Brin,Irene.
Usi e costumi 1920-1940.
Con una nota di Lietta Tornabuoni. Palermo, Sellerio Editore
1989,
cm.12x16,8,
pp.237,
brossura, con sopraccoperta figurata a colori.
Collana La Memoria,29.
Seconda edizione.
Irene Brin (1914-1969), pseudonimo di Maria Rossi. Un fine e sottile ritratto del costume italiano tra le due guerre. Nell'Omnibus di Longanesi, il settimanale più intelligente e meno conformista che sia stato pubblicato negli anni del fascismo, alla pagina intitolata «giallo e rosso», tra l'articolo di critica drammatica di Alberto Savinio e quello di critica musicale di Bruno Barilli, stava l'articolo di Irene Brin. Erano cose viste, raccontini, registrazioni di conversazioni e di piccoli avvenimenti in margine ad avvenimenti più grandi sul piano di una cronaca apparentemente svagata ma effettualmente attenta e pungente, si trattava dello stesso mondo, della stessa società, che Moravia ritraeva nei suoi romanzi e racconti: il mondo borghese e burocratico della capitale (e perciò il giallo e il rosso, i colori romani). Questo libro, pubblicato nel '44 e pochissimo conosciuto, non è la raccolta di quegli articoli, anche se nasce da essi: è una specie di dizionario delle mode, dei luoghi comuni, delle idee allora correnti: un ritratto del costume italiano tra le due guerre maliziosamente articolato e di una finezza, di una sottigliezza, di un brio che si possono dire settecenteschi.
Note: Timbro Ex Libris in antiporta. Sopraccoperta con segni d'uso e piccolo tassello arancione applicato al piatto anteriore.