Qualcosa di certo.

A cura di Massimo Raffaeli. Roma, Avagliano Ed. 2008, cm.12,5x18,5, pp.235, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Il Melograno,46. Fu Pier Paolo Pasolini che suggerì all'amico Sandro De Feo il titolo "La giudìa" per questo volume di racconti, uniti a comporre un vero e proprio romanzo di formazione. Roma, come fosse l'emblema del mondo al femminile, ne è l'autentica protagonista: prima è la città della guerra, un losco paradiso di fame e borsa nera, poi quasi di colpo è quella, cosmopolita e mondana, che tutti riconoscono nel mito della Dolce Vita. L'autore, testimone e complice, si sorprende a raccontarla con ironia e insieme con struggente malinconia: "Quasi mezzo secolo di oblio - scrive Massimo Raffaeli nell'introduzione - non è riuscito a cancellare il fatto che Sandro De Feo sia stato uno dei più originali scrittori degli anni Sessanta e che "La giudìa" rimanga una delle opere più singolari del decennio".

A cura di Piero Gallardo. Seconda ediz.rived.e accresciuta. Torino, UTET 1964, cm.15x23,5, pp.324, 6 tavv.bn.ft. legatura ed.in tutta tela,titoli in oro al dorso. Coll.Classici italiani.

Prefaz.di Nando Fabro. Traduz.di Katy Canevaro e Carlo Carozzo. Vicenza, La Locusta 1966, cm.12,5x18, pp.107, brossura intonso, cop.con bandelle, sovraccop.in velina. Esempl. molto buono.

Traduzione dell'autore. Milano, Ugo Mursia & C. Edizioni Corticelli s.d. m,a circa 1960, cm.14x21,5, pp.344, 12 tavv.bn.ft. legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Sirio, Biografie e Ritratti.

Traduz.di Luciana Bianciardi. Milano, Sperling & Kupfer Ed. 1985, cm.12,5x19,5, pp249, brossura cop.fig.a col.con bandelle,(firma a penna al frontespizio). Coll.Pandora,275.