Roma, fascino di una capitale. Volume di pregio stampato su carta tipo chagall 260 gr. della cartiera Cordenons, caratteri usati Garamond. Custodia e legatura in tutta pelle con sbalzo in cuoio eseguito a mano, incisioni sul piatto e sul dorso in oro zecchino. In copertina "l'arco di Tito" di Giulio di Virgilio, bassorilievo in bronzo da fusione a cera persa.In cofanetto. Esemplare 31/2499.

Traducción de Marisa Vannini de Gerulevicz. Novara-Barcelona, Istituto Geografico De Agostini - Editorial Teide 1988, 2 voll. cm.24,5x34,5, pp.264; 339, numerose ill.e tavv.a col.e in bn. nt., legature editoriali in tutta tela, titoli in oro ai piatti ant.e ai dorsi, sovraccoperte figg.a col., cofanetto telato con piatti figg.a col.

Novara, De Agostini 2001, cm.14x21, pp.493, legatura editoriale. Coll.Gedea Capolavori.

Fotografie di Nancy Durrel McKenna. Milano, Mondadori 2001, cm.14,5x21, pp.256, brossura copertina figurata a colori.

A cura di Coral Garcia. Firenze, Aurora Boreale 2013, cm.14,8x21, pp.132, brossura copertina figurata a colori. Collana Ispania. Testo Italiano e Spagnolo. L'arrivo dei barbari è una metafora scenica che stabilisce, in chiave di commedia, un parallelismo fra l'arrivo dei barbari, dinanzi alla decadenza dell'Impero Romano, e la crisi globale di quest'inizio di XXI secolo, del quale l'autore si serve per scavare con umorismo nella crisi attuale, che non è solo economica ma riguarda anche i valori e il senso della vita. Quando una società è in crisi arrivano sempre i "barbari", pronti a trarre vantaggio dalla situazione e a radere al suolo qualunque cosa trovino strada facendo. E così, chi non soccombe nella barbarie, si vede obbligato a diventarne parte con il fine unico di sopravvivere.