Matheo de Viterbio Pictor Pape.

Preceduto da una lettera di H.I.Marrou. Paris, Ed.de Paris 1957, cm.14x19, pp.254, brossura cop.fig.bn.

Paris, Eugène Fasquelle 1922, cm.12x19, pp.(6),266,(2), brossura Bibliothèque Charpentier. Première édition.

Avec introduction, notices et notes par M. [Adolphe] de Lescure. Paris, Lihrairie de Firmin Didot et Cie 1877, cm.11x18, pp.(4),LVIII,(1),486, rilegatura coeva in mz.pelle, piatti in tela, dorso a 4 nervi con impress. a secco e doppio tassello in pelle con titoli in oro. Bibliothèque des Mémoires Relatifs à l'Histoire de France pendant le 18e et le 19e Siècle, t. XXXII.

Avec quelques instrumens pour la même pratique, & pour connoître les heures durant la nuit; l'heure du flux & reflux de la Mer. Avec les deux bouffoles qui font en usage pour la navigation des deux Mers. Plus la methode de couper en pierre ou en bois, les Corps Reguliers, & autres Polyedres, par le Cube & par le Cylindre. Reveu, et augmenté en cette quatrieme edition de plusieurs remarques et figures. Lyon, L. Plaignard 1691, cm.10x15,8, pp.324, testatina incisa r finalino con rosone e motto. Vi sono 81 tavole, nunerate 72 progressive ma anche le aggiuntive le 18a,b,c,d; 31,a, 36,a; 52,a,b,c. Bella legatura in pelle bazzana coeva, qualche foro di tarlo al dorso e cerniere, 5 nervi titoli e fregi in oro in parte scoloriti. La prima edizione, Paris, Tavernier, 1641 in-12°, porta un numero inferiore di tavole: 60.

Presentazioni di Cristina Acidini e Ornella Casazza. Saggio introduttivo di Mina Gregori. Firenze, Polistampa 2008, cm.24x31, pp.88, num.figg.a col.nt. legatura editoriaLle cartonata sopraccoperta fig.a colori. L’arte del Barocco fiorentino, coincidente col governo degli ultimi Medici, continua a rivelarsi meritevole di approfondimenti e di ricerche, grazie ai quali si arricchisce e si precisa la conoscenza di personalità a lungo rubricate come ‘minori’. È il caso di Giuseppe Piamontini, scultore che meritava da tempo una riconsiderazione di taglio monografico quale quella presentata in questo libro da Sandro Bellesi, studioso di lungo corso della scultura del Sei e Settecento fiorentino. Scultore versatile, di quella leva che Cosimo III spedì a Roma a praticare l’arte nell’Accademia medicea guidata da Ciro Ferri e Ercole Ferrata, ottenne in più occasioni la fiducia della casa Medici con commissioni pubbliche e prestigiose. Piamontini fu un degno interprete della grande tradizione fiorentina di scultura, versato nel sacro quanto nel profano. E appunto nell’ambito della scultura di soggetto secolare si coglie l’occasione per presentare due gruppi di Putti, in cui si esprime la sua vena di interprete misurato e gentile del dinamico naturalismo barocco.