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I puri di cuore. Romanzo.

Author:
Curator: A cura di Dino Provenzal.
Publisher: Mondadori.
Date of publ.:
Details: cm.13x19, pp.357, brossura Edizioni Scolastiche.

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Verona, Arnoldo Mondadori Ed. 1957, cm.15x21, pp.268, 28 ill.di M.Vellani Marchi, legatura ed.in tutta tela, sopracop.e cofanetto figg. Coll.Il Ponte.
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Romanzo. Milano, Mondadori 1942, cm.13x20, pp.308, brossura sopraccoperta.
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Tavole fuori testo di Mario Vellani Marchi. Torino, Società Editrice Internazionale 1965, cm.14,5x21,5, pp.320, brossura Coll.Narratori Moderni per La Scuola Media,6.
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A cura di Alessandro Pancheri. Roma, Ediz.di Storia e Letteratura 2001, cm.18x25, pp.XXIX,453, 38 figg.bn.in tavv.ft. brossura soprac.fig. Coll.Carte Palazzeschi. Marino Moretti (1885-1979): le sue Poesie scritte col lapis (1910) gli valsero da parte di G.A. Borghese l'odiata e fortunata definizione di poeta ""crepuscolare"". Ma fu soprattutto narratore, a partire dai racconti dei Lestofanti (1909) e dal romanzo Il sole del sabato (1916), con una produzione vastissima da cui emergono culmini come L'Andreana (1936) e La vedova Fioravanti (1941). Aldo Palazzeschi (1885-1974): scrisse due dei capolavori assoluti del Futurismo, Il Codice di Perelà (1911) e L'Incendiario (1910). In Poesie (1925 e 1930) raccolse quasi tutti i versi della sua prima stagione poetica, con un'ampia scelta di liriche dalle sue prime raccolte. Pubblicò poi Sorelle Materassi (1934), uno dei romanzi più significativi del primo dopoguerra. Nella vecchiaia, tornato a modi sperimentali, pubblicò il romanzo Il Doge (1967) e i libri di poesie Cuor mio (1968) e Via delle cento stelle (1972).

EAN: 9788884980168
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44 dessins par Emile Bayard et A. de Neuville gravés par Hildibrand. Paris, J. Hetzel et Cie s.d. (1872 o 1874), cm.18x27,5, pp.(4),180, frontesp. fig., 44 incisioni in nero nt., rileg. coeva rossa in mezza pelle, piatti in percallina con angoli, dorso a 4 nervi, titolo in oro al II scomparto e nome dell'A. al IV. Bibliothèque d'Education et de Récréation. Série "Les Voyages Extraordinaires".
Da collezione, molto buono
Note: Lievi segni d'uso agli angoli dei piatti.
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Milano, A cura della Farmaceutici Italia 1938, cm.12,5x19, pp.255, 4 figg.bn.di Anselmo Bucci, brossura cop.con bandelle.
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A cura di S.Fineschi. Roma, Ist.Poligrafico e Zecca dello Stato-Archivi di Stato 1969, cm.17x24, pp.XXXVII-144, brossura Coll.Pubblicaz.degli Archivi di Stato,LXVII.
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Traduzione di Fawzi Al Delmi. Parma Guanda 2003, cm.14x21, pp.108, brossura cop.fig.a colori con bandelle. Coll.Fenice Contemporanea. Il lettore di Adonis, il maggiore poeta arabo che ha sempre più entusiastici consensi anche in Italia, si troverà in questo libro di fronte a cento poesie d’amore scritte in un arco di tempo breve e dalla formidabile compattezza stilistica e di ispirazione. La lezione dell’Oriente si manifesta nella fiducia senza enfasi che l’amore, il corpo d’amore, il canto d’amore siano ancora materia di poesia, e rappresentino una via per la conoscenza del mistero. E Adonis raccoglie qui i frutti della sua tradizione poetica e spirituale nel vedere corpo e anima, carne e spirito, umano e divino fondersi in una sintesi piena di energia creante. Continue metafore germogliano e dicono al lettore che le membra di chi ama sono vascelli naviganti, che la bocca dell’amata è luce e che nessun fulgore «è degno dei suoi orizzonti», che i corpi degli amanti sono pianeti o polvere, e che un ombelico di donna è una «gaia ninfea». L’insistenza sul tema della corporeità, versi come «corpo mio sognante innamorato» richiamerebbero Kavafis, non ci fosse in Adonis una minor attenzione al piacere in quanto tale, e una coscienza metafisica più dolente. Il lettore troverà poi in questi versi il tentativo supremo della grande poesia di ogni tempo, quello di definire l’amore: Adonis vede come componenti essenziali dell’amore amarezza, pianto, odio, sofferenza, tormento («la cosa più bella di te sono le lacrime»), lo sente come straniero, radice di ogni follia, nemico e insieme «solo amico»: un sentimento più grande di quanto l’abbia immaginato, più lontano di quanto l’abbia pensato, l’unico che consente di «diventare una via per l’infinito». Visionarietà, ricerca sapienziale, energia mitica si compenetrano. Ulisse, con il suo carico di esilio, si affaccia nelle immagini di questo libro: ma la presenza di maggior rilievo è quella di Orfeo, straziato dalle Baccanti, capace di ammansire le fiere col canto, che con la sua omologa mesopotamica Ishtar insegna al poeta la discesa e il segreto della risalita «sulla scala degli inferi». Dopo tanto vagabondare e tanta fatica, il poeta d’amore ora alza i suoi splendidi canti per la propria fanciullezza, per non credere alla propria vecchiaia: che vuol dire, anche per i lettori e la loro delizia, non credere nella vecchiaia della poesia e in quella del mondo.

EAN: 9788882465315
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