Due parrocchie romane nel Settecento: Aspetti di storia demografica e sociale.

A cura del Min.per i Beni e le Attività Culturali. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 2008, cm.12x22, pp.48, num.ill.bn.e col.nt. brossura cop.fig.a col. Coll.Archivi Italiani,23.

Con un saggio di Giovanni Assereto. Milano, Franco Maria Ricci Ed. 1999, cm.17x26,5, pp.299, num.ill.e tavv.a col.applicate nt.e ft. legatura ed.in seta, piatto ant.con tav.a col.applicata e titoli in oro. Coll.Antichi Stati.

Nella quale si raccontano i successi principali occorsi dal principio della sua direzzione sino alla sua morte. Bologna, per Gioseffo Longhi 1677, cm.15x21, pp.172,122,178,20 nn., legatura coeva t.pelle con 4 nervi, titoli e fregi in oro al dorso. leg.allentata,legg.difetti alle pagine iniziali, qualche fioritura.

Pratica,25 gennaio 1998. A cura di Gioacchino Giammaria. Anagni, Ist.di Storia e di Arte del Lazio Meridionale 1999, cm.12x17, pp.166, esempi musicali nt. brossura cop.ill. Coll.Etnostorica,6.

Roma, Lipa Ediz. 1994, cm.17x24, pp.208, brossura cop.fig.col. Coll.Pubblicazioni del Centro Aletti,6. Della bellezza il mondo è pieno, ma ogni bellezza, in quanto particolare, è limitata e lascia insoddisfatti. Alla fine del secolo scorso Solov'ëv fa esperienza della separazione, dello scisma che divide i rami della conoscenza: le scienze naturali, la metafisica e la mistica. Comprende così che bisogna risvegliare l'intuizione del "vedere l'uno nell'altro", uno in tutto e tutto nell'uno. Questa intuizione, che non distrugge né l'uno né la molteplicità, è la visione della bellezza che "salverà il mondo". La bellezza è per Solov'ëv incarnazione, illuminazione, venuta del Regno. La sua concezione non è per niente "estetica", nel senso di una riflessione solo psicologica imprigionata in una immanenza senza mistero, ma potenzialmente sacramentale.