De l'Agriculture. De l'horticulture.

Livre XII. Texte établi,trad.et commenté par J.André. Ediz.con testo a fronte. Paris, Les Belles Lettres 1988, cm.13x20, pp.138, alcune figg.bn.ft. legatura ed. Coll.des Univ.de France.

41 xilografie tirate dagli originali incisi di Irma Pavone-Grotta. Roma, Unione Editoriale Italiana 1935, cm.17x23, pp.178, brossura intonso, cop.con xilografia a 2 col. Eccellente esempl. Edizione numerata di 500 esemplari in carta a mano di Fabriano. Raccolta di poesie pubblicata in occasione del 50° anno di vita letteraria dell'Autore da un comitato presieduto da Ettore Romagnoli. Il volume è arricchito da 41 xilografie (una per ciascuna lirica contenuta nel volume) tirate dagli originali incisi di Irma Pavone-Grotta. L'artista, nata a Livorno nel 1900, studiò con Tommasi e Dal Molin e intraprese l'attività di xilografa nel 1922.

Firenze, Olschki 2008, cm.17x24, pp.XXX,534, con 32 tavv. f.t. a colori. brossura Biblioteca storica toscana - Serie I, vol. 56 . Generalmente considerate per il palio cui danno vita, le contrade di Siena sono qui trattate per la prima volta come esperienza associativa urbana a base territoriale, attraverso lo studio del loro ricco e finora inesplorato patrimonio archivistico. Mentre strutture associative di altre città scompaiono nel tempo, le contrade senesi non conoscono interruzioni sino ai nostri giorni: una lunga durata interpretata nel volume da molteplici prospettive, lungo un arco cronologico che dal Cinquecento si snoda fino ai nostri giorni.

Milano, Rusconi 1982, cm.12,7x21, pp.281,(7), brossura, cop. muta, sopraccoperta fig. a colori applicata al dorso. All'occhietto, dedica autogr. dell'A. ad Alessandro Parronchi. Coll. Narrativa. Terza edizione.

Traduzione di Elena Loewenthal. Roma-Napoli, Theoria 1996, cm.12x19,5, pp.362, brossura copertina figurata a colori. Collana Letteratura,64, Siamo ad Arad, in Israele, una città nel cuore del deserto del Negev. In questo luogo arido, implacabile, sorge un avveniristico Istituto di riabilitazione e terapia. Tutto è pulito e immensamente confortevole. Ma dietro la perfetta facciata si nascondono innumerevoli tragedie: l'Istituto è un manicomio per reduci della Shoah, ed è stato concepito, finanziato e realizzato da una ricca americana. Ad aiutarla nell'impresa una donna ebrea, votata all'attesa di una nuova Rivelazione, che non può avvenire se non per bocca di uno dei malati di mente. Tutto, follia compresa, ruota attorno ad Adam Stein, ex pagliaccio, ebreo, vissuto in Germania prima della guerra.