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#15849 Orologi

Museo Poldi Pezzoli. Orologi-Oreficerie.

Autore:
Editore: Electa Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Musei e Gallerie di Milano.
Dettagli: cm.25x25, pp.447, 359 ill.e tavv.bn.e col.nt. legatura ed.in tutta tela, sopracop.fig.a col.in cofanetto. Coll.Musei e Gallerie di Milano.

EAN: 9788843506408
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Traduzione di Marisa Caramella. Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore 1986, cm.14,5x22,5, pp.202, brossura copertina figurata a colori. Collana I Narratori, 320. I racconti contenuti in questa raccolta si distaccano dal tema abituale di Nadine Gordimer - lo scontro socio-culturale e razziale che contrappone le diverse componenti della società sudafricana -, o lo lasciano sullo sfondo, per addentrarsi, con pagine mirabili per concisione espositiva e cruda osservazione della vita, in una dimensione privata dove prevalgono il gioco dei sentimenti e il precario equilibrio dei rapporti. In questo contesto si situano Peccati della terza età, Stracci e ossa e Terminale, tre racconti che scavano con straordinaria abilità nell'andamento capriccioso dell'amore e nei dilemmi che hanno molte coppie al verificarsi di un avvenimento dirompente. Un exploit di notevole audacia è costituito da Una lettera da suo padre, immaginaria risposta di Hermann Kafka alla celebre lettera del figlio, in cui le ragioni pateticamente concrete di un genitore che si erge a difesa di se stesso e dei valori dell'ebraismo tradito da Frank - un tradimento dal quale quest'ultimo avrebbe tratto, a suo dire, più fama che genio - assumono accenti di sommesso strazio. L'ambiente sudafricano emerge in altri racconti, ma con modi e toni diversi da quelli dei grandi romanzi. Abbandonato il ruolo più prettamente critico e civile, l'autrice cede alla componente fantastica e drammatica, puntando la sua attenzione su vicende in chiave minore dietro le quali si intravede pur sempre la grande ingiustizia che affligge il suo paese. &Egravi;il caso di Qualcosa là fuori, il racconto che dà il titolo alla raccolta, in cui l'elemento dominante è la paura, quella suscitata da un misterioso devastatore (uomo, animale, psicopatico) che si aggira in un sobborgo di Johannesburg, e quella, più segreta, del quartetto che progetta di far saltare una centrale elettrica. In questo splendido libro le immagini di una realtà oggettivamente crudele si stemperano in una rappresentazione sottile e sfumata, ma ugualmente improntata a quell'incisività che è una delle caratteristiche [...]

EAN: 9788807013201
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A cura di Howard Burns e Vincenzo Farinella, Mauro Mussolin. Milano, Skira 2024, cm.24x28, pp.264, 150 illustrazioni in bianco e nero e a colori. brossura copertina figurata a colori. Collana Cataloghi di Arte Antica. Le trecce di Faustina affronta per la prima volta con taglio monografico un aspetto fondamentale dell'arte, della cultura, della società e degli studi antiquari del Rinascimento: le acconciature femminili. Attraverso una selezione di opere ad ampio raggio - dai busti imperiali a quelli rinascimentali fino alle opere di Canova, dai quadri alle sculture, dalle antiche monete alle medaglie moderne, dai disegni ai volumi a stampa - viene ricostruito il mondo affascinante e complesso delle capigliature del Quattro e Cinquecento, nonché le possibilità artistiche che hanno offerto e la loro importanza nella società e nella moda italiana. Il titolo richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell'imperatrice Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, divenuta simbolo di concordia e amore coniugale. Il suo busto, presente nelle più celebri raccolte antiquarie rinascimentali (sia di artisti come Lorenzo Ghiberti e Andrea Mantegna, sia di committenti come Lorenzo il Magnifico e Isabella d'Este), divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all'eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne. Partendo dal caso clamoroso di Faustina Maggiore, il volume analizza l'influsso delle acconciature antiche, e in particolare di quelle eccezionalmente estrose sfoggiate dalle imperatrici romane, sulla moda quattro e cinquecentesca, indagando in quali occasioni e per quali ragioni, le capigliature femminili rinascimentali possano trovare precedenti nel mondo classico, evidenziando come nel passato, al pari di oggi, le acconciature potessero assumere un'importanza nodale nella vita pubblica e privata, caricandosi di complessi significati e svolgendo funzioni diversificate. Il percorso si snoda attraverso sette sezioni (Le "Faustine" degli artisti; I boccoli di Domizia e le trecce di Faustina; Capelli raccolti e ciocche liberate; Chiome virili; Labirinti di trecce; Capigliature cortesi e cortigiane; Metamorfosi neoclassiche di Faustina) e presenta i contributi di studiosi di diversa formazione e interessi (archeologi, storici dell'arte, della moda e della letteratura) che riflettono, da più punti di vista, sul tema della centralità delle capigliature femminili nel loro mutevole rapporto con i modelli classici.

EAN: 9788857250816
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#335149 Regione Veneto
Storia e cronaca dal XVI al XVIII secolo. Storia e cronaca dal XVI al XVIII secolo. Cavarzere, Grafiche Mariotto, 2003, cm.18x24, pp.376, illustrazioni bn. brossura con copertina figurata a colori con bandelle. Collana Documenti di Storia Cavarzerana 3. Accadeva ogni anno, quasi sempre a maggio. Una domenica, durante la messa grande, l'arciprete annunciava la prossima estrazione della “grazia”, il sussidio dotale offerto dalla Scuola del SS.mo Sacramento. Per darsi in nota le ragazze da marito che desideravano concorrere avevano cinque giorni di tempo, durante i quali si andava completando una lista contenente talvolta una cinquantina di nomi. Entro il sabato l’elenco delle aspiranti veniva esposto alla porta dell’oratorio della SS.ma Trinità, affinché i confratelli della Scuola ne potessero prendere visione con comodo. Per giudicare e votare con la coscienza tranquilla erano tenuti ad informarsi in anticipo sul comportamento delle singole giovani e sulle condizioni economiche delle loro famiglie. Una settimana dopo, la domenica, terminate le funzioni del vespro, la campana chiamava all’oratorio le ragazze, che cercavano di non mancare neppure se il tempo si metteva a fare il matto proprio quella sera, come talora succedeva. Potevano partecipare anche le fanciulle di dodici anni, età in cui si consentiva il matrimonio, e questo era un vantaggio: più giovani erano e un maggior numero di volte avrebbero potuto ritentare la sorte. Sia le grandi che le più piccole entravano accompagnate dalla madre o da un altro famigliare per esser meglio riconosciute dai confratelli, i quali le attendevano insieme all'arciprete. Spettava a loro scegliere fra le presenti le “donzelle povere et honeste” da ammettere poi al sorteggio della grazia, avendo “mira alla povertà, al bisogno, al pericolo”.
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#337781 Scienze
Milano, Franco Angeli 1988, cm.14x22, pp.780, brossura copertina figurata. Collana Scientifica.

EAN: 9788820489304
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