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Idillio alla morte.

Author:
Curator: Poesie. Prefazione di Adriano Toti.
Publisher: FirenzeLibri.
Date of publ.:
Details: cm.12x20, pp.68, brossura. Collana di Poesia. Fuori Stagione, 1.

Abstract: E se la morte fosse un idillio?Di ogni mistero è data l’indagine, non lo svelarsi. I poeti Serse Cardellini e Massimiliano Bardotti si pongono, alla maniera delle antiche tradizioni, i quesiti chiave dell'esistere attraverso un intenso dialogo poetico.Nato dall’invito di Adriano Toti (professore di Greco e Latino ed appassionato di libri antichi e poesia mistica) che ha curato la prefazione dell'opera, “Idillio alla morte” è un libro necessario, soprattutto in tempi in cui siamo sempre più sconvolti dagli eventi e incapaci di trovare un senso a quello che accade.

EAN: 9788876224751
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Milano Nuages 2004, cm.24x27, pp.72, brossura, copertina figurata a colori. Catalogo mostra

EAN: 9788886178266
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#335149 Regione Veneto
Storia e cronaca dal XVI al XVIII secolo. Storia e cronaca dal XVI al XVIII secolo. Cavarzere, Grafiche Mariotto, 2003, cm.18x24, pp.376, illustrazioni bn. brossura con copertina figurata a colori con bandelle. Collana Documenti di Storia Cavarzerana 3. Accadeva ogni anno, quasi sempre a maggio. Una domenica, durante la messa grande, l'arciprete annunciava la prossima estrazione della “grazia”, il sussidio dotale offerto dalla Scuola del SS.mo Sacramento. Per darsi in nota le ragazze da marito che desideravano concorrere avevano cinque giorni di tempo, durante i quali si andava completando una lista contenente talvolta una cinquantina di nomi. Entro il sabato l’elenco delle aspiranti veniva esposto alla porta dell’oratorio della SS.ma Trinità, affinché i confratelli della Scuola ne potessero prendere visione con comodo. Per giudicare e votare con la coscienza tranquilla erano tenuti ad informarsi in anticipo sul comportamento delle singole giovani e sulle condizioni economiche delle loro famiglie. Una settimana dopo, la domenica, terminate le funzioni del vespro, la campana chiamava all’oratorio le ragazze, che cercavano di non mancare neppure se il tempo si metteva a fare il matto proprio quella sera, come talora succedeva. Potevano partecipare anche le fanciulle di dodici anni, età in cui si consentiva il matrimonio, e questo era un vantaggio: più giovani erano e un maggior numero di volte avrebbero potuto ritentare la sorte. Sia le grandi che le più piccole entravano accompagnate dalla madre o da un altro famigliare per esser meglio riconosciute dai confratelli, i quali le attendevano insieme all'arciprete. Spettava a loro scegliere fra le presenti le “donzelle povere et honeste” da ammettere poi al sorteggio della grazia, avendo “mira alla povertà, al bisogno, al pericolo”.
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