Lettera al mio giudice.

Traduzione di Laura Frausin Guarino. Milano, Adelphi Ed. 2002, cm.14,5x22, pp.363, brossura copertina figurata a colori. Coll.Biblioteca,427. A metà degli anni Trenta, uno scandalo travolse l'immenso impero commerciale dei due fratelli Ferchaux, arrivati in Africa alla fine dell'Ottocento come passeggeri clandestini. Simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. Con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei Ferchaux? Quali complicità avevano avuto i fratelli nelle autorità coloniali? Che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio Dieudonné? E' qui che ha inizio il libro ed è qui che Simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane Michel Maudet.

Paris, Presses de la Cité 1969, cm.14x21, pp.253, legatura ed.soprac. Prima edizione.Testo in francese.(mende alla sorac.).

Traduzione di Laura Frausin Guarino. Milano, Adelphi Ed. 2005, cm.14x22, pp.166, brossura con sopracoperta figurata a colori. Coll.Biblioteca,477. Da quando la moglie se n'è andata, quindici anni e mezzo prima, senza portarsi via il figlio di pochi mesi e lasciandosi dietro solo una vestaglietta di cotonina e la scia del suo profumo, Dave ha vissuto soltanto per Ben. Ogni attimo della sua vita. La notte come il giorno. Il figlio ha sempre detto che sì, era felice. Sulla madre non ha fatto mai un granché di domande. Allora perché una notte è andato via, anche lui senza una parola per quel padre che non desiderava altro che essergli amico? E perché lui e Lillian, la ragazzina quindicenne che lo ha seguito, hanno ucciso un uomo? Solo quando Ben, dopo il suo arresto, rifiuterà di vedere il padre, Dave comincerà a capire il figlio e il suo disperato bisogno di ribellarsi...

Traduz.di Paola Zillio Messori. Milano, Adelphi Ed. 1993, cm.12,5x19,5, pp.212, brossura cop.fig. Coll.Gli Adelphi,27.

Testo con introduz.e commento di Maria Teresa Acquaro Graziosi. Roma, Bonacci Editore 1990, cm.15,5x20,5, pp.185, brossura Stato di nuovo. Coll.L'Ippogrifo,49. Dopo un'Introduzione, in cui si inquadrano nell'età rinascimentale, ricca di istanze e fermenti culturali, la figura e l'opera di Giorgio Gradenigo, sono qui raccolte in edizione critica le Rime e le Lettere del Veneziano, finora sparse in rare anotologie cinquecentesche. Si tratta di scritture esemplari per la ricerca strutturale e per la perizia stilistica, che riecheggiano le problematiche del tempo e la loro evoluzione nell'arco di un secolo, tanto a lungo è vissuto il Gradenigo (1522-1610). Gli scritti sono corredati dalle fonti e dagli indici dei capoversi e dei nomi, utili alla consultazione del libro.

Note di Aldo Carpi. Bologna, Cappelli per Cassa di Risparmio di Cento 1972, cm.24,5x34, pp.138, num.tavv.bn.e col.nt. legatura ed.in tutta tela, sopraccop.fig.a col. Edizione limitata e numerata, il ns.esemplare è il n°119.

A cura e con la pref. di Edmondo Cione. Milano, Fratelli Bocca Ed. 1944, cm.11x16, pp.XXXII,542, brossura Coll.Breviari Mistici.

Roma, Melusina Editore 1997, cm.14x21, pp.112, brossura copertina figurata a colori. Collana Le Stanze di Melusina.