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Il vero giardiniere non si arrende. Cronache di ordinaria pazienza.

Author:
Curator: Illustratore Gionata Alfieri.
Publisher: Feltrinelli Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.Varia.
Details: cm.14,5x22, pp.197, 24 ill.a col.in tavv.ft. brossura copertina figurata a colori , con bandelle. Coll.Varia.

Abstract: Se è vero che "in giardino non si è mai soli" è ancora più vero che il giardino impone (e fa apprezzare) virtù come la tenacia, la diligenza, la caparbietà. Il rapporto con la terra e le piante è fatto di ostinazione, di prove, di interventi che misurano, molto pragmaticamente, la tenzone fra l'innamorata intelligenza del giardiniere e la stizzosa resistenza, la finta cedevolezza, l'umorale compiacenza di una flora che l'immaginazione, incautamente, dipinge come gentile. Attraverso una serie di ritratti di celebri e meno celebri giardinieri, Paolo Pejrone ci racconta le gesta di professionisti, amatori o semplici ortolani che hanno dedicato la loro vita al giardino.

EAN: 9788807490262
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Milano, Feltrinelli Ed. 2004, cm.14,5x22, pp.197, 24 ill.a col.in tavv.ft. brossura copertina figurata a colori , con bandelle. Coll.Varia. Architetto dei giardini, collaboratore di giornali e riviste d'opinione e specialistiche, vicepresidente per l'Italia della International Dendrology Society, Pejrone dedica questo libro all'amore, la disciplina, l'arte di badare a orti e giardini, all'arte di capire le piante. Offre molti esempi del "ben fare" ma anche numerosi esempi del "mal fare", trasferendo nel testo anche una buona dose di polemica, fra politica, estetica e lavoro sul campo.

EAN: 9788807490217
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Torino, Einaudi 2009, cm.15x23, pp.198, brossura copertina figurata a colori. Oppressa da una frenetica gestione del tempo, la nostra epoca ha un grande bisogno di pazienza, virtù protagonista in questo libro di Paolo Pejrone, senza alcun dubbio nostro "giardiniere" per eccellenza, principale responsabile della nuova attenzione culturale che circonda piante e giardini. Il lavoro del giardiniere richiede un senso diverso del tempo e del vivere: "in giardino non c'è fretta", come recita uno dei capitoli del libro. Il tempo della natura non può essere forzato e costretto. E, in questo modo, l'astuzia della ragione ci conduce a una sorta di "piccola ecologia del bello": il bello diventa un mezzo per raggiungere il buono. Il curare i fiori, il crescere con delicatezza e attenzione piante e alberi si rivela, nella sua necessaria lentezza, un modo per cambiare il nostro atteggiamento verso il tempo. "La pazienza del giardiniere" vuole chiarire e ribadire la concezione, imperniata sulla semplicità, che Pejrone ha del giardino, aborrendo e esecrando ogni sofisticazione, sia concreta che metaforica. Il libro evidenzia poi il rapporto che la società civile deve avere con il verde pubblico, denunciando il dilettantismo e l'arroganza con i quali spesso si agisce nel costruire e curare giardini e altri spazi comuni. Il nuovo libro di Paolo Pejrone, "giardiniere" per eccellenza, principale e meritorio responsabile della nuova attenzione culturale che circonda piante e giardini. Il lavoro del giardiniere richiede un senso diverso del tempo, dell'agire e del vivere: "in giardino non c'è fretta", come recita uno dei capitoli del libro. Il tempo della natura non può essere forzato, stressato, costretto. Grande spazio hanno nel libro fiori e piante, attraverso l'inimitabile modo di raccontarle e descriverle che ha reso Pejrone celebre, attraverso una brevità lieve ma densa. Tra un capitolo e l'altro si alternano "le guerre del giardiniere": le garbate, ma ferme, denunce sull'incuria, la trascuratezza, o la decisa ostilità nei confronti della natura.

EAN: 9788806199883
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Firenze, Polistampa 2001, cm.18x24, pp.493, 50 tavv.bn.e col.ft. brossura cop.fig.a col. Fino alla metà dell'Ottocento un antico lago segnava con la sua presenza la profonda depressione fra la pianura lucchese e il corso dell'Arno. Bonificato attraverso un complesso meccanismo di canalizzazioni nell'immediata vigilia dell'unità d'Italia, era stato protagonista di una storia secolare segnata dai conflitti e dalla difficile gestione di un ambiente allo stesso tempo ?selvaggio? e ?ostile? ma anche ?prodigo? di risorse per le popolazioni rivierasche. Il lago e la comunità sono i protagonisti delle vicende narrate in questo volume, in un intreccio di rapporti che coinvolgono gli aspetti economici, il tessuto sociale, le vicende familiari, l'identità culturale. Di qui la scelta di una ricostruzione dal basso, tutta condotta su documentazione d'archivio, per far emergere, fin dove possibile, la vita di quelle lontane popolazioni di pescatori, di contadini, di piccole élites di provincia. La scomparsa del lago fu l'atto finale di un processo di cambiamento che investì il microcosmo bientinese fin dalla fine del '700. Organizzazione dell'opera: Presentazione (Adriano Prosperi); Cap. I, Un ambiente in trasformazione ; Cap. II, Il lago della comunità ; Cap. III, Un castello di pescatori ; Cap. IV, Il controllo del territorio: la pesca e la comunità ; Cap. V, Potere, famiglia, parentela ; Cap. VI, I processi di cambiamento fra XVIII e XIX secolo ; Tavola di pesi e misure; Grafici; Tavole genealogiche; Indice degli autori citati.

EAN: 9788883043284
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Regioni Italiane. A cura del Comitato Nazionale per la Celebrazione del Primo Centenario dell'Unità d'Italia 1861-1961. Torino, UTET 1961, cm.22,5x28,5, pp.XIII-519,7 tavv.a col.ft.328 tavv.bn.e carte nt. legatura ed.in.tutta tela, sopracop.fig.a col. Coll.Le Regioni d'Italia,5.
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Note: Tracce d'uso alla sopraccoperta.
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#333139 Sociologia
Traduzione di Alessio Pugliese. Milano, Il Saggiatore Ed. 2019, cm.13,5x19, pp.163,ill.col.nt brossura copertina figurata col. Coll. La Cultura, 1266. C'è chi prepara ogni sua valigia compilando meticolose liste degli oggetti da portare per essere sicuro di non dimenticarsi nulla. C'è chi ci infila dentro roba alla rinfusa all'ultimo minuto. C'è il viaggiatore zaino in spalla, e più è sdrucito e impolverato più se n'è orgogliosi. C'è chi compra un bauletto Vuitton pure per il cagnolino. E poi ci sono le interminabili attese al nastro trasportatore dell'aeroporto d'arrivo, l'ansia che "lei" si sia smarrita con tutto quello che ci serviva per il viaggio o tutto quello che dal viaggio volevamo riportare a casa. All'andata trasportiamo noi stessi in un altro mondo. Al ritorno misuriamo la distanza oggettuale tra il noi che partiva e il noi che rientra. Noi. Noi e i bagagli. "Fare i bagagli" è il libro che racconta la relazione lunga e complicata tra le valigie e la nostra identità. Susan Harlan intreccia sapientemente storia del costume e letteratura, cinema e memoir, arte e poesia dei luoghi. Evoca l'orrore esternato nell'Enrico V di Shakespeare davanti alla perdita di valigie, bauli e salmerie. Spiega perché alle donne dovrebbe piacere molto la magica borsa di Mary Poppins. Mostra tutte le sfumature della femminilità incarnate dalle it-bag di Hermès. Rivela il rapporto tra Samsonite, il secondo dopoguerra e un tale che si era messo in testa di girare l'Europa spendendo solo 5 dollari al giorno. E naturalmente illustra come fare bene le valigie: perché con un bagaglio ben fatto sei pronto per qualsiasi destinazione. Che tu ti sposti in treno o in macchina, in nave o in aereo. Che tu sia un elegante businessman da hotel cinque stelle o un neohippie disposto a prendersi la scabbia nei peggiori pulceti. O tutto quello che ci sta in mezzo. Questa lettura davvero vale il viaggio.

EAN: 9788842825685
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Note: Segni d' uso alla coperta.
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#334939 Arti Applicate
A cura di Silvia Botticelli e Modestino Romagnolo. Firenze, Polistampa 2012, cm.17x24, pp.48, illustrazioni a colori. brossura sopraccoperta figurata a colori. Collana ECRF. Spazio Mostre, 1. La tecnica della scagliola nasce nel XVI secolo e consiste in diverse operazioni di lavorazione e intarsio di un impasto di gesso per dare vita a decorazioni floreali, arabeschi, raffigurazioni religiose e astratte di straordinaria bellezza. Catalogo della mostra allestita a Firenze da ottobre 2012 a gennaio 2013, la pubblicazione è dedicata ad una pregiata collezione di scagliole antiche. I trenta pezzi, perlopiù tavoli, paliotti e quadri realizzati tra il XVII e il XIX secolo, sono stati raccolti da Bianco Bianchi, l'artigiano fiorentino che è stato tra i primi a rivalutare e far rivivere questa particolare tecnica artigianale caduta in disuso dopo l'Ottocento.

EAN: 9788859611585
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