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#327334 Militaria

Schweizer Regimenter im Dienste des Konigs von Neapel und Beider Sizilien. Tipi militari dei differenti corpi che compongono il Reale esercito e l'Armata di mare di S. M. il Re del Regno delle Due Sicilie Riproduzione in facsimile di una opera rarissima del 1850. fogli sciolti stampati su carta ad uso mano; 87 tavole a colori a piena pagina compreso il frontespizio.

Author:
Publisher: Editrice L' Elicottero - Alberto Marotta Editore.
Date of publ.:
Details: cm.32x42, 6 doppi fogli di testo (introduzione bilingue italiano e tedesco) e 15 tavole di uniformi, a colori a tutta tutta pagina, di cui 14 sciolte ed una applicata al contropiatto - Custodia in simil pelle con titolo e fregi in oro Ristampa dell'edizione Napoli,1850.

Note: Cofanetto con qualche traccia d'uso e tibro ex libris.
EUR 40.00
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Me.109, D.520, catturati, P.39, Spit V. Documentazione fotografica. Roma, Ediz.dell'Ateneo Bizzarri 1978, cm.17x24, pp.circa 50 con 48 figg.bn.nt. brossura cop.fig. Coll.Dimensione Cielo,2. Aerei Italiani nella 2° Guerra Mondiale.
EUR 8.00
Available
Milano, Club degli Editori su licenza RCS 1999, cm.17x22, pp.508, illustrazioni a colori, brossura copertina figurata a colori. l volume, articolato in più sezioni, inizia con 44 schede dedicate alle verdure: come riconoscerle e sceglierle, il profilo dietetico, i valori nutrizionali, la stagionalità e le preparazioni più adatte. Le sezioni "Come si fa" e "Un'idea in più" sono un compendio di suggerimenti e consigli pratici: pulire, tagliare, conservare e surgelare le verdure, tecniche di cottura, diverse modalità di presentazione dei vari piatti. Gli ultimi capitoli sono dedicati alle mille ricette che permettono di preparare antipasti, primi piatti, insalate, secondi piatti e contorni con le verdure.
EUR 7.50
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Trieste, Edizioni Italo Svevo 1982, cm.25x34,5 pp.112, con foto in bianco e nero. Legatura editoriale con sovracopertina figurata a colori. Trieste anni trenta e un sommario di cronaca cittadina, che ripropone in una sorta di «mostra retrospettiva» memorie d’epoca non ancor spente nelle generazioni del primo dopoguerra, se pur sbiadite dal tumultuoso trascorrere di mezzo secolo di avvenimenti, e ha per sottotitolo, «Momenti di vita triestina e cronaca delle trasformazioni edilizie», che per se stesso precisa i termini e fissa i limiti del lavoro. Cronaca di profondi mutamenti di crescita e di fisionomia d’una città che, spezzati i secolari legami con l’Austria degli Absburgo, viveva l’euforia del suo primo ricongiungimento alla Madrepatria, lungamente auspicato e tenacemente voluto dalle sue componenti etniche e culturali più cospicue. Trieste, superato il primo impatto con una realtà nuova, inconsueta, – diversa, forse, da quella romanticamente sognata – sembrava presa da una rinnovata smania di fare; da un’arcana interiore spinta di realizzare quanto era nei suoi sogni; quanto la guerra aveva interrotto; quanto i suoi amministratori s’erano riproposti decine e decine d’anni prima, dovendosi al?ne arrendere di fronte a insormontabili problemi politici, tecnici e finanziari. Trieste non solo ebbe la sua Università nel 1924, ma la si volle maestosa, completa, «punto di convergenza di tante genti diverse». Il porto fu ricostruito e potenziato; il grande silo granario, realizzato nel 1937, rese concorrenziale con gli scali nordici, il commercio dei grani. Da Trieste partì la prima linea aerea civile, mentre i cantieri di Monfalcone producevano la prestigiosa serie degli idrovolanti «Cant Z». Il grande acquedotto del Randaccio sciolse l’annoso nodo del problema idrico. Fu parimenti risolto il problema della fognatura. Con la creazione dei CRDA, nati dalla fusione di prestigiosi cantieri preesistenti, l’industria navale prese nuovo impulso, donando alla marineria italiana navi passeggeri da leggenda, come la «Saturnia», la «Victoria», il «conte di Savoia»; e a quella militare gli incrociatori «Trieste» e «Cadorna», le navi da battaglia «Vittorio Veneto» e «Roma». La città fu migliorata nelle sue strutture e nei suoi servizi. Sorsero nuovi quartieri popolari. Fu operato il risanamento della città vecchia, aperte nuove arterie cittadine, costruite scuole, sistemati musei, operati ricuperi del patrimonio archeologico.
EUR 17.00
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#316909 Criminologia
Milano, Mondadori 2008, cm.14x20, pp.200, brossura copertina figurata Collana Oscar Bestsellers, 1957. Sono passati quindici anni dalla terribile estate che, con i due attentati di Punta Raisi e di via d'Amelio, segnò forse il momento più drammatico della lotta contro la mafia in Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino restano due simboli, non solo dell'antimafia, ma anche di uno Stato italiano che, grazie a loro, seppe ritrovare una serietà e un'onestà senza compromessi. Ma per Giuseppe Ayala, che di entrambi fu grande amico, oltre che collega, i due magistrati siciliani sono anche il ricordo commosso di dieci anni di vita professionale e privata, e un rabbioso e mai sopito rimpianto. Ayala rappresentò in aula la pubblica accusa nel primo maxi-processo, sostenendo le tesi di Falcone e del pool antimafia di fronte ai boss e ai loro avvocati, interrogando i primi pentiti (tra cui Tommaso Buscetta), ottenendo una strepitosa serie di condanne che fecero epoca. E fu vicino ai due magistrati in prima linea quando, dopo questi primi, grandi successi, la reazione degli ambienti politico-mediatici vicini a Cosa Nostra, la diffidenza del Csm e l'indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli, isolarli. Per la prima volta, Ayala racconta la sua verità, non solo su Falcone e Borsellino, che in queste pagine ci vengono restituiti alla loro appassionata e ironica umanità, ma anche su quegli anni, sulle vittorie e i fallimenti della lotta alla mafia, sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi di una Sicilia che, forse, non è molto cambiata da allora.

EAN: 9788804590934
EUR 7.00
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