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#268001 Arte Restauro

Didattica e diagnostica dei beni culturali. Sei dipinti del XVI secolo del Duomo di Montagnana.

Curator: A cura di Gianluca Poldi e Giovanni C.F. Villa.
Publisher: Il prato.
Date of publ.:
Series: Coll. Università degli Studi di Verona. Metodologie per lo Studio e la Conservazione delle Opere Pittoriche.
Details: cm.21x29,5, pp.87, nn. figure b.n. nel testo e 16 tavole a colori fuori testo, brossura. Coll. Università degli Studi di Verona. Metodologie per lo Studio e la Conservazione delle Opere Pittoriche.

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#277218 Arte Restauro
Firenze, 27-28 maggio 2019. A cura di Francesca Morandini e Anna Patera. Firenze, Edifir 2020, cm.21x28, pp.220 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Pubbl.dell'Opificio delle Pietre Dure. Coll.Dal Restauro agli Studi. «La Vittoria Alata è per la nostra città un simbolo di grande potere evocatore; oltre a colpirci ancora oggi per la sua bellezza e la sua rarità, rammenta a tutti bresciani quella straordinaria stagione archeologica che ha visto la scoperta, tra il 1823 e il 1830, dei monumenti principali dell'antica Brixia e del tesoro dei bronzi di cui essa stessa fa parte. Ci rammenta anche che proprio grazie alla sua scoperta chi ci ha preceduti decise di aprire il primo museo civico della città, il Museo Patrio, dando vita a una straordinaria sequenza di presidi della cultura che ancora oggi è in continua crescita ed evoluzione. L'Opificio delle Pietre Dure ci ha fatto l'onore di accogliere la Vittoria Alata e di dedicare ad essa l'attenzione che solamente un'Istituzione di tale calibro può garantire; esperienza, competenza, studio e rigore hanno sin da subito risarcito idealmente il vuoto che tutti noi bresciani abbiamo percepito in questi mesi muovendoci nelle sale del Museo. Siamo consapevoli e al contempo orgogliosi del progetto che abbiamo potuto avviare intorno al nostro simbolo, che per la prima volta nella sua storia viene indagato a tuttotondo; la verifica dello stato conservativo, la lettura delle tracce che il tempo ha lasciato sull'antico bronzo, ma anche le azioni di cura che altri prima di noi hanno dedicato alla Vittoria ci permetteranno di conoscerne a fondo la sua storia e, speriamo, anche l'origine. Partecipare al convegno e vedere l'interesse da parte del mondo scientifico, non solo italiano, intorno alla Vittoria, ci ha confermato che questo simbolo continua a volare ben oltre i confini della nostra città; grazie al rigore metodologico con il quale il progetto è stato condotto, sicuramente il "caso Vittoria Alata" resterà esemplare e la rapidità dell'uscita di questi atti garantirà lo spirito con il quale è stato improntato l'intero lavoro: la condivisione dei risultati e dei valori, che l'opera d'arte ancora ci sa trasmettere.» (Dalla Presentazione di Emilio Del Bono Sindaco di Brescia e Laura Castelletti Vicesindaco di Brescia)

EAN: 9788879709828
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#281319 Arte Restauro
Firenze, Edifir 2021, cm.21x28, pp.256, ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Coll.Problemi di Conservazione e Restauro. «Nella storia artistica di Firenze la produzione di magnifiche opere d'arte e la loro conservazione sono sempre state strettamente collegate. Per amore dell'arte i Medici crearono una propria manifattura nel 1588 e quasi contemporaneamente iniziò la raccolta di capolavori per quella strepitosa raccolta che oggi costituisce la ricchezza dei musei statali fiorentini ed in particolare per le Gallerie degli Uffizi. La necessità di mantenere e trasmettere al futuro questo patrimonio artistico portò anche a creare una figura di pittore-restauratore che si prendesse cura dei preziosi dipinti. L'Opificio delle Pietre Dure è oggi l'erede di questa doppia tradizione artistica: la produzione della manifattura, riconvertita verso il restauro già a fine Ottocento, e i restauratori "di Galleria" organizzati da Ugo Procacci negli anni Trenta del Novecento come un moderno laboratorio di restauro. Queste due anime dell'esposizione e della conservazione hanno quindi sempre collaborato nella storia e si sono sostenute e stimolate l'una con l'altra e nei tempi moderni, dopo la nascita dell'attuale Opificio nel 1975, questa collaborazione è sempre proseguita. Con la recente riforma che ha interessato le Gallerie degli Uffizi il contatto si è intensificato quasi ritornando all'originario stretto rapporto con una ottimale sinergia ed una ottimizzazione nell'impiego delle forze umane e delle risorse dei due Istituti. Le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure oggi credono che la conservazione e la trasmissione alle future generazioni dello straordinario patrimonio d'arte di cui siamo eredi non possa più essere attuato solo con sporadici, sia pur necessari, interventi di restauro. Tale scopo può essere conseguito solo con una azione costante nel tempo che accompagni la vita delle opere d'arte. La collaborazione esistente, infatti, opera quotidianamente sui tre livelli: la conservazione preventiva, con verifiche e controlli, la manutenzione e, quando necessario, con il restauro. Per rendere possibile tutto ciò si è quindi stabilito un accordo tra i due istituti che sta conseguendo ottimi risultati a tutti questi livelli. Quello che oggi qui presentiamo rappresenta un ottimo esempio di questa felice e storica collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure, con un nuovo importante risultato: il restauro del Ritratto di papa Leone X con i due cugini cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi di Raffaello, completato subito prima del lockdown, ha arricchito la straordinaria mostra presso le Scuderie del Quirinale dedicata dalla Repubblica Italiana al grande pittore urbinate in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte. Adesso, dopo la sua conclusione, il dipinto è tornato a Firenze e abbiamo insieme voluto sottolineare con questa iniziativa il risultato ottenuto dal restauro. Profondo è stato il rapporto dell'O.P.D. con le opere di Raffaello delle Gallerie degli Uffizi, per rimanere solo ai tempi più recenti, in occasione delle iniziative di conservazione promosse per i due centenari: quello della nascita, con la grande e bellissima mostra del 1984 "Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine", e quello della morte "Raffaello 1520 - 1483". Ancora più significativo è stato il contributo, ai fini della conservazione e dell'incremento delle nostre conoscenze sul pittore, che I'O.P.D. ha fornito attraverso le sue ricerche ed i suoi interventi di restauro, condotti su sedici dipinti, tutti appartenenti alle Gallerie fiorentine: un'ulteriore prova dell'importanza di una collaborazione tra i due Istituti dello stesso Ministero...» (Dall'Introduzione)

EAN: 9788892800298
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