Stato di famiglia. Bisogni, privato, collettivo.

Introduzione e traduzione di ida Danesin Quadri. Padova, Marsilio Ed. 1966, cm.17,5x24,5, pp.XXVIII,218, figg.bn.ft. legatura ed.sopracop.fig.bn. Coll.Biblioteca di Architettura e Urbanistica,9.

Contrib.allo Studio della Civiltà artistica del Seicento nell'Italia Meridionale. Napoli, S.E.N. 1985, cm.23,5x31, pp.42, VIII tavv.a col.e 93 tavv.bn.ft. legatura ed.in tutta tela,soprac.fig.a col.

A dura di Giuliana Bertelloni, Simone Berti e Pier Giorgio Ciuti. Pisa, ETS 2007, cm.14x22, pp.138, brossura copertina figurata. Coll.Percorsi di Psicoanalisi,VI,2007. I sintomi sono familiari da sempre. Potremmo dire che li troviamo già lì ad attenderci, al nostro primo vagito. Ci anticipano e costituiscono delle potenti vie di facilitazione già tracciate. I sintomi si fanno in famiglia, e possono dirsi familiari in più di un senso. Sintomi familiari perché legati a doppio, triplo filo alla struttura della famiglia luogo di elezione dei complessi tipici dello sviluppo psichico. Sintomi familiari perché diffusi, a volte in modo endemico, nella società, così abituali da risultare asintomatici. I sintomi sono talmente "noi" che spesso non ne vogliamo sapere niente di "guarire". L'essere umano è fatto di parole e dunque saranno le parole che lo precederanno, lo guideranno e gli consentiranno di esistere. Decisive sono allora quelle parole che gli rivolgerà il padre o che gli porgerà la madre. I sintomi sono familiari anche perché senza l'altro si muore. Fin dalla fase dello specchio senza l’aiuto dell’Altro, il soggetto non sa chi sia e se non è nel desiderio dell'Altro vive l'angoscia di morte. Così, quando "l’inquietante estraneità" dell’invecchiamento colpisce il soggetto, questi nel suo inconscio sa che corre il rischio di non essere più nel desiderio dell'altro e può morirne. Sintomi familiari infine ai quali corrispondono diverse strutture soggettive: nevrosi o psicosi, sublimazioni o perversioni, inibizioni o angosce. Tutte cose che si imparano in famiglia e che occorre provare ad ascoltare. Così questo testo diventa un'occasione per ascoltare ed elaborare la ricchezza delle storie personali, i differenti sintomi familiari, con l'auspicio di poter mantenere aperta un'interrogazione critica della psicanalisi.

Prefaz.di Ernesto De Martino. Traduz.di Maria Luisa Epifani. Milano, Feltrinelli Ed. 1960, cm.14,5x22,5, pp.XII,400, legatura ed.in tutta tela. Coll.I Fatti e le Idee,23.

1 cartella con laccetti con [150] c. di tav., 35 cm, cart. Buono. Grande cartella in 4° (cm. 35 x 25) con dorso in tela con titoli impressi e nastri per la chiusura (minuscolo difetto alla copertina posteriore, ma ottima). Contiene tre fogli con frontespizio, indice e dedica, seguite da 151 tavole con accurate riproduzioni fotografiche sciolte. Carta un po’ ingiallita e con margini fragili per sua natura, ma buon esemplare, completo di tutte le tavole e integro. Immagini di: Riva, Arco, Mori, Rovereto, Pergine, Trento, Toblino, Gruppo di Brenta, Presanella, Valle Trafoi, Passo di Rezia, Merano, Fiera di Primiero, Rifugio Vayolet, il Sasso Piatto e Pordoi, Cortina d’Ampezzo, Lago di Misurina, Trieste, Aquileia, Grado, Carso, Capodistria, Pirano, Muggia, Parenzo, Rovigno, Pola, Zara, e altre località. Piacenza, Casa Editrice Libraria Ghelfi Costantino 1921, uma cartella del formato di cm.25x35 contenente 153 carte sciolte, di cui 151 di tavv. fotogr. impresse a un colore, un frontesp. e un indice, titoli impressi al piatto ant. e al dorso della cartella dotata di chiusura a laccetti. (Lacune agli spessori della cartella; esemplare ingiallito ma in ottimo stato.) Al frontespizio, l'Ed. menzionato sul piatto ant. della cartella è coperto da un'etichetta cartacea applicata con la seguente dicitura a stampa: Casa Editrice Itala Ars - Pubblicazioni d'Arte, Torino.