Fanny Hill. Le memorie di una ragazza di piacere.

Traduz.e note di Franco Garnero, con uno scritto di Peter Sabor. Milano, ES Ediz. 2011, cm.13x22, pp.269, brossura cop.fig.a col.con bandelle, Coll.Classici dell'Eros,22. "Pubblicato anonimo presso un editore inesistente, rifiutato dai librai rispettabili, febbrilmente cercato per essere letto di nascosto, più volte sequestrato dalle autorità, espurgato e denunciato pubblicamente dal suo stesso autore, "Fanny Hill. Memorie di una donna di piacere" è stato per lungo tempo un libro underground. Quando, nel 1789, John Cleland morì, gli estensori dei suoi necrologi ritennero offensiva anche la semplice citazione del titolo del suo libro più noto. Come il resto della narrativa erotica francese, esso si serve di un linguaggio esplicito per descrivere il corpo e gli atti sessuali, ed è assolutamente amorale nel suo entusiasmo per ogni forma di esperienza sessuale." (dallo scritto di Peter Sabor).

Note storiche e biografiche di Mariangela Angeli. Prefaz.di Aldo Di Fiore. Roma, EAR - "Eros" 1964, cm.14x21,5, pp.227, brossura Esempl.privo di sovraccop. Coll.Eros.

Introduz.di Enzo Siciliano. Milano, Rizzoli Ed. 1978, cm.11x18, pp.255, tascabili, cop.ill.a col. Coll.BUR,256.

Osservate nel Regio Spedale di Bonifazio di Firenze. Firenze Ediz.Riviste Scientifiche-Monte dei Paschi di Siena 1989, 2 voll. cm.16x22,5, pp.VIII-199,61, alcune figg.bn.nt. brossura cofanetto. Vol.I: Ristampa anast.dell'ediz.Firenze,1799.Vol.II:Saggio intitolato: V.Chiarugi, i suoi tempi, il suo libro sulle malattie cutanee sordide.

Milano, Rizzoli 1996, cm.14x22, pp.286, legatura editoriale, soprac.fig.a col. Coll.Saggi Stranieri.

Prato, Aurora Boreale 2021, cm.14,8x21, pp.118, brossura. Collana Théatron. «Tutto è pieno di Dei... la materia è un tutto animato»: questa affermazione filosofica racchiude molti significati e soprattutto rappresenta in modo estremamente efficace e sintetico il cuore del pensiero tradizionalista, oggi comunemente definito "pagano" - termine che però andrebbe evitato il più possibile, in quanto attribuito ai nostri Antenati dai monoteisti di allora, come fosse un marchio di infamia vivere nel pagus ossia a stretto contatto con la Natura e con il Genius Loci, le Ninfe e i cortei dei Satiri. Ebbene, l'affermazione secondo cui tutto è colmo del Divino ha importanti implicazioni, che vanno tenute a mente per meglio comprendere lo spirito realmente ellenico (ma, al contempo, anche "gnostico" e "dionisiaco") di questa tragedia teatrale di Francesca Bartellini Moech, divisa in due atti e dieci quadri, un'opera che affonda le sue radici nel passato, ma che di fatto parla apertamente a tutta l'umanità contemporanea.

Traduzione di Anacleto Benedetti. Introduzione di Leone Bortone. Cappelli Editore 1964, cm.11x19, pp.197, brossura con copertina figurata a colori. Coll.Universale Cappelli, 88.