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#148258 Arte Pittura

Giampaolo Berto. Appunti per dodici storie tutte da raccontare. Antologia personale dal 1956 al 1991.

Autore:
Curatore: Cosenza,Teatro Comunale,10-28 maggio 1991.
Editore: Ediz.Utopia.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.21x24, pp.144, num.tavv.bn.e col.nt. brossura cop.fig.a col.

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#201 Arte Varia
Sesto Fiorentino, Villa Corsi Salviati,24 ottobre- 22 novembre 1981. A cura di Maria Pia Mannini. Firenze, Electa Ed. 1981, cm.22x24, pp.127, 66 ill.bn.e alcune tavv.a col.a p.pag. brossura cop.fig.a col.
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Firenze, Biblioteca Medica Laurenziana, 4/2-15/04/1984. Prefazione di Giulio Carlo Argan. Firenze, Centro Di Ed. 1984, cm.22x24, pp.214, numerose illustrazioni bn.e a colori nel testo molte a p.pagina, brossura copertina figurata a colori.

EAN: 9788870380804
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Venezia, Palazzo Grassi, 30/9-22/10/1978. A cura di Marco Semenzato. Venezia, Azienda Automoma di Sogiorno e Turismo di Venezia 1978, cm.20x21, pp.328, illustraz. bianco e nero e a colori nel testo, brossura con copertina figurata a colori. Collana Mostra Mercato Internazionale dell'Antiquariato.
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Firenze,Palazzo Strozzi,28/4-30/6/1979. A cura del Comune e della Provincia. Firenze, Vallecchi 1979, cm.22x24, pp.77, 24 tavv.a col.a p.pag. 306 ill.bn.molte a p brossura copertina figurata a colori.
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Raccolto ordinato e annotato da Ferdinando Martini. Firenze, Le Monnier 1932, cm.12,5x19, pp.391, XXI appendici illustrative. brossura
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#99319 Biografie
Versione italiana e prefazione di Pietro Vigo. Primo Migliaio. Siena Tipografia Pontificia San Bernardino 1906, cm.12,5x17,5, pp.XXIX,256, una tav.in antip. e 15 in bn.ft., rilegatura coeva in tutta pergamena con 4 lacci in pelle alle cerniere e 2 lacci di chiusura ai piatti. Titolo ms. al piatto ant., con capolettera decorato su fondo oro e traversato in verticale da un giglio fiorito. Opera e leg.non comuni. Dedica ms.coeva al risguardo.
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A cura di Guglielmo Cavallo. Diretta da Mario Capaldo, Franco Cardini, Guglielmo Cavallo, Biancamaria Scarcia Amoretti. Roma, Ed.Salerno 2004, cm.18x25, pp.924, num.ill.bn.e col.in tavv.ft. legatura editoriale in tutta tela, titoli in oro al dorso, con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Lo Spazio Letterario. Tra le culture "circostanti" (bizantina, arabo-islamica e slava), la bizantina è stata quella con cui il Medioevo occidentale si è dovuto continuamente confrontare. Sotto il profilo geostorico, Bisanzio non fu una realtà monolitica, né limitata alla sola Costantinopoli, pur se questa ne fu il centro indiscusso. Né questa fu solo cultura d'élite, intrisa di erudizione, bensí fu anche rivolta a un pubblico istruito, ma non di alta cultura. L'Occidente si è dovuto confrontare con la cultura bizantina ma anche con la fascinazione di Bisanzio, con le sue figure piú eminenti, con la sua ortodossia, con la sua idea di stato, ma anche con il suo sfarzo, la sua luce, le sue tenebre, le sue ambiguità e i suoi intrighi.

EAN: 9788884024565
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#307515 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 8. Pisa, ETS 2012, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Antonio Antony de Witt, coltissimo portavoce del dibattito europeo relativo agli scambi tra Oriente e Occidente, in un articolo del 1936, dal titolo Italia e Cina nell’arte, si soffermava sulle note indagini berensoniane riguardo all'orientalismo di certi trecenteschi e quattrocenteschi toscani, in particolare senesi, concludendo: «Quel che conta (...) è il poter riconoscere un'affinità d'elevata natura spirituale tra certe posizioni dell'intendimento artistico senese e l'altro di alcuni popoli d'Oriente, una spiccata raffinatezza in entrambi di facoltà diciamo trascendentali e una congrua dotazione di mezzi acconci a tradurle nella rappresentazione artistica». Ed è proprio de Witt che elencava le prerogative comuni tanto ai Senesi quanto agli artisti dell'Estremo Oriente, quali «il disegno immaginativo» e «una coloritura tutt'altro che grassa e corposa, sibbene piatta», fino a citare certe dichiarazioni di Emilio Cecchi riguardo all’affinità del cromatismo di Pietro Lorenzetti con le lacche cinesi. Il tema dell'oriente, scelto come tema monografico di questo numero della rivista, trova quindi un suo fondamento in un programma di rivisitazione critica di un fenomeno figurativo nelle sue tangenze con la cultura artistica del Novecento italiano e segnatamente toscano. Un collezionista di libri aveva ingaggiato lo scrittore americano Henry Miller affinchè scrivesse in cambio di cento dollari al mese racconti erotici; l'autore del Tropico del Capricorno aveva accettato, ma poi aveva passato la commissione alla sua amica Anaïs. "Così - racconta la Nin - incominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata, che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità. Ma non ci fu nessuna protesta". Il ricco collezionista, ricevuti i primi testi, raccomandò meno poesia e più dettagli specifici sul sesso. La Nin rispose a tale invito con una lettera che illumina ancora oggi sulle modalità con cui affrontare i temi dell'erotismo: "Il sesso - scrive Anaïs - perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un'ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di qualunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all'emozione, all'appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l'intensità (...). Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni". E ancora: "Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. Quanto perde con questo periscopio sulla punta del pisello, quando invece potrebbe godersi un harem di meraviglie tutte diverse e mai ripetute!". E come la giovane modista di Parigi, quella Matilde descritta in un racconto della Nin, anche la modella della copertina di questo numero si guarda allo specchio in un sottile gioco erotico dove compiacimento e provocazione si mescolano indissolubilmente. Tra l'altro la nostra scrittrice affermava giustamente che scrivere di sesso era diventata una strada verso la santità invece che verso la dissolutezza e, se vogliamo, la pittura di Vittorio Corcos, mirabilmente analizzata nel saggio di Francesca Cagianelli, non indica proprio questo cammino?

EAN: 9788846732477
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