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#343612 Religioni

Teologia negativa e conoscenza di Dio in Meister Eckart.

Author:
Curator: A cura di Sonia Cosio. Prefazione di Etienne Gilson. Introduzione di Maria Bettetini. Traduzione di Giovanni Rossi.
Publisher: La Vita Felice.
Date of publ.:
Details: cm.24x12, pp.594, brossura copertina figurata a colori. Collana La Coda di Paglia, 31.

Abstract: "Théologie negative et connaissance de Dieu chez Maîitre Eckhart", di cui proponiamo una prima traduzione italiana, è uno dei testi più significativi della produzione di Vladimir Lossky, nonché uno dei più interessanti e riusciti tentativi di ricostruire e interpretare l'insegnamento teologico e filosofico di Meister Eckhart. Edito postumo nel 1960, lo studio presenta le tesi del maestro domenicano in relazione a quelle di numerosi altri pensatori che hanno disputato le principali questioni della filosofia e della mistica medievali. Il rigore interpretativo e la disinvoltura con cui l'autore si muove attraverso i luoghi citati rendono l'opera molto utile sia per gli specialisti, gli storici della filosofia e della mistica medievale, sia per il lettore che voglia introdursi al pensiero eckhartiano. Facendo eco alla sintesi di Etienne Gilson, potremmo dire che il più grande merito dello studio di Lossky consista nel rifiuto di ridurre la teologia del maestro di Turingia allo sviluppo sistematico di una sola nozione fondamentale. L'opera, del resto, mette in evidenza come tutto ciò che si può affermare circa la nozione centrale del pensiero di Eckhart, ovvero Dio, debba infine essere negato, e Dio posto al di sopra di ogni affermazione, in un'indagine positiva sulla nescienza della divinità che rappresenta il contributo principale di Lossky. Prefazione di Étienne Gilson. Introduzione di Maria Bettetini.

EAN: 9788877997807
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#343616 Esoterismo
Acireale, Tipheret 2018, cm.14x21, pp.156, brossura copertina figurata a colori. Collana Aleph, 13. Con il termine labirinto indichiamo un percorso che da un punto di accesso conduce ad un centro attraverso una serie di circonvoluzioni, in genere sette, con andamento pendolare (ambagi), che rendono necessarie almeno tre inversioni nel percorso. Il labirinto, formato da meandri e spirali, divenne rappresentazione dell'andata e del ritorno. Nel tempo le sue forme sono cambiate e le sue circonvoluzioni sono passate dalle spirali ai meandri, dalle linee curve e sinuose alle linee rette e spezzate. In tutti i casi, comunque, il cammino rimane tortuoso, non necessariamente simmetrico o ritmico, sebbene la sua formulazione abbia sempre richiesto una notevole armonia nelle forme. L'analisi sistematica della figura del labirinto nel mondo antico richiede per prima cosa la definizione del suo valore iconografico come simbolo in un determinato territorio per un preciso periodo storico. In questo modo è possibile procedere all'individuazione di confronti iconografici anche tra ambiti territoriali e cronologici diversi.

EAN: 9788864963655
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