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Teatro Tomo I:Cortigiana (1525-1534).

Autore:
Curatore: A cura di Federico Della Corte, Paolo Trovato. Introduzione di Giulio Ferroni.
Editore: Salerno Editrice.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Aretino, vol.5.1.
Dettagli: cm.16x24, pp.416, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta. Coll.Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Aretino, vol.5.1.

Abstract: L'opera, in cinque atti, si regge sulle burle dell'astuto maestro Andrea ai danni di un aspirante cardinale senese, e quelle arrecate a Parabolano, giovane napoletano innamorato di una nobildonna romana che, raggirato dal servitore Rosso, passerà invece la notte con una fornaia. Ma la trama non è più che un pretesto: Pietro Aretino, con un'ironia beffarda, irridente e dissacratoria, denuncia le bassezze, l'ipocrisia e le contraddizioni della corte romana. Fitti rinvii all'attualità, accenni pasquineschi a questa e a quella personalità pubblica fanno di Roma e della sua quotidianità la vera protagonista della commedia, e proprio in questo sta la forza e la modernità dell'opera. La commedia ha un ritmo vivace anche grazie all'uso della lingua letteraria ricalcata sul parlato, teatralmente efficace, concreta e nel contempo ricca di allusività. Il volume raccoglie la prima (1525) e la seconda (1534) stesura dell'opera, precedenti alla censura dell'Indice.

EAN: 9788884026767
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Premessa di Roberto Roversi. Bologna, Sampietro Editore 1965, cm.12x22, pp.278, brossura, cop.fig.con bandelle, sopraccop. Collana '70.
Usato, molto buono
EUR 5.00
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A cura di Carmine Moccia, Enrico Garavelli, Giovanni Rabitti. Roma, Salerno Editrice 2010, cm.16x24, pp.500 legatura editoriale in tutta tela,sopraccoperta. Coll.Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Aretino, vol.5.2. Aretino e Pasquino rappresentano un'endiadi apparentemente indissolubile. Malgrado le ampie zone d'ombra che gravano sulle prime esperienze romane dello scrittore e sul costituirsi della sua vocazione di poeta satirico, la sua fama è saldamente legata ai testi pasquineschi prodotti in occasione del conclave del 1521, da cui uscì papa Adriano VI. Molto prima del progetto dei libri di Lettere, i testi poetici e prosastici di argomento politico costituiscono per l'autore uno strumento efficace di intervento nella scena contemporanea. Si tratta di una pratica che, pur sottoposta a inevitabili trasformazioni nei modi, non viene sostanzialmente mai meno nell'arco di circa un quarantennio. Proprio la natura "anonima" del codice satirico-pasquinesco rende talvolta controversa l'attribuzione dei singoli componimenti; da testimonianze coeve sappiamo come ciò si verificasse anche per gli intrinseci di Pietro. Ciò che non perde tuttavia di evidenza dal 1521, negli anni convulsi successivi al Sacco di Roma, fino al periodo contrassegnato dall'avvio dei lavori del Concilio di Trento e dall'affermarsi dell'egemonia spagnola, è la volontà aretiniana di confrontarsi con gli interlocutori più prestigiosi del suo tempo. È vero che le testimonianze ci consegnano l'immagine di una pratica che tende a ritrarsi in spazi privati, abbandonando i testi di ampio respiro con i quali il giovane Pietro si illudeva di ritagliarsi un ruolo nel gioco politico internazionale...

EAN: 9788884026774
Nuovo
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Disponibile
A cura di Marco Faini. Roma, Salerno Editrice 2012, cm.16x24, pp.392, 1 tav.ft. legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta. Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Aretino, vol.6.2. Aretino e Pasquino rappresentano un'endiadi apparentemente indissolubile. Malgrado le ampie zone d'ombra che gravano sulle prime esperienze romane dello scrittore e sul costituirsi della sua vocazione di poeta satirico, la sua fama è saldamente legata ai testi pasquineschi prodotti in occasione del conclave del 1521, da cui uscì papa Adriano VI. Molto prima del progetto dei libri di Lettere, i testi poetici e prosastici di argomento politico costituiscono per l'autore uno strumento efficace di intervento nella scena contemporanea. Si tratta di una pratica che, pur sottoposta a inevitabili trasformazioni nei modi, non viene sostanzialmente mai meno nell'arco di circa un quarantennio. Proprio la natura "anonima" del codice satirico-pasquinesco rende talvolta controversa l'attribuzione dei singoli componimenti; da testimonianze coeve sappiamo come ciò si verificasse anche per gli intrinseci di Pietro. Ciò che non perde tuttavia di evidenza dal 1521, negli anni convulsi successivi al Sacco di Roma, fino al periodo contrassegnato dall'avvio dei lavori del Concilio di Trento e dall'affermarsi dell'egemonia spagnola, è la volontà aretiniana di confrontarsi con gli interlocutori più prestigiosi del suo tempo. È vero che le testimonianze ci consegnano l'immagine di una pratica che tende a ritrarsi in spazi privati, abbandonando i testi di ampio respiro con i quali il giovane Pietro si illudeva di ritagliarsi un ruolo nel gioco politico internazionale...

EAN: 9788884027542
Nuovo
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Introduz.di Nunzio Maccarrone. Lanciano, Carabba Editore 1914, 2 voll.di 2, cm.11,5x17,5, pp.XV,284; 267; legature editoriali in tutta tela, impress.a secco ai piatti ant.e titoli e fregi in oro ai dorsi. (interni ingialliti.) Coll.Scrittori Italiani e Stranieri. Serie Teatro.
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Testo inedito.Ediz.critica,intr.e note di Michele Cataudella. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura 1974, cm.17,5x25, pp.266, 4 tavv.in bn.ft., brossura intonso. Stato di nuovo. Coll.Storia e Letteratura, Raccolta di Studi e Testi,134.

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