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Due ponti a Caracas.

Autore:
Editore: Longanesi & C. Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Libri Pocket,290.
Dettagli: cm.11,5x18, pp.154, tascabile, cop.ill. Coll.I Libri Pocket,290.

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Pordenone, Ediz.Studio Tesi 1995, cm.11x17, pp.103, brossura cop.fig.a col. Coll.Piccola Biblioteca Universale,41.

EAN: 9788876925252
EUR 3.00
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Milano, Rusconi 1978, cm.13,5x21, pp.172, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Narrativa.
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Prima edizione. Milano, Rizzoli Ed. aprile 1963, cm.14x22, pp.268, legatura ed.cop.ill.a col.con sopraccop.trasparente. Coll.La Scala.
EUR 16.00
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Pro Loco Villa Manin. Udine, Il Ponte 1981, cm.24x29, pp.192, num.ill.bn.nt. brossura
Note: Sopracoperta con mende.
EUR 30.00
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Firenze, Firenze University Press 2005, cm.17,0x24,0 pp.150, brossura Coll.Letteratura e Storia,1. Il progetto del periodico "Lo Spettatore fiorentino" è un sorprendente tentativo di contestare l'ideologia del progresso avvalendosi del mezzo tipico di quella propaganda. Con il suo stile ironico e tagliente, Leopardi si rivolge al variegato pubblico dei lettori di gazzette per condurli a riconoscere l'infelicità del vivere e, al tempo stesso, condividere con loro il "piacere dell'inutile". Il tono leggero e moralistico del Manifesto riprende il modello della pubblicistica del Settecento, in particolare i giornali di Gaspare Gozzi. Ma l'elogio dell'inutile prefigura le gesta del flâneur, un personaggio che rappresenta una suggestiva chiave di lettura dell'ultimo Leopardi.

EAN: 9788884532343
EUR 10.00
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Terza edizione - Nuova ristampa. Milano - Messina, Casa Editrice Giuseppe Principato 1955, cm.13,5x19,5, pp.(4),504,(4), brossura
Note: Fioriture in copertina e ai tagli ma ottimi interni.
EUR 12.00
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#294281 Esoterismo
Con uno scritto di Federico Ferrari. Traduzione di Nicola Rainò. Milano, SE 2022, cm.13x22, pp.250, brossura cop.fig. a col.con bandelle, Coll.Testi e Documenti,322, «Mi propongo di mostrare come quattro delle inquietudini che sempre più ci tormentano siano tra loro necessariamente legate: l’angelologia, l’aspetto in qualche maniera premonitore presente nei sogni, l’esperienza della pre-morte e l’avvicinarsi del millennio (variamente collocato nel 2000 o nel 2001 o nel 2033). La fusione di questi materiali è assai antica rispetto alla nostra attualità, e può essere fatta risalire alla Persia e alla Palestina arcaiche, all’Arabia, alla Provenza e alla Spagna medievali. Sono ricorso alla gnosi cristiana, al sufismo sciita musulmano e alla cabala ebraica come fonti esplicative perché ciascuna di esse fornisce interpretazioni persuasive dei legami tra angeli, sogni, viaggi ultraterreni o manifestazioni di corpi astrali e attese messianiche. Esistono altre tradizioni esoteriche al cui interno si ritrovano questi elementi, ma forse non con l’evidenza e la rilevanza che assumono per gnostici, sufi e cabalisti. Sembra esserci un orientamento comune, forse di natura ermetica, nella gnosi, nella teosofia sufi e nella cabala, che in questa sede cercherò di sviluppare in un modo che possa far luce su certi aspetti dell’arcano che oggi interessa tanti di noi, scettici e credenti in egual misura». Con uno scritto di Federico Ferrari.

EAN: 9788867236787
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Disponibile
#323522 Arte Grafica
Lucca, Palazzo Ducale, 11 maggio - 22 giugno 2003. Lucca, Pacini Fazzi 2003, cm.23,5x30, pp.128, 76 illustrazioni a colori num. f.t. brossura, sovraccoperta figurata a colori. La città, come una musa, ispira Jean Michel Folon . Lo libera da paure e inibizioni. Tanto da convincerlo a spogliarsi di tutto. "Folon a Lucca". L'annuncio è quasi un trionfo. Il suo nome è legato stretto a quello della città. "La stessa in cui sono arrivato giovanissimo, in l'autostop" ci racconta. "E qui ho trovato un mondo di pace, che mi sta nel cuore. Per la poesia che si respira, per i giardini nascosti, appena intravisti da fessure di porte socchiuse...". Questa è la sua Lucca. Una città ideale, secondo Folon. "E' il posto più bello dove abbia mai esposto" spiega ancora. Non ha mai nascosto questo suo amore per Lucca, nato quand'era appena ventenne. E ha trovato il modo per ringraziarla. Con un centinaio di opere, per lo più prestate dal suo studio. Molte di queste non sono mai state esposte prima (come il manifesto per la Bohème, ad esempio; o La Colomba della pace e La Colomba della morte ). E in mezzo a tutti quei dipinti, in mezzo agli oggetti, c'è la poesia. L'allestimento è perfetto, quasi maniacale. Folon l'ha curato personalmente. Ogni luce, ogni ombra. E ad accompagnarci c'è una musica soave, che ricorda la morbidezza delle nuove. O il volo degli angeli. Appunto, gli angeli. E' un Arcangelo blu dalle ali colorate ad annunciare l'arrivo di Folon. Un acquarello dolce, leggero. Un'opera sentita. Con una citazione esplicita a Beato Angelico. "E' stato lui il primo a dare colore sulle ali degli angeli" spiega Folon. "Quindi desidero chiedergli scusa per questo plagio. Caro Beato Angelico" prosegue rivolgendosi a lui "sei sicuramente più bravo di me...". Così come l'Arcangelo, anche altri acquerelli trasmettono un senso di pace. E d'inquietudine, anche. Una serenità raggiunta a stento. Ricorre con ossessione il tema del viaggio. Navi che proseguono la linea d'orizzonte, navi come unico oggetto della composizione. Un viaggio verso il niente, un passaggio verso il porto che non c'è. E mai una burrasca, mai un mare in tempesta. Mai si rompe l'equilibrio della poesia, dolce e inquieta. Ma più di ogni cosa meraviglia l'uso del colore. Acquerelli dosati con sapienza, che danno vita a sfumature impossibili. In molte opere adotta il collage, una scelta più sintattica che estetica. Un brandello di cartone, un pezzo di latta, una lettera strappata. "Lavoro partendo dalle cose quotidiane, le stesse che la gente non utilizza più" apostrofa l'artista. "Nelle cose a cui siamo abituati cerco la bellezza quotidiana". E così Folon trasforma semplici oggetti in maschere o figure mitologiche. E se le incisioni riprendono il tema della fiaba, i piccoli totem sono di chiara ispirazione indiana. Così diversi tra loro. Le scultura - di origine surrealista, alla Magritte - oltre che lungo l'ingresso della mostra, sono state inserite nella Galleria degli Ammannati, dove è stato allestito un giardino all'italiana dominato da una fontana, segno di pace. Sopra la fontana una Pantera, simbolo di Lucca. Opera che Folon ha già deciso di regalare alla città.The city is like the inspirational muse of artist Jean Michel Folon. "Folon in Lucca", shows the relationship of the artist to the place and his work.

EAN: 9788872465752
EUR 24.00
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