendola, Ancora su Oriani. Ambrosini, A proposito di Oriani. Amendola, Risposta ad Ambrosini. La discussione Girardon-Ambrosini su Oriani storico. Note.

Author:
Curator: In appendice indice dei nomi.
Publisher: Ed.I.M. Edizioni Italiane Moderne.
Date of publ.:
Series: Coll.La Libra. Collezione di Scritti Critici,7.
Details: cm.14x21, pp.152, brossura Coll.La Libra. Collezione di Scritti Critici,7.

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Bologna, Tamari Editori 1963, cm.16x22, pp.41, brossura cop.fig. Edizione in 200 esemplari.
Da collezione, come nuovo
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Bologna, Ed.I.M. Edizioni Italiane Moderne 1976, cm.14x21,5, pp.180, brossura cop.fig.
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In appendice tre variazioni polemiche sullo stesso tema con Alberto Moravia, Alain Robbe Grillet, Carlo Laurenzi e una pagina di Nino Savarese. Urbino, Argalia 1968, cm.14x21, pp.64, brossura con bandelle.
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In appendice vengono pubblicate le seguenti note critiche: Shakespeare e la Ronda. Montale e la Ronda. Poesia satirica di Gaetano Arcangeli. In margine ad un saggio sulla poesia di Roberto Roversi. Montale fuori casa. Lettere di Saba, Comisso, e Svevo. Narrativa e verità, piccolo omaggio a Tecchi narratore. Adriano Tilgher e la valorizzazione delle polemiche. Storia dei movimenti estetici nella cultura italiana. La leggenda di Bazlen. De Robertis "Vociano". Bologna, FirenzeLibri Editore 2013, cm.14x21, pp.160, brossura Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Quaderni di Critica e Poesia,1. Ristampo in questo mio saggetto moderatamente (almeno spero) polemico, scritto qualche anno fa ed edito dall'Editore Tamari di Bologna, in difesa del leopardismo dei rondisti e che era da tempo esaurito. E' evidente che ho ristampato il saggetto perché lo credo ancora valido. Naturalmente sarà poi l'eventuale lettore a giudicare questa mia, alquanto arrischiata, "credenza".

EAN: 9788876223983
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Traduz.di Giuseppina Quattrocchi. Milano, Editrice Novalis 2008, cm.15,5x21, pp.205, brossura cop.fig.a col. Coll.Quaderni di Flensburg. 1° Ed. Italiana. - Anna Prouse: Il coraggio di vivere. - Aprire la porta di un mondo nuovo, intervista a Ulrich Meier, sacerdote della Comunità dei Cristiani di Wolfgang Weirauch. - Un terremoto che mi ha svegliata, intervista a Aileen Steinweg, giovane madre di Katharina von Bechtolsheim. e altre testimonianze.
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#254435 Arte Pittura
Arles, Actes Sud 2016, cm.35,5x28,5, pp.120, ill.col. hardcover, clothbound ill.col. Ce livre accompagne l'exposition « Féroces et fragiles, les félins dans l'oeuvre de Robert Dallet » produite par Hermès en collaboration avec la fondation Panthera et présentée pour la première fois du 10 janvier au 13 mars 2016, au Bruce Museum de Greenwich Connecticut, aux États-Unis, puis à Paris au Muséum national d histoire naturelle à partir du 03 mai 2016, Munich, Zurich, Shanghai, Hong Kong et Bombay. Peintre et illustrateur, Robert Dallet (1923-2006) a dédié sa vie entière à l étude et à la représentation de la faune sauvage et des grands fauves. Cette sélection d aquarelles et de croquis inédits rend hommage au talent et à la sensibilité du naturaliste qui a longtemps travaillé pour la maison Hermès. --In keeping with Hermès’ theme for 2016, "Nature at a Gallop," this album is devoted to the work of Robert Dallet (1923–2006). Dallet, a French painter and illustrator, devoted his life to the representation of wildlife, especially the beauty of big cats. This work presents a previously unpublished selection of watercolors and sketches, paying tribute to the talent and sensitivity of an animal painter adopted by Hermès. The account is also an act of defiance against the gradual disappearance of a threatened world. Professor Alan Rabinowitz, Director of the Panthera Corporation in New York, looks at Robert Dallet’s work from a zoological perspective; Dominique Baqué, a professor at Université Paris VIII, examines its place in the history of Western animal painting; and the writer Nadine Coleno looks at the encounter between the artist and Hermès, which gave birth to over 20 beautiful silk prints.

EAN: 9782330057602
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Milano, Xenia Ediz. 1998, cm.13x19, pp.128, brossura cop.fig.a col. Coll.Tascabili,91.

EAN: 9788872732823
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A cura di Francesco G.b. Trolese, Chiara Ponchia, Daniela Goldin Folena, Sandro Bertelli. Roma, Salerno 2016, cm.21x27,5, pp. 172, con 56 pp. di tavole f.t. a colori. brossura sopraccoperta figurata a colori. Collana: Opere fuori collana, 5. Il manoscritto noto come l’Officiolo di Francesco da Barberino, di cui a lungo è stata rimpianta la temuta perdita, fino al fortunoso ritrovamento nella primavera-estate del 2003, non solo ha riportato di attualità un tema di eccezionale interesse – la figura e l’opera di uno straordinario intellettuale toscano vissuto tra il secondo Duecento e il primo Trecento, Francesco da Barberino, recuperate in collegamento con il suo lavoro piú celebrato e piú suggestivo –, ma ha schiuso orizzonti nuovi nel campo dell’alta cultura dell’Italia mediana, tosco-emiliano-veneta, tra la fine del XIII e gli albori del XIV secolo, focalizzata sui nomi illustri di Giotto per l’arte figurativa, di Dante sul piano linguistico e letterario (con tutto ciò che si muove intorno a loro). L’Officiolo di Francesco si distingue come il piú antico “libro d’ore” italiano conosciuto a quella altezza cronologica (1304-1309): il primo libro di preghiere, costruito « nell’uso di Roma », cui viene aggiunto in fine un originale (e finora inedito) trattato allegorico sulla Speranza (ai ff. 165r-172v), che dà una connotazione del tutto inusuale a tale tipo di compilazioni. Si aggiunga che, nella prospettiva dell’alta cultura linguistica e letteraria italiana in formazione, mentre si va plasmando la nuova lingua volgare e Dante, operando la sua ardita, geniale opzione per il toscano contro il latino, fonda la letteratura italiana con quella che resterà la piú complessa e fascinosa opera letteraria di tutti i tempi, la Commedia (poi La Divina Commedia); Francesco – già noto come il primo che ne abbia lasciato menzione (ante 1314), forse il primo che ne abbia avuto conoscenza diretta, almeno dell’Inferno, quando ancora il poema era in corso di scrittura – si scopre ora autore di quell’Officiolo che si segnala come il probabile primo documento della suggestione esercitata dagli scenari infernali di Dante sull’immaginario dei suoi lettori contemporanei e postumi. Al tempo stesso, mentre nelle aree piú avanzate dell’Italia mediana e settentrionale (ma non solo di queste) si sviluppa una vivace dialettica tra l’arte figurativa e la scrittura, mentre Giotto va elaborando nuove forme espressive che porteranno a un rivoluzionario rinnovamento della pittura italiana sullo scorcio del Medioevo, l’Officiolo di Francesco da Barberino offre la prima attestazione del fascino esercitato da Giotto, soprattutto l’affrescatore della Cappella degli Scrovegni, sull’arte pittorica contemporanea impiegata a illustrazione del discorso verbale. La riproduzione in facsimile dell’Officiolo, fedelissima all’originale, offre una preziosa documentazione, aperta alla fruizione del grande pubblico, della piú spettacolare invenzione iconografica nell’arte della miniatura italiana fra Due e Trecento: il capolavoro, imprevedibile nella sua magnificenza, di uno straordinario intellettuale dell’autunno del Medioevo. Questo Commentario, affidato alle cure di studiosi tra i piú esperti nei diversi settori di indagine, tenta di operare una prima focalizzazione storica del manoscritto, ormai definito come l’Officiolo di Francesco da Barberino, e dei suoi possibili o probabili rapporti con la piú alta cultura letteraria e figurativa contemporanea.

EAN: 9788869732195
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