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#127837 Arte Scultura

Manu factum. Dodici oggetti singolari.

Autore:
Editore: Editrice Cens.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.15x21, pp.30, 12 figg.a col.nt. brossura cop.fig.a col.

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#40171 Filosofia
Torino, Einaudi 1975, cm.12,5x20,5, pp.XXXIX-562, 19 figg.bn.in tavv.ft. brossura Coll.Paperbacks. Anche se non ha forse ricevuto il riconoscimento che gli spettava, La forma e l’intelligibile è un classico delle scienze umane del secondo Novecento. Come ogni classico di questa specie, il libro sconta innanzitutto l’impossibilità di definire la mente dell’autore, al quale si potrebbe riferire la caustica battuta che aveva egli stesso coniato per Aby Warburg, creatore di «una disciplina che, all’opposto, di tante altre, esiste ma non ha nome». Se, come quella di Warburg, la «scienza senza nome» di Klein sembra ricalcare i confini disciplinari della storia dell’arte, ciò che ogni volta li smentisce non è, com’era avvenuto per Warburg, l’interesse per la psicologia e l’antropologia, quanto piuttosto un’urgenza genuinamente filosofica. Il giovane intellettuale ebreo che aveva vissuto ventenne in Romania gli anni atroci della dittatura fascista di Antonescu e della Guardia di Ferro, che aveva portato allo sterminio di metà della popolazione ebraica del paese, dopo la caduta del regime si laurea nel 1947 in filosofia all’università di Bucarest. Esule in Francia, l’incontro con André Chastel segna l’inizio di una lunga collaborazione, che lo spingerà a spostare maggiormente le sue ricerche sul terreno della storia dell’arte. È questa filosofia dislocata al di là dei suoi confini che sta ha permesso a Klein non soltanto di rivoluzionare per molti aspetti la storia dell’arte del Rinascimento, ma anche, col saggio mento, Spirito peregrino, di gettare una nuova luce sulla poesia di Dante e dei poeti d’amore e, con lo studio su L’eclisse dell’opera d’arte di descrivere con trent’anni di anticipo il destino dell’arte contemporanea. Fino agli studi che concludono il libro, in cui l’etica si definisce attraverso l’ardua dialettica fra appropriazione e alienazione, esser-sé ed essere altro.

EAN: 9788806424572
Usato, buono
Note: Tracce d'uso al dorso ed alla copertina. Interno in ottimo stato.
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#318356 Arte Saggi
Curated by Sergio Risaliti. Firenze, Polistampa 2021, cm.24x31, pp.160, illustrazioni a colori. brossura. The book, which is dedicated to the career of the sculptor Henry Moore (1898-1986), collects a selection of works by the British master gathered from Tuscan collections, accompanied by critical texts and a reference bibliography.

EAN: 9788859621539
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#318950 Arte Saggi
Foligno, Cartei & Becagli Editori 2014, cm.30x35,5, pp.144, illustrazioni in bianco e nero e a colori, tavole. legatura editoriale cartonata, sopraccoperta figurata a colori, cofanetto. Testo Italiano e Inglese. Nell'aprile del 1501 Leonardo da Vinci (1452-1519), ormai più che cinquantenne, a Firenze lavorava a un "quadrettino", una Madonna col Bambino intento ad innaspare fusi, destinato a Florimond Robertet, favorito del re di Francia, Luigi XII. Notizia di ciò si ricava da una lettera di Fra Pietro da Novellara ad Isabella d'Este datata 14 aprile 1501. Il documento, pubblicato nel 1869, non fece che aggiungere un'altra voce all'elenco delle opere perdute di Leonardo: la Madonna dei Fusi. Solo nel corso del Novecento il soggetto descritto nella lettera citata è stato riconosciuto in numerose versioni o repliche di scuola, e copie. In questo volume, dalla prestigiosa veste editoriale e riccamente illustrato, Carlo Pedretti e Margherita Melani ricostruiscono la genesi del tema della Madonna dei Fusi e la fortuna artistica di tale soggetto, studiato e dipinto da Leonardo e riproposto da allievi e seguaci.

EAN: 9788897644361
Usato, molto buono
Note: cofanetto con mende.
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#318955 Arte Saggi
Presentazioni di Carlo Pedretti e Sabine Frommel. Foligno, CB Edizioni 2011, cm.16x18, pp.112, illustrazioni in bianco e nero e a colori. brossura copertina figurata a colori. Per muoversi tra Firenze, Pistoia e il Montalbano, Leonardo poteva percorrere il crinale da Artimino a San Giusto e da Sant'Alluccio a Monsummano seguendo l'itinerario Vinci-Serravalle-Pistoia-Poggio a Caiano. Egli attraversava il Montalbano per andare a Pistoia, dove abitava la zia Violante, o per raggiungere Bacchereto, dove si trovava la fornace della nonna paterna, località dalla quale poteva facilmente arrivare a Firenze. Le sue esperienze quotidiane lo avrebbero sicuramente aiutato nella preparazione di alcune mappe databili tra 1503 e il 1504, disegni spesso finalizzati a importanti progetti idraulici, in cui è possibile identificare anche Poggio a Caiano. Il nome "Caiano" è ben leggibile nella mappa del valdarno fiorentino (Ms. Madrid II, f. 23 r), e lo stesso nucleo abitato è ben identificabile anche in un disegno ora nella Biblioteca Reale di Windsor (RL 12279). Va infine ricordato che Leonardo disegna pure un edificio, senza denominazione, lungo l'Ombrone pistoiese, al di sopra di Carmignano e Bacchereto, struttura che potrebbe indicare proprio la villa medicea di Poggio a Caiano (RL 12685 r). Tenendo presenti questi dati di fatto sarà ancor più agevole leggere le ipotesi formulate da Sara Taglialagamba, studiosa che con eccezionale competenza ripropone qui l'ipotesi che Leonardo abbia visto e rappresentato la villa medicea di Poggio a Caiano durante le primissime fasi di edificazione.

EAN: 9788890578175
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