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Corale alla fine del viaggio.

Autore:
Curatore: Traduz.di M.Heir Podestà.
Editore: Marco Tropea Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Narratori.
Dettagli: cm.14x21,5, pp.437, brossura cop.fig.a col.con bandelle. Coll.I Narratori.

Abstract: La notte del 15 aprile 1912, sul transatlantico Titanic in viaggio inaugurale da Southampton a New York, l'orchestrina di bordo continua a suonare il celebre "Largo" di Händel mentre tutti si affrettano verso le scialuppe di salvataggio. La più grande nave passeggeri mai costruita ha urtato un iceberg e sta affondando. L'impressionante, drammatica realtà delle ultime ore del disastro pervade questo romanzo, che ricostruisce con rigore e forza quella sventurata navigazione. Al centro del libro, gli orchestrali di bordo, le cui vite si incrociano quando la fantasia cessa e comincia la realtà. Sono uomini che provengono da tutta l'Europa, e in modo diverso hanno abbracciato cause, illusioni, amori del secolo appena trascorso: dal viennese David, che ha abbandonato la sua patria dopo che una giovane artista gli ha spezzato il cuore, all'aristocratico tedesco che cerca conforto nella cocaina per dimenticare di aver dissipato il proprio talento, all'italiano Petronius, che crede di sentire le voci del proprio violoncello, fino al russo Alex, reduce dai tumulti rivoluzionari. Una storia tragica e inquietante, un affresco dell'Europa della belle epoque al tramonto.

EAN: 9788855801706
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Traduz.di Heir M.Podestà. Milano, Marco Tropea Ed. 2011, cm.14x21,5, pp.375, brossura cop.fig.a col.con bandelle. Coll.I Narratori. In un villaggio norvegese di inizio Novecento, la piccola Eva Arctander vive nella più totale solitudine, in un mondo fatto di libri, musica, numeri e immaginazione. Una rara malattia la costringe a un isolamento tanto doloroso quanto protettivo, che la tiene lontana dagli sguardi indiscreti e dal pregiudizio della gente: si chiama ipertricosi lanuginosa congenita, e tutto il suo corpo è ricoperto da peli fitti e setosi. Per la comunità è un curioso scherzo della natura, un essere da compatire ed emarginare; la Chiesa la colpevolizza e i medici la considerano soltanto un caso clinico di grande interesse scientifico. Eppure, sotto le apparenze sfigurate dal morbo, Eva nasconde un carattere forte, un'intelligenza fuori dal comune e un profondo desiderio di affermazione. In lei, così diversa, in realtà tutto è perfettamente normale. È inquieta e piena di sogni come le altre ragazze, come loro ama, soffre, gioisce. Sarà la sua forza a permetterle di farsi strada nel mondo. "La donna leone" è una storia di emancipazione, un'esaltazione della diversità come valore da difendere nonostante i pregiudizi e il dolore che essa comporta.

EAN: 9788855801584
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#309681 Dantesca
Roma, Salerno Ed. 2020, cm.16,5x24, pp.104, brossura sopraccoperta. Coll.Pubblicazioni del "Centro Pio Rajna". Quaderni della "Rivista di Studi Danteschi",10. Nella critica dantesca è opinione consolidata che le prime esperienze di Dante rimatore siano avvenute nel segno di Guittone: lo proverebbero anzitutto i sonetti che il giovane Alighieri avrebbe scambiato con il suo omonimo Dante da Maiano, e attestati unicamente dalla "Giuntina di rime antiche", l'antologia dell'antica lirica toscana pubblicata dai Giunta a Firenze nel 1527. Tuttavia, le rime di corrispondenza con Dante da Maiano attribuite all'Alighieri dalla Giuntina, in particolare i due sonetti della tenzone del «Duol d'amore» (Qual che voi siate, amico e Non canoscendo, amico), evidenziano uno stile che è troppo simile a quello del Dante minore per non far sorgere il sospetto che siano una falsificazione di quest'ultimo al fine di accreditare sé stesso come corrispondente dell'autore della Vita nuova e della Commedia. E da un'indagine sistematica condotta col sussidio del corpus elettronico della nostra poesia dei primi secoli risulta che, oltre a quelle del «Duol d'amore», anche altre rime di impianto guittoniano riconosciute tradizionalmente come dantesche, in particolare Se Lippo amico e Lo meo servente core, potrebbero essere derubricate a dubbie, se non addirittura a spurie. Ne uscirebbe di conseguenza fortemente indebolita l'idea di un Dante giovanissimo che, prima di seguire la maniera di Guido Cavalcanti, avrebbe poetato nello stile di Guittone. I sei capitoli che costituiscono il libro, già pubblicati separatamente in veste di saggi autonomi, rappresentano la continuazione di una ricerca che ha prodotto nel 2011 un saggio dello stesso autore apparso nella medesima collana (Dante e la paternità del 'Fiore'). Lì, sulla base di riscontri stilistici stringenti, si ipotizzava che a scrivere il Fiore e il Detto d'Amore potesse essere stato Dante da Maiano e non l'Alighieri. Qui, oltre alle questioni di paternità di singole rime, l'interesse del volume è anche metodologico, ai fini di una riconsiderazione teorica dell'attribuzionismo letterario e delle pratiche filologiche che lo riguardano.

EAN: 9788869734717
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Roma, Castelvecchi 2011, cm.14x21, pp.314, brossura, copertina figurata a colori con bandelle. Collana Biblioteca dell'Immaginario, 14. Quando l'alba del Ventesimo secolo stava per vedere la luce, il pianeta Terra era, per i suoi stessi abitanti, un mondo ancora parzialmente sconosciuto. Le remote regioni dell'Antartide, in modo particolare, con le loro glaciali distese di nevi eterne, rappresentavano per i più arditi una sfida irrinunciabile, un richiamo che spinse tra le braccia dell'ignoto gli elementi migliori di una generazione di coraggiosi. Pronti a tutto, gli esploratori dell'estremo Sud, a cui è dedicato questo libro, salparono dal porto di Anversa a bordo della nave Belgica nel 1897. Il loro sogno proibito sarebbe stato raggiungere - primi tra gli umani - il cuore del Polo Sud. Ma l'inclemenza degli agenti atmosferici cospirò contro questo sogno, costringendo l'equipaggio a restare prigioniero dei ghiacci per quasi un anno. Tra di loro, oltre al comandante Adrien de Gerlache, al naturalista Ermi Racovitza, al cuoco Michotte e al giornalista Cook, c'è anche l'austero norvegese Roald Amundsen, protagonista di una straordinaria avventura, che intreccia la storia di una spedizione scientifica con il mito di Moby Dick, la balena bianca, e del tesoro perduto del celeberrimo Vascello Fantasma... imprese leggendarie come quella che, partendo dall'esperienza della Belgica, consentirà davvero a Roald Amundsen di conquistare il Polo Sud il 14 dicembre del 1911.

EAN: 9788876156533
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#319621 Biografie
University of Toronto Press 1994, cm.15x24, pp.XXIII,472, 29 figure bn.nt. legatura editoriale cartonata telata, sopraccoperta figurata.

EAN: 9780802059222
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