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#205463 Letteratura

Leonardo Sciascia e la Jugoslavia. «Racconto ai miei amici di Caltanissetta della Jugoslavia e di voi: con entusiasmo, con affetto».

Curatore: A cura di Ricciarda Ricorda.
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm 17 x 24, xii-232 pp. con 6 figg. n.t. e 16 tavv. f.t. a col. Sciascia scrittore europeo - Associazione «Amici di Leonardo Sciascia», 2.

Abstract: Il volume esplora l’area, poco conosciuta, dei rapporti di Sciascia con il mondo jugoslavo, avviati alla fine degli anni Cinquanta e destinati a trovare nell’amicizia e nella relazione intellettuale con il poeta sloveno Ciril Zlobec il riferimento più duraturo. Il libro procede lungo le tappe dei viaggi reali e mentali dello scrittore siciliano, ricostruisce i motivi del suo interesse per quel mondo mentre, sull’altro versante, indaga sulla sua fortuna critica. / This volume sheds light on the little known question of Sciascia's relationship with the Yugoslav world, started at the end of the Fifties and destined to find a long lasting connection in the personal and intellectual friendship with the Slovenian poet Ciril Zlobec. Retracing the stages of Sciascia's real or intellectual travels, the book reconstructs the reasons of his interest for that world, and, on the other side, studies his critical reception. .

EAN: 9788822263476
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Milano, Mondadori 2008, cm.10,5x18, pp.188. legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Saggi. I sinistrati siamo noi. Brutalizzati alle elezioni, battuti culturalmente, spintonati ai margini di una società cattiva. Alcuni legati a un'idea troppo razionale di riforme difficili, altri pervasi dalla nostalgia di rivoluzioni impossibili. Risultato: vinceranno sempre gli altri. Perché noi siamo fuori tempo, fuori moda, fuori gioco. E con la triste euforia degli esclusi, fra l'autolesionismo e l'autocompatimento, ci prepariamo a diventare una minoranza permanente. Ma non è colpa nostra: scienziati autorevoli hanno dimostrato che si è di sinistra per via del Dna. C'è di mezzo un dannato gene altruista. Come dire che siamo fessi per natura. Per questo il Partito democratico ha sbagliato tutte le strategie, si è illuso di vincere, si è schiantato contro Berlusconi, e dopo la batosta non ha ancora deciso se sopravvivere a una sconfitta storica o lasciarsi naufragare. Ci vorrebbe una cultura, un leader, uno schema politico. Ci vorrebbe almeno un'idea. Invece, i riformisti non hanno ancora un programma e gli estremisti non hanno più un peso. Di idee, non se ne parla più. Edmondo Berselli descrive, con affetto, la storia e la malattia dei sinistrati italiani, e formula senza pietà la relativa diagnosi. L'Italia va a destra, ritrova nel partito di Berlusconi il clima confortevole di una Dc senza preti, mentre le corporazioni prosperano e la concorrenza latita. C'è una speranza per la sinistra e i sinistrati? Oppure li attende un deserto infinito, e la condanna di attraversarlo fra miraggi crudeli?

EAN: 9788804584049
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Ist.di Studi Politici Economici e Sociali. Roma, EURISPES 2001, cm.17x24, pp.XXXI,478, brossura cop.ill.a col.
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#228793 Fumetti
Paris, Jean-Jacques Pauvert 1969, cm.8,5x11,5, pp. n.n. (128), 64 tavv. disegnate in bn., legatura ed.in tutta tela, piatti e dorso figg.
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Riduzione di Luigi Bonelli. Firenze, Vallecchi 1939, cm.13x19, pp.96, brossura copertina figurata.
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