Lettere ai Sovrani di Spagna. Vol.I: 1720-1734.

A cura di Imma Ascione. Roma, Ist.Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 2002, cm.16,5x24, pp.592, alcune tavv.a col.ft. legatura ed.in tutta tela. Coll.Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Fonti,XL.

A cura di Imma Ascione. Roma, Ist.Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 2002, cm.17x24, pp.540, alcune tavv.a col.ft. legatura ed.in tutta tela. Coll.Pubblicaz.degli Archivi di Stato. Fonti,XXXVII.

A cura di Imma Ascione. Roma, Ist.Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 2001-2002, Edizione completa in 3 volumi. cm.16,5x24, pp.510,540,592, alcune tavv.a col.ft. legature editoriali in tutta tela. Coll.Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Fonti.

Pisa, Edizioni ETS 2003, cm.21x29,7, pp.648, numerose figg.e tabelle in bn.nt., legatura editoriale cartonata, copertina figurata [copia allo stato di nuovo]. Questo volume copre i principali aspetti relativi alla sicurezza di interesse nella progettazione e nell’esercizio degli impianti nucleari, ma anche del più vasto settore degli impianti di processo, con lo scopo dichiarato di raccogliere e documentare lo stato dell’arte dell’esperienza acquisita e contribuire a conservare la cultura specifica in questo settore, nella convinzione che l’energia nucleare verrà di nuovo considerata un bene utile, necessario e “sicuro” anche in questo Paese, come è nella maggior parte dei grandi Paesi industrializzati. L’approccio che l’Autore ha scelto nello sviluppo del lavoro è particolarmente interessante in quanto le problematiche di sicurezza sono state affrontate, sia in termini di analisi che di metodologie e soluzioni proposte, da un punto di vista generale e di sistema, piuttosto che di sviluppo di dettaglio: questo approccio privilegia uno studio ed una visione di insieme dei principali problemi trattati che sono caratteristici dell’ingegneria nucleare e che non sono sempre adottati nell’impiantistica di processo o comunque in quella così detta convenzionale.

Padova, Rebellato Editore 1961, cm.12x17, pp.37, brossura, cop.muta, sopraccop. (copia in ottimo stato; dedica autogr.dell'A. all'occhietto.) Coll.Poeti.

Firenze, Felice Le Monnier 1941, cm.12x18,5, pp.235,(5), rilegatura coeva in mz.tela azzurra, con angoli ai piatti in carta marmorizz., titoli e filetti in oro al dorso. (piccola lacuna al margine della 3a c. e strappetto corrispondente alla successiva, ma ottima copia solidamente e ben rilegata.)

Firenze, Olschki Ed. 2013, cm 17 x 24, x-184 pp. Lessico intellettuale europeo, 121. Vengono indagati l’origine e lo statuto della nozione di lekton nello stoicismo antico, muovendo dalla discussione critica dell’interpretazione di Michael Frede secondo la quale tale nozione sarebbe nata all’interno della dottrina stoica della causalità. In questo contesto, il lekton sarebbe stato descritto e concepito come un’entità esclusivamente metafisica. L’autore difende invece la tesi di un’origine linguistica della nozione di lekton, ritenendolo concepito dagli Stoici come un’entità esclusivamente semantica, cioè come il significato incorporeo di una voce linguistica corporea. / According to Michael Frede’s interpretation, the notion of lekton was developed in the context of the Stoic theory of causality, and conceived as a metaphysical entity. The author of the book challenges this developmental explanation, upholding the linguistic origin of the notion of lekton, that would have been always conceived by the Stoics as a purely semantic entity - that is, as the incorporeal meaning of a corporeal linguistic voice.