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La leggenda di Cola Pesce. Una versione spagnola del secolo XVII.

Curatore: A cura di Maria d'Agostino.
Editore: Salerno Edit.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Documenti di Poesia,13.
Dettagli: cm.15x22,5, pp.144, brossura con bandelle, intonso. Coll.Documenti di Poesia,13.

Abstract: La leggenda di Cola Pesce, o Niccolò Pesce, è attestata in ambito siculo-napoletano fin dal tempo dei Normanni, e doveva essere piuttosto diffusa nel territorio spagnolo se lo stesso Cervantes vi farà riferimento nel Quijote. E proprio la citazione di Cervantes sembra sintomatica di una radicata conoscenza della storia di Nicolás nell'immaginario collettivo. Tra gli innumerevoli contagi (bizantini, mediterranei, ebraici), è comunque la tradizione cristiana a prevalere nel tempo, lasciando le maggiori e più importanti tracce nella trama narrativa della leggenda. Così, le versioni giunte sino a noi oggi sono caratterizzate da precisi tratti cristiani, come attesta chiaramente l'evo-luzione del racconto, dove osserviamo l'antico bambino disobbediente trasformarsi in un essere la cui principale preoccupazione è la salvezza del prossimo, alla maniera del perfetto cristiano.

EAN: 9788884026293
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Torino, UTET 2000, cm.21x30, pp.XVII,738, legatura editoriale in mezza pelle bianca e tela marrone, titoli e fregi in oro al dorso.

EAN: 9788802056432
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Torino, Einaudi 1976, cm.15x21, pp.XIV-374, legatura ed.soprac. Bibl.di Cultura Storica.
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Roma, Editrice Antenore 2006, cm.16,5x25, pp.XXII,362, brossura intonso. Coll.Medioevo e Umanesimo,111. L’esperienza estetica in Montaigne, Lomazzo e Bruno. Lo studio si pone quale punto di incontro fra tre aree autonome, ossia la filosofia, la letteratura e l’arte e propone un percorso originale nell’estetica del Rinascimento alla ricerca di speculazioni che hanno posto l’accento sul polo soggettivo dell’esperienza estetica. Al centro dell’opera c’è l’analisi di tre autore in particolare, analizzati attraverso una lettura rigorosa e attenta dei dati intertestuali: si tratta di Michel de Montaigne (1533-1592), Giovan Paolo Lomazzo (1548-1592) e Giordano Bruno (1548-1600). Ne emerge un quadro ricco e di notevole interesse, in quanto le posizioni dei tre autori, nonostante sposino la stessa linea del pluralismo, presentano delle eterogeneità notevoli nella dottrina, nel metodo e nel fine. In un’epoca in cui la riflessione sul bello e sull’arte non ha ancora trovato spazio in un’area disciplinare autonoma, ma si sviluppa invece in ambiti regolamentari diversi, lo studio degli autori presi in considerazione diviene pertanto necessario. La scoperta della funzione che nella poetica di questi scrittori ha assunto il grottesco rappresenta il più felice degli esiti d’indagine: in effetti tutti e tre hanno subito il fascino delle serie ibride e mostruose di questo “tratto” artistico molto diffuso e l’hanno assunto quale visione soggettiva dell’arte e del mondo, offrendo così agli studiosi un terreno di confronto privilegiato.

EAN: 9788884556073
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Parma, 29 settembre-1 ottobre 2003. Roma, Salerno Ed. 2004, cm.15,5x23, pp.644, brossura,sopracop.fig. Coll.Pubblicaz.del Centro Rajna. Sez.I/13. La "villa", intesa come luogo appartato, generalmente extra-urbano, e poi la villeggiatura, come occasione di evasione dalla routine della vita cittadina, e il giardino, come locus amoenus o hortus deliciarum, costituiscono fin dagli inizi della nostra storia letteraria un tema di straordinario rilievo. Basti pensare alla cornice del Decameron, alla valletta dei príncipi e addirittura al paradiso terrestre nel Purgatorio dantesco, e ancora a tutta la letteratura che trova ampio sviluppo nel Tre, Quattro e Cinquecento, fino a dar vita a un genere letterario, definito "opus topiarium", "scienza dei giardini", che costituisce un settore di straordinario rilievo nel quadro della cultura, non soltanto letteraria, del Rinascimento e oltre.

EAN: 9788884024732
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