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#191888 Storia Moderna

Lo scoppio del fulmine. La Rivoluzione Francese come non è mai stata raccontata.

Autore:
Editore: Hobby & Work.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.saggi Storici.
Dettagli: cm.14,7x21, pp.269, br.cop.fig.con bandelle. Coll.saggi Storici.

Abstract: Libertà, fraternità, eguaglianza: sono le tre parole d'ordine che hanno fondato la democrazia europea, frutto di un lungo travaglio prima intellettuale, poi politico e infine apertamente insurrezionale. La data spartiacque è il 1789; l'evento è la presa della Bastiglia, scintilla di quel processo esplosivo noto come Rivoluzione francese. Ma realmente fu vera gloria? Davvero Marat, Danton e Robespierre hanno fatto a pezzi l'antico regime e lo hanno magicamente sostituito con la radiosa alba della modernità? No, le cose non andarono esattamente così, come ci dimostra Lo scoppio del fulmine, un'acuta, brillante, irriverente cronistoria di quella leggendaria sovversione. Forte della sua esperienza di inviato speciale de La Stampa e del Corriere della Sera, Alfredo Venturi rievoca quei giorni che capovolsero l'Occidente con lo scrupolo dello storico ma anche con la curiosità del cronista. Quel che emerge dalle pagine di Venturi è dunque uno spaccato "impertinente" della Rivoluzione francese, con una particolare attenzione all'aneddoto rivelatore, ai vizi nascosti ed ai lapsus che caratterizzarono le condotte dei protagonisti. A cavallo tra ricostruzione storica e reportage di costume, "Lo scoppio del fulmine" è una lettura che ha il merito di far scendere dal piedistallo gli eroi (e le vittime) del 1789 e di restituirli nudi, in tutta la loro contraddittoria umanità. .

EAN: 9788878518933
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Milano, Longanesi & C. 1984, cm.14x20,5, pp.172,(2) br., cop.fig. a colori. [buon esemplare.] Coll. Il Cammeo,93.

EAN: 9788830402430
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Milano, Hobby & Work 2012, cm.14,7x21, pp.203, br.cop.fig.a col.con bandelle. Coll.Saggi Storici. In principio è solo un dibattito giuridico: può un parlamento tassare i cittadini che non rappresenta? Il parlamento è quello di Londra, i cittadini tartassati vivono tremila miglia più in là, nelle tredici colonie dell'America del Nord. Forse la contesa può essere risolta in modo pacifico, ma presto la situazione degenera. Londra opta per le maniere forti e spedisce laggiù le sue truppe. Eppure i quattro quinti dei coloni sono così convinti dei loro diritti che si dichiarano indipendenti, raccolgono un esercito improvvisato e ne affidano il comando a un piantatore virginiano, George Washington. Comincia così la rivoluzione americana, il big bang di quell'universo febbrile che ha nome Stati Uniti. Per gli altezzosi ufficiali di Sua Maestà britannica dovrebbe essere uno scherzo, rispedire a casa quei soldati male in arnese. E invece... In questo libro si racconta la vicenda di un Paese che superando ogni localismo si scrolla di dosso la soggezione coloniale e impone una clamorosa svolta alla geopolitica dell'intero pianeta. Un Paese che nasce col peccato originale degli schiavi e degli indiani privi di diritti, ma che stimolato da alcune fortissime personalità offre lo spettacolo del dibattito permanente, appassionato, su tutti i temi d'interesse collettivo. Persino sulla scelta dell'emblema nazionale: Benjamin Franklin vorrebbe assegnare questo ruolo al pacifico tacchino del Thanksgiving, ma i suoi concittadini preferiscono l'aquila, la grande aquila americana dalla testa bianca...

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#191882 Storia Moderna
Milano, Hobby & Work 2011, cm.14,7x21, pp.282, br.cop.fig.a col.con bandelle. Coll.Saggi Storici. Friedrich Hegel lo definì "Lo Spirito della Storia a cavallo". Più prosaicamente, un suo aiutante lo etichettò come "un bastardo di genio", mentre una delle sue innumerevoli amanti disse di lui:"Per essere piccolo è piccolo,ma non dappertutto...". Al di là dei punti di vista, resta un dato incontrovertibile: Napoleone Bonaparte impone un prima e un dopo alla storia dell'Occidente. Figlio della Rivoluzione, la tradisce più volte. Fervente repubblicano, si fa nominare imperatore. Portabandiera del principio di nazionalità, assoggetta mezza Europa... Insomma, un coacervo di contraddizioni che paradossalmente, nel giro di un ventennio, finisce per catapultare il Vecchio Continente nella modernità, sia per quanto riguarda il diritto, sia per quanto riguarda l'evoluzione civile, economica e scientifica. Una modernità che neppure la successiva Restaurazione potrà davvero rimettere nel cassetto. Agile, divertente, irriverente, minuziosissimo nel dato storiografico e di elegante perfidia nella narrazione dei fatti, Gli anni dell'aquila restituisce il personaggio di Napoleone in tutta la sua tumultuosa energia sovvertitrice. Quel che ne esce è un quadro composito di quei vent'anni scarsi che hanno posto le basi dell'Europa moderna; un quadro che Alfredo Venturi, cronista abilissimo, tratteggia con la vivacità dell'inviato speciale e il disincanto dello studioso che, al contrario di Hegel, stenta a credere nell'infallibile saggezza della Storia.

EAN: 9788878519176
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