Lettera a mia madre.

Traduzione di Dario Mazzone. Milano, Edizioni Club Adelphi Ed. 1990, cm.12,5x19,5, pp.206, legatura editoriale sopracoperta figurata a colori.

Traduzione Laura Frausin Guarino. Milano, Adelphi Ed. 1994, cm.14x22, pp.194, br. sopraccop.fig. Coll.Biblioteca,376, Con un cappotto troppo lungo e un berretto di pelliccia sulla testa, il volto pallido e febbrile, un giovane sconosciuto sbarca un grigio mattino a La Rochelle da un cargo. Scoprirà di essere l'erede del vasto patrimonio dello zio, un uomo a lui ignoto, che è vissuto in una feroce solitudine. E scoprirà anche che suo zio teneva in pugno tutti i ricchi notabili del luogo, riuniti in un sinistro sindacato. Teneva i loro segreti in una cassaforte di cui nessuno ora conosce la combinazione. Comincia così una partita mortale tra il giovane straniero e i vari potenti del luogo.

Traduzione di Giorgio Pinotti. Milano, Adelphi Ed. 2001, cm.12x19, pp.138, br.cop.fig.a col. Coll.Gli Adelphi. La cabina di vetro di Louis Maloin - ferroviere addetto agli scambi - è l'occhio col quale, notte dopo notte, egli scruta ossessivamente la città e il porto, mettendo a fuoco dettagli minimi, impercettibili. Come l'uomo con l'impermeabile grigio e la sigaretta tra le labbra in attesa sulla banchina. E l'ombra che, dal traghetto, gli lancia una valigetta. Dettagli minimi e fatali: perché l'uomo in grigio sta per uccidere, freddamente, brutalmente, il suo compagno.

A cura di Marina Di Leo. Milano, Adelphi ed. 2004, cm.13,5x22, pp.166, brossura copertina figurata a colori. Coll. Biblioteca Adelphi 457. Joseph Timar ha lasciato La Rochelle pieno di entusiasmo e spavalderia e quando ha fatto il suo ingresso al Central, l'unico albergo di Libreville, mentre il boy gli serviva un whisky nel caffè dalle pareti adorne di maschere africane, si è sentito un vero colono. Poi c'è stata la prima notte, piena di fruscii, di rumori indefinibili, tutto un brulicare di animali sconosciuti. Al risveglio l'ha vista sulla porta, che esaminava il suo corpo di adolescente con uno sguardo carico di una sensualità intenerita, quasi materna. Da quella mattina è diventato l'amante di Adèle, la proprietaria del Central.