Bullegas,Sergio.
Angelo Beolco. La lingua contestata, il teatro violato, la scena imitata.
Premessa di Guido Baldassarri. Alessandria, Edizioni dell'Orso
1993,
cm.17x24,
pp.VIII,136,
br., cop.fig.con bandelle. Allo stato di nuovo.
Coll.di Letteratura Italiana. Contributi e Proposte,24.
L'opera di Angelo Beolco, autore-attore padovano del Cinquecento, ha per protagonisti i ceti più umili: un mondo oscuro che fornisce, come un'inesauribile miniera, facili ""soggetti letterari"" per rallegrare noiose serate. La carica dissacrante e dirompente delle sue commedie ha origini, prima ancora che dalle contemporanee macaronee, dalla sua personalità polemica e multiforme. La disfatta veneziana di Agnadello, la polemica sulla lingua con il Bembo, la contrapposizione alle teorie antivillanesche del Folengo, costituiscono lo scenario in cui vive il suo personaggio più emblematico: quel Ruzante furbo e, tuttavia, credulone, petulante e, ancora di più, pavido: suicidio ed eternamente famelico. Nel panorama ""regolare"" della commedia del Cinquecento, Angelo Beolco rappresenta Ruzante un elemento di disturbo nel paesaggio letterario, una ""nota stonata"" nell'armonia progettuale di un'arte che strizza l'occhio alla città ideale, e che fa da contrappunto al buon governo del Principe. Con lui il genere comico cinquecentesco perde la sua leggerezza, si rannuvola nella sua solarità, coprendosi di un velo drammatico; e il personaggio, contadino che prima era oggetto di riso, diventa soggetto storico invadendo la scena con la sua cultura, sfidando e offuscando con la sua realtà drammatica il pensiero accademico: le parti, sulla scena, si sono invertite.
EAN:
9788876941412