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Bolle di sapone.

Author:
Publisher: Sellerio Editore.
Date of publ.:
Details: cm.12,5x17, pp.250, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Collana La Memoria, 1198.

Abstract: Sono i giorni del Covid. Per la prima volta nei loro ottant'anni suonati, i Vecchietti del BarLume si sentono tali. Sono isolati e dubitano di avere ancora un futuro. Il tempo gli svanisce spulciando «ogni tipo di statistica sul virus esistente al mondo». Il bancone di Massimo il Barrista, fino a ieri cabina della macchina del pettegolezzo investigativo, è vuoto di chiacchiere. Persino la mamma di Massimo, la Gigina, è ritornata a casa, un piccolo tormento in più nelle giornate di Massimo, e una voce spiritosa che si aggiunge al gruppo toscaneggiante; ingegnere geniale in giro per il mondo, con un intuito più acuto perfino del brillante figlio. Ma provvidenzialmente l'occasione «per non farsi i fatti loro» arriva. Alice, la vicequestora fidanzata del Barrista, bloccata in Calabria per un corso di aggiornamento per poliziotti, commette l'imprudenza di chiedere un'informazione innocua a uno dei vecchietti: quanto basta per insospettire la maldicenza e così scatenare i segugi venerandi. In Calabria c'è stata una strana doppia morte di due anziani coniugi. Lui, proprietario di una catena di pizzerie, è stato fulminato da una fucilata mentre era in coda al supermercato; forse criminalità organizzata. La moglie è morta per una ingestione di botulino. Anche se condannati a comunicare via computer e telefonini, per i vecchietti le coincidenze continuano a non esistere. Ritrovando il metodo confusionario che li ispira, il turpiloquio creativo, il dialogo immaginosamente sferzante, risolvono in smart working un intrigo a più piani. Ma usando anche tutta la pietà e la solidarietà sociale, che fu a lungo l'idea-forza di quella generazione. In questa nuova commedia gialla di Marco Malvaldi, ambientata in pieno lockdown, i Vecchietti del BarLume sono ancor più protagonisti e sottili risolutori, con tutte le balordaggini che si trascinano a ogni passo. E il loro sguardo, pur appannato, è più che mai penetrante nelle ingiustizie sociali e nelle diseguaglianze messe in risalto dal momento tremendo. Ma sarà Massimo, come al solito, a mettere la parola fine a tutta l'intricata indagine, con tanta capacità di entrare in sintonia col prossimo, e un'arguzia in più che sorprende tutti. Così, l'autore, avventurosamente, rappresenta in trasparenza la condizione di tutti gli anziani e ricorda la necessità dei valori che li animano.

EAN: 9788838942242
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Palermo, Sellerio Editore 2012, cm.12x17, pp.163, brossura con sopraccoperta figurata a colori. Coll.La Memoria,716. La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta, "diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l'architettura del paese: dove c'era il bar con le bocce hanno messo un discopub all'aperto, in pineta al posto del parco giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all'aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto". L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest'ultimo il vero svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione.

EAN: 9788838922190
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Palermo, Sellerio 2020, cm.12x18, pp.276, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Collana La Memoria,1168. A cinque anni di distanza dal suo primo, fortuito, caso criminale, Pellegrino Artusi è ospite di un antico castello che un agrario capitalista ha acquisito con tutta la servitù, trasformando il podere in una azienda agricola d'avanguardia. È stato invitato perché è un florido mercante, nonché famoso autore della Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Oltre al proprietario, Secondo Gazzolo, con la moglie, completano il gruppo altri illustri signori. Il professor Mantegazza, amico di Artusi, fisiologo di fama internazionale; il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande; il dottor D'Ancona, delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia; Reza Kemal Aliyan, giovane turco, funzionario dello stesso consiglio; il ragionier Bonci, assicuratore con le mani in pasta; sua figlia Delia che cerca marito ma ancor più avventure. Riunisce tutti non solo il fine conviviale, ma anche un affare in fieri. Sono infatti gli anni d'inizio secolo in cui la finanza europea si andava impadronendo del commercio internazionale del decadente Impero Ottomano. Accade che, tra un pranzo, un felpato attrito di opinioni e interessi, un colloquio discreto, viene trovato morto un ospite; è chiuso a chiave in camera da letto ma il professor Mantegazza è sicuro: è stato soffocato da mani umane. Circostanze che non collimano, passaggi segreti, colombi viaggiatori, tresche clandestine, fanno entrare ed uscire dalla scena, o agire coralmente, i personaggi, con la vivacità di un teatro brillante. E si adatta al luogo una sfumatura di gotico, in ironico contrasto con l'atteggiamento scientista all'epoca di gran voga. Marco Malvaldi, l'autore, si sente a proprio agio nell'ambiente fiduciosamente positivistico dell'epoca, rappresentato con allusiva esattezza (nell'epilogo del romanzo si spiega come tutto il contorno è storicamente vero). D'accordo con il suo eroe Pellegrino Artusi considera la buona cucina una branca della chimica, una scienza complessa, rigorosa e stuzzicante quanto la sublime arte dell'investigazione.

EAN: 9788838940514
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Palermo, Sellerio Editore 2017, cm,.14x12x17, pp.302, brossura sopraccoperta figurata a colori. Coll.La Memoria.

EAN: 9788838936289
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Palermo, Sellerio Ed. 2011, cm.12x17, pp.198, brossura copertina figurata a colori. Coll.La Memoria,839. In un’Italia che si è appena guadagnata l’Unità si svolge il nuovo divertente e travolgente romanzo di Marco Malvaldi, “Odore di chiuso”. Un noir dai sapori forti, che prettamente rimandano al titolo, e alla cucina toscana e squisita di uno dei protagonisti di questo giallo alla Agatha Christie: il celebre cuoco Pellegrino Artusi, inventore del primo manuale gastronomico di cucina italiana e primo invitato nel castello del barone Romualdo Bonaiuti. È il giugno del 1895 e siamo nella Maremma toscana più splendente e genuina in cui l’accento dei personaggi si mischia ad una veracità della vita e del cibo. Nella villa del barone si ritrovano così i membri della famiglia, i figli intellettuali e farfalloni, un fotografo giunto senza apparente spiegazione in visita al castello, la servetta affascinante e timida e la nonna relegata in una sedia a rotelle. Rinchiusi nelle mura di una casa nobiliare che preserva antiche tradizioni e preconcetti si troveranno ad accusarsi l’uno con l’altro dell’omicidio del povero maggiordomo Teodoro. Il ritrovamento del cadavere in uno scantinato farà scivolare la comica compagnia in una confusione rabbiosa in cui segreti e desideri verranno inevitabilmente a galla. Gli elementi del giallo classico ci sono tutti in questo romanzo di Malvaldi che si allontana, solo per il momento, dagli strepitosi vecchietti del Barlume che gli hanno concesso il successo nei tre precedenti libri, per tratteggiare la storia di un’Italia perduta, ma allo stesso tempo uguale a se stessa in cui le differenze tra nord e sud vengono trattate nel medesimo modo a 100 anni di distanza. Cucina, storia, toscanità e molto umorismo rendono “Odore di chiuso” un romanzo pieno di sorprese in cui il primo fondamentale indizio sarà proprio dato dall’olfatto fine e arguto del cuoco Artusi. Con un omicidio accertato e un altro schivato, tra nobili arroccati nei loro privilegi e riferimenti letterari, le ricette di zuppe e stufati del rinomato cuoco concedono tracce all’ispettore di polizia per scovare l’inaspettato assassino. Raccontata da una voce esterna, la storia insegue e trova la figura di Giosuè Carducci, vicino di casa del conte Bonaiuti e vate schivo e divertente, aggiungendo così al romanzo una punta di insolenza all’intreccio noir già ricco di caratteri, interrogatori e sapori.

EAN: 9788838925443
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