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#169484 Firenze

Scritti.

Autore:
Curatore: A cura di Luigi Augusto Torniai.
Editore: Libreria Ed.Fiorentina.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.17,5x25, pp.XI,283, 10 ill.in bn.ft., brossura, sovraccop.fig. Ottimo esempl.

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A cura di Silvano Nistri e Franca Righini. Firenze, Libreria Editrice Fiorentina 1979, 2 voll.in 3 tomi, cm.14x23,5, pp.XVI,798,1184, brossura, sovraccoperte figg., custodia.
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#61102 Firenze
A cura di Luigi Augusto Torniai. Firenze, Libreria Editrice Fiorentina 1960, cm.14x20,5, pp.XI,289, 8 tavv.in bn.ft., legatura ed.cartonata, sovraccop.fig.
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Note: Strappi alla sovraccoperta, interno ottimo.
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#145089 Firenze
A cura di Luigi Augusto Torniai. Firenze, Libreria Ed.Fiorentina 1990, cm.17,5x25, pp.XI,283, con ill.bn.ft. legatura editoriale con sopraccoperta figurata.
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Note: tracce d'uso.
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#282920 Firenze
Firenze, 8 gennaio 1933, cm.21x31, pp.16, ill fascicolo.
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Traduz.di Massimo Bocchiola. Milano, Mondolibri su licenza Guanda Ed. 2005, cm.14,5x22,5, pp.293, legatura ed. mancante la sopraccop.
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#299748 Archeologia
Firenze, All'Insegna del Giglio 2002, cm.21x29, pp.140 ill.bn.nt. brossura sopraccoperta figurata a colori. Il volume si concentra sulle vicende dell’architettura lucchese compresa tra il periodo tardoantico e quello “romanico”, e nello specifico sull’architettura “di prestigio”, con particolare riguardo a quella ecclesiastica. Intento fondamentale dell’A. è quello di contribuire alla storia sociale di Lucca nell’altomedioevo a partire dall’analisi archeologica delle condizioni materiali dell’attività architettonica, concentrandosi sulla conoscenza dei modi di costruire e sull’attività architettonica dei secoli V e XI, attraverso l’analisi archeologica dei complessi architettonici più rappresentativi del periodo. Tale ambito è affrontato da una parte mediante lo studio dell’artigianato e delle strutture produttive (esame diretto dei manufatti architettonici), dall’altra con l’analisi sociale dei committenti (studio delle fonti indirette e dirette conservate). La metodologia di ricerca sul campo si compone quindi di: analisi tipologica delle tecniche architettoniche, identificazione dei materiali costruttivi principali, rilevamento dei contesti cronologici dei diversi livelli edilizi, esame delle strategie produttive adottate dagli artigiani.

EAN: 9788878142893
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A cura di Francesco G.b. Trolese, Chiara Ponchia, Daniela Goldin Folena, Sandro Bertelli. Roma, Salerno 2016, cm.21x27,5, pp. 172, con 56 pp. di tavole f.t. a colori. brossura sopraccoperta figurata a colori. Collana: Opere fuori collana, 5. Il manoscritto noto come l’Officiolo di Francesco da Barberino, di cui a lungo è stata rimpianta la temuta perdita, fino al fortunoso ritrovamento nella primavera-estate del 2003, non solo ha riportato di attualità un tema di eccezionale interesse – la figura e l’opera di uno straordinario intellettuale toscano vissuto tra il secondo Duecento e il primo Trecento, Francesco da Barberino, recuperate in collegamento con il suo lavoro piú celebrato e piú suggestivo –, ma ha schiuso orizzonti nuovi nel campo dell’alta cultura dell’Italia mediana, tosco-emiliano-veneta, tra la fine del XIII e gli albori del XIV secolo, focalizzata sui nomi illustri di Giotto per l’arte figurativa, di Dante sul piano linguistico e letterario (con tutto ciò che si muove intorno a loro). L’Officiolo di Francesco si distingue come il piú antico “libro d’ore” italiano conosciuto a quella altezza cronologica (1304-1309): il primo libro di preghiere, costruito « nell’uso di Roma », cui viene aggiunto in fine un originale (e finora inedito) trattato allegorico sulla Speranza (ai ff. 165r-172v), che dà una connotazione del tutto inusuale a tale tipo di compilazioni. Si aggiunga che, nella prospettiva dell’alta cultura linguistica e letteraria italiana in formazione, mentre si va plasmando la nuova lingua volgare e Dante, operando la sua ardita, geniale opzione per il toscano contro il latino, fonda la letteratura italiana con quella che resterà la piú complessa e fascinosa opera letteraria di tutti i tempi, la Commedia (poi La Divina Commedia); Francesco – già noto come il primo che ne abbia lasciato menzione (ante 1314), forse il primo che ne abbia avuto conoscenza diretta, almeno dell’Inferno, quando ancora il poema era in corso di scrittura – si scopre ora autore di quell’Officiolo che si segnala come il probabile primo documento della suggestione esercitata dagli scenari infernali di Dante sull’immaginario dei suoi lettori contemporanei e postumi. Al tempo stesso, mentre nelle aree piú avanzate dell’Italia mediana e settentrionale (ma non solo di queste) si sviluppa una vivace dialettica tra l’arte figurativa e la scrittura, mentre Giotto va elaborando nuove forme espressive che porteranno a un rivoluzionario rinnovamento della pittura italiana sullo scorcio del Medioevo, l’Officiolo di Francesco da Barberino offre la prima attestazione del fascino esercitato da Giotto, soprattutto l’affrescatore della Cappella degli Scrovegni, sull’arte pittorica contemporanea impiegata a illustrazione del discorso verbale. La riproduzione in facsimile dell’Officiolo, fedelissima all’originale, offre una preziosa documentazione, aperta alla fruizione del grande pubblico, della piú spettacolare invenzione iconografica nell’arte della miniatura italiana fra Due e Trecento: il capolavoro, imprevedibile nella sua magnificenza, di uno straordinario intellettuale dell’autunno del Medioevo. Questo Commentario, affidato alle cure di studiosi tra i piú esperti nei diversi settori di indagine, tenta di operare una prima focalizzazione storica del manoscritto, ormai definito come l’Officiolo di Francesco da Barberino, e dei suoi possibili o probabili rapporti con la piú alta cultura letteraria e figurativa contemporanea.

EAN: 9788869732195
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#326831 Storia Medioevo
Koln, Wien, Böhlau Verlag 1981, cm.15,5x23, pp.333, legatura editoriale in tutta tela, titoli al dorso e al piatto anteriore. Collana Quellen und Forschungen zur Höchsten Gerichtsbarkeit im Alten Reich,11. Testo in tedesco.

EAN: 9783412008819
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