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Studi Secenteschi Vol.XII (1971). Rivista annuale fondata nel 1960 da Carmine Jannaco, Uberto Limentani. Diretta da Martino Capucci e Davide Conrieri.Indice:--Peter M. Brown. In defence of Ariosto: Giovanni de' Bardi and Lionardo Salviati.--Roberto Alonge. Tensione tematica e formale in alcune commedie del Seicento.--J.R. Woodhouse. Borghini' s theory of the decay of Tuscan.--Stephen Warman. Marinist imagenery in french poetry 1607-1650.--Vincenzo De Gregorio. il tempo, la morte e la bellezza nella lirica barocca.--Giuseppe Santarelli. un dramma sconosciuto di P. Girolamo da Mondolfo.--Marco Sterpos. Boccalini tacitista di fronte al Machiavelli.--Giovanni MAngion. G.F. Buonamico scienziato e letterato maltese del ' 600.--G. Almansi. D. Warren. L'Esploratore turco di Giovanni Paolo Marana.--Luisa Varini. Lettere inedite di Fulvio Testi.--Albert N. MAncini. Il romanzo nel Seicento, saggio di bibliografia. Parte II.--Indici.

Curator: A cura di Carmine Jannaco e Uberto Limentani.
Publisher: Olschki Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.Biblioteca dell'«Archivum Romanicum». Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia,115.
Details: cm.17x24, pp.IV-516, illustrazioni, 2 tavole in bianco e nero. brossura. Coll.Biblioteca dell'«Archivum Romanicum». Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia,115.

EAN: 9788822212047
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Recanati, 2-5 ottobre 1972. Firenze, Olschki Ed. 1974, cm.19,5x27,5, pp.260, Coll. Centro nazionale di studi leopardiani - Atti di Convegni.

EAN: 9788822212412
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#310637 Dantesca
A cura di Federico Ruggiero. Coordinamento editoriale di Massimiliano Corrado. Roma, Salerno 2022, cm.18,5x25,5, pp.1020, legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta. Coll.Censimento dei Commenti Danteschi. Guiniforte Barzizza (Pavia 14061463), figlio prediletto del noto umanista Gasparino, è conosciuto perlopiú come giureconsulto dedito all’oratoria e ai classici, mentre degli altri suoi interessi letterari non resta oggi quasi piú memoria. Fra questi, acquista rilievo la composizione di un poderoso Commento all’Inferno, realizzato su esplicita richiesta del duca Filippo Maria Visconti nel 1438, quando ormai Guiniforte si era stabilmente trasferito a Milano. Secondo il progetto iniziale, il Commento si sarebbe dovuto estendere a tutta la Commedia, ma il silenzio della tradizione sulle altre due cantiche e i pochi dati ricavabili dai paratesti che lo precedono lasciano credere che la chiosa a Purgatorio e Paradiso non abbia mai visto la luce. Il Commento, strettamente legato all’ambiente che ne promosse la realizzazione, non ha goduto di grande diffusione: la morte del committente (1447), ultimo della propria dinastia, e con essa la conseguente dispersione della biblioteca di famiglia ebbero non poco peso sul silenzio da cui fu presto avvolto il testo. Le poche testimonianze manoscritte giunte fino a noi, tutte di area lombarda, entrarono nei fondi della Bibliothèque Royale o in collezioni private, togliendo visibilità all’opera. Se ne recuperò memoria soltanto quattro secoli piú tardi, quando l’avvocato imolese Giuseppe Zacheroni, esule a Marsiglia, ne pubblicò il testo con la collaborazione degli editori Mossy e Molini (1838). L’edizione Zacheroni si fondava in larga parte sull’esemplare di dedica fortunosamente ritrovato pochi anni prima in Dordogna dal pubblicista Gaston de Flotte, qua e là integrato attraverso la consultazione di un secondo codice. Benché prestigiosa sotto il profilo tipografico, l’edizione – la sola fin qui disponibile – ha stabilito un testo altamente inaffidabile, guastato da numerosi errori di lettura e da tagli arbitrari. Sulla base di ulteriori acquisizioni filologiche, la presente edizione fornisce il primo testo critico del Commento. La collazione del testimoniale ha inoltre portato alla luce indizi circa la sussistenza di almeno due fasi elaborative: questo dato, fin qui insospettato, emerge in tutta la sua rilevanza se si considera che alla fase elaborativa piú tarda sono da addebitare migliorie esegetiche di discreto rilievo. Il Commento di Barzizza offre una preziosa testimonianza di gusti che vanno progressivamente trasformandosi e di nuove modalità di lettura del poema, ormai stabilmente acclimatatosi in Lombardia: se pure la corte viscontea dell’epoca condivideva pochi valori con la Firenze di primo Trecento, di certo non poteva non subire il fascino della sua migliore letteratura in volgare.

EAN: 9788869736537
EUR 148.00
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