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#207401 Biografie

Memoir of George Granville, Late Duke of Sutherland, K. G.

Autore:
Editore: Not Published (printed by G.Woodfall, London).
Data di pubbl.:
Dettagli: 26x33,3, pp.(2),83,(1), un ritratto inciso all'antip., rilegatura dello stampatore in tutta tela verde con titoli e cornice in oro al piatto anteriore. Cerniera ant.interna guasta; adesione di un frammento di vignetta ottocentesca al piatto posteriore. Il verso dell'incisione all'antiporta reca appl. un biglietto della duchessa di Sutherland che dona l'opera a D.P.Colnaghi.

Abstract: George Granville Leveson-Gower, 1st Duke of Sutherland KG, PC (1758 - 1833), known as Viscount Trentham from 1758 to 1786, as Earl Gower from 1786 to 1803 and as The Marquess of Stafford from 1803 to 1833, was a British politician, diplomat, landowner and patron of the arts. He is estimated to have been the wealthiest man of the 19th-century. He remains a controversial figure for his role in the Highland Clearances. James Loch became interested in the management of estates, and was simultaneously auditor to the George, Marquis of Stafford (who married Elizabeth, Countess of Sutherland, and became shortly before he died Duke of Sutherland). In this capacity he was responsible for much of the policy respecting the agricultural labourers and the improvement of agriculture pursued over tens of thousands of acres both in England and Scotland. The "Sutherlandshire clearances" of George, Marquis of Stafford, by which between 1811 and 1820 fifteen thousand crofters were removed from the inland to the seacoast districts, were carried out under his supervision.

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#72686 Firenze
Firenze, Sarnus 2013, cm.16x24, pp.144, brossura copertina figurata. Quando la medicina era davvero "alternativa", e le mamme appendevano l'"erba della paura" alle travi del soffitto per scacciare gli incubi dei più piccoli. Quando la bicicletta ce la costruivamo con i pezzi di ricambio perché tutto doveva durare nel tempo. Quando le prime Case del Popolo riunivano l'intera cittadinanza dei borghi di campagna in feste di paese, serate di ballo, e gare alla famosa Ruota di Cecco.

EAN: 9788856301618
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#300875 Arte Saggi
A cura di Giulio Preti. Con una nota di Fabio Minazzi. Milano, Abscondita Ed. 2022, cm.13x22, pp.124, numerose illustrazioni bn. nel testo, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Aesthetica,40. «Nel saggio "La regola del gusto" il punto di partenza è la varietà e variabilità dei gusti. Vi è in essi un'apparente concordanza: le stesse parole, osserva Hume, designano in tutte le lingue approvazione e pregi, oppure disapprovazione e difetti. Ma questo accordo non va al di là delle parole; anche nella critica, come nell'etica, queste concordanze universali non oltrepassano il significato tautologico delle espressioni: nessuno può negare che il bene è bene e il bello è bello, ma la diversità comincia quando si tratta di determinare quali cose siano buone e quali belle. Tuttavia questa istanza scettica è per Hume solo un punto di partenza. Essa sta a provare che il gusto è soggettivo, e quindi non si possono trovare regole critiche universali; ma soprattutto che non esistono regole a priori, e che anche le regole del gusto sono empiriche, a posteriori. Con ciò è posto il problema fondamentale dell'estetica di Hume: trovare un fondamento alle regole del gusto, tale che renda compatibile la loro universalità con la soggettività che abbiamo prima constatata. Che ci sia un'universalità del gusto, per lo meno relativa e tendenziale, è per Hume una cosa indubbia: ciò per lui si manifesta nei casi-limite, quando si rivelano valori imponenti e disvalori indubbi, o quando si mettono a raffronto produzioni letterarie, o in genere artistiche, di valore notevolmente differente, per esempio una poesia di un qualsiasi autore mediocre con quella di un grande poeta. Questo fatto prova che, in un certo senso, esiste un gusto universale, oggettivo, pur difficile da scoprirsi. La ricerca di Hume non è metafisica. Egli non mira a definire un'idea trascendente del bello. Il suo problema è quindi precisabile in questo senso: come si formano quei «campioni», quei «modelli» del gusto che stabiliscono la norma effettiva e positiva del giudizio del gusto?» (Giulio Preti). Con

EAN: 9791254720400
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Disponibile
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Note: copertina con mende.
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Milano, Rizzoli 1956, cm.14x22, pp.396, con 80 tavole fuoti testo legatura editoriale cartonata in imitlin.
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