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#117123 Storia Antica

La rovina della civiltà antica.

Autore:
Curatore: Prefaz.di Domenico Settembrini.
Editore: SugarCo.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Argomenti, 121.
Dettagli: cm.13,5x20,5, pp.164, brossura, copertina figurata a colori. Coll.Argomenti, 121.

Abstract: Travolgendo quasi ovunque il principio rnonarchico, e riducendolo all'ombra di se stesso là dove non lo abbatte, la prima guerra mondiale lascia in campo per la successione solo il principio democratico, per il quale molti popoli, sia tra i vinti che tra i vincitori materiali del conflitto,non sono affatto maturi. Di qui il sorgere prima in Russia poi in Italia, di regimi che, pur richiamandosi in forme diversamente contorte al principio democratico, sono di fatto regimi illegittimi, fondati sulla nuda forza ... "Ecco dunque che sono gli avvenimenti stessi a porre in primo piano il problema deUa legittimità del potere, vale a dire della giustificazione della più grande disuguaglianza tra gli uomini che sia dato immaginare, e quindi della più difficile ad accettare, quella tta chi comanda e chi deve obbedire. Senza una convinzione indiscussa da parte per lo meno della grandissima maggioranza del popolo, sulla boma dei principi che affidano il potere a determinati uomini e ne regolano la successione; e senza il rispetto scrupoloso di quelle medesime norme da parte di coloro che del potere fruiscono o possono prima o poi realisticamente sperare di fruire; paura, arbitrio e pericolo di guerra civile sono destinati ad angosciare in permanenza la vita di tutti, sovrani e sudditi. "Ecco, dunque, la decadenza di Roma -la lunga e tormentata agonia dell'Impero dei Cesari - acquistare una grande rilevanza, diventare un argomento di storia contemporanea. A far precipitare Roma fu, infatti, proprio la crisi della legittimità imperiale, vale a dire il fatto che la scelta del capo supremo fosse rimas a a un certo punto affidata unicamente all'arbitrio delle legioni in gara tra loro, per il venir meno della funzione legittimante del Senato, che aveva rappresentato per più di due secoli il legame di continuità tra l'Impeto e il passato repubblicano". Dalla Prefazione di Domenico Settembrini.

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Prefaz.di Massimo Terni. Milano, SugarCo Edizioni 1986, cm.13,5x21, pp.XII,196, brossura Allo stato di nuovo. Coll.Argomenti,112.
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Firenze, Edifir 2021, cm.23x28, pp.192, ill.bn.e a colori. brossura copertina figurata. Attraverso la pratica dell'analisi, dell'analogia, dell'allusione e della rammemorazione, quali componenti di un più generale processo di interpretazione, l'architettura contemporanea posta in relazione ai contesti archeologici, dovrebbe riuscire a ripristinare colloqui che il tempo ha interrotto, in modo che i nuovi elementi proposti, possano dirsi "assonanti" nei confronti delle preesistenze. Per questo, nel progettare oggi negli spazi e nel paesaggio di Villa Adriana, si è cercato di non approdare a soluzioni che siano solo a servizio dell'archeologia, quanto di innescare una reciprocità tra essa, la nuova architettura e il contesto, in modo da formare insieme una nuova ed inedita entità architettonica nella quale sia possibile scorgere tracce di relazione e di appartenenza tra i vecchi e i nuovi frammenti. Al progetto contemporaneo, dunque, spetta lo stimolante compito di dare nuova vita alla rovina, tenendo a mente come in ogni processo ermeneutico, siano sempre i principi l'oggetto dell'interpretazione e mai le forme, che dei principi ne sono solo il veicolo.

EAN: 9788892800182
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