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#90745 Collezionismo

Bambole.

Author:
Curator: Traduzione di P.Piqué Zerbino.
Publisher: Mursia Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.Piaceri e Tesori. Biblioteca dell'Amatore Collezionista.
Details: cm.20,5x21, pp.128, 140 figg.bn.e a col.nt. legatura editoriale copertina figurata a colori. Coll.Piaceri e Tesori. Biblioteca dell'Amatore Collezionista. [eccellente esemplare]

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#186276 Storia Moderna
Traduz.di Annamaria Biavasco, Valentina Guani. Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1999, cm.14,5x22,5, pp.406, num.ill.bn.in tavv.ft. legatura ed. sopraccop.fig. Coll.Le Scie.

EAN: 9788804388142
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#241848 Biografie
Traduzione di Riccardo M.Degli Uberti. Firenze, Sansoni Ed. 1974, cm.15x24, pp.640, brossura copertina figurata a colori.
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#211979 Collezionismo
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#319970 Biografie
London, Weidenfeld & Nicolson 2010, cm.15,5x24, pp.328, hardcover, clothbound, dust jacket. The subtitle of this wonderful memoir declares its contents: this is 'my life with Harold Pinter', not Lady Antonia Fraser's complete life, and certainly not his. In essence, it is a love story and as with many love stories, the beginning and the end, the first light and the twilight, are dealt with more fully than the high noon in between. The result is a marvellously insightful testimony to modern literature's most celebrated marriage, between the greatest playwright of the age and a beautiful and famous prize-winning biographer.

EAN: 9780297859710
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Presentazione di Michela Salvante. Firenze, Ediz.Polistampa 2008, cm.17x24, pp.280, brossura. Coll.I Quaderni de Il Calitrano,3.

EAN: 9788859604440
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Introduz.traduz.e note a cura di Ovidio La Pera. Firenze, FirenzeLibri Ed. 2009, cm.13x20, pp.256, brossura Coll.La Bautta, Lo Spirito delle Cose. Verso la fine del 1794, ancora nel mezzo della Rivoluzione, sebbene la sua qualità di nobile gli interdicesse il soggiorno a Parigi, L. C. de Saint-Martin, fu designato dal distretto di Amboise, in veste di allievo, a partecipare presso la Scuola Normale di Parigi ad un corso di formazione di istruttori per la propagazione dell’istruzione pubblica. Egli accettò questa missione, come ci fa sapere nella sua corrispondenza con l’amico Kirchberger, nella speranza di poter, con l’aiuto di Dio, in presenza di duemila uditori animati da ciò che egli chiamava spiritus mundi, impiegare utilmente il suo carattere di natura spirituale e combattere con successo il filosofismo materiale e antisociale dell’epoca. La scuola ebbe inizio alla fine di gennaio del 1795, diretta da Garat, professore di intendimento umano, e Saint-Martin ne fu poco soddisfatto fin dagli inizi; infatti nella corrispondenza con Kirchberger ci fa sapere “che essa non è ancora che lo spiritus mundi allo stato puro, e vedo chiaramente ciò che si nasconde sotto quel mantello…” Saint-Martin affrontò con coraggio il talento del professore, che con la sua oratoria brillante era in grado di abbagliare l’uditorio, e seguendo il suo invito, si addentrò nella materia, dando vivo impulso verso lo spiritualismo che, all’epoca, languiva nel pensiero francese, ricusando l’idea fondamentale di Condillac, che con la sua teoria riduceva l’intelletto alla sensazione. Il Dibattito non ebbe infine un seguito nelle sedute successive, forse anche perché il prof. Garat temeva di non poter prevalere di fronte alle argomentazioni di Saint-Martin, il quale in una lettera del marzo 1795 scrisse al suo amico Kirchberger: ”Sono stato un sasso, in piena assemblea, nei confronti di uno dei Golia della nostra Scuola normale, e si rise alle sue spalle, per quanto professore egli fosse”. Seguono alla “Controversia con Garat” altri due brevi scritti che sviluppano ulteriormente le tematiche trattate nei dibattiti tenuti presso la Scuola Normale di Parigi, e precisamente il “Saggio sui segni e sulle idee”, pubblicato nell’anno VII della Repubblica, (gennaio 1799), scritto da L. C. de Saint-Martin, non solo per esporre il suo punto di vista sulla questione avanzata dall’Istituto Nazionale di Francia: “Determinare l’influenza dei segni sulla formazione delle idee”, ma anche per dare un seguito ai dibattiti avuti con il Prof. Garat. A questo scritto ne segue poi un secondo, e cioè il “Quaderno di metafisica”, redatto dall’autore vero il 1800 ed in cui, dopo aver esposto il suo pensiero su vari temi d’ordine metafisico, alla fine, in un apposito capitolo, affronta nuovamente l’argomento trattato nel “Saggio”, muovendo questa volta alcune osservazioni per confutare i principi dell’amico de Gérando, ma in modi molto garbati pur nella loro fermezza, intercalati però anche a molti apprezzamenti.

EAN: 9788876220715
EUR 16.50
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