Lettere politiche ad uno sconosciuto.

Lettres, Méoires, Documents etc. réunis et annotés par Henry Dérieux. Paris, Editions Stock 1938, cm.12x19, pp.342, brossura intonso.

Traduction de l'anglais par Anne Michel. Paris, Editions Hazan 1997, cm.14,5x22,5, pp.91,(5), ca.40 foto e facsimile in bn.nt., legatura ed.cartonata, sopraccop. [ottimo esemplare]

Vercelli, Società Storica Vercellese 1987, cm.17x24, pp.264,ill.bn.nt., brossura.

Interlinea 2021, cm.13x21, pp.112, brossura copertina figurata a colori. Biblioteca del Centro Novarese di Studi Letterari diretta da Roberto Cicala. Chi leggeva "Il Politecnico" di Elio Vittorini? Quale Italia emerge oggi dalle lettere inviate al giornale garibaldino, segnato dai rossi di Albe Steiner, nel 1945-1947? Dopo tanto silenzio il saggio di Gian Carlo Ferretti offre un'immagine nuova e antistituzionale del dopoguerra anche con l'apporto di carte d'archivio. Scopriamo così lettori e lettrici, intellettuali e operai, che scrivono alla rivista e dibattono spesso con posizioni sorprendenti, più avanzate del periodico e degli stessi movimenti laici e comunisti: su fascismo e antifascismo, divorzio e aborto, scuola e religione, pubblico e privato. Nelle pagine del "Politecnico" maturano così le nuove élite della sinistra: lettori tra i quali si ritrovano i giovani e giovanissimi Sciascia, Venturi, Bettiza, Brera, Cavallari, Ceronetti, Cini, Edoarda Masi e Ripellino.