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Ville italiane e loro giardini.

Autore:
Curatore: Pref.di Harold Acton. Trad.di M.Dandolo, G.Uzielli.
Editore: Passigli Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.23x28, pp.201, 43 ill.a col.e oltre 100 in bn.nt. legatura ed.soprac.fig.a col.

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Traduzione di Marino Biondi. Milano, Corbaccio 1994, cm.13,5x21,5, pp.268, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Scrittori di tutto il mondo. Sposi per un anno. Questo è il patto che Nick e Susy Lansing hanno stipulato: rimanere uniti nella buona sorte fino a quando il denaro dei regali di nozze e l’ospitalità degli amici permetterà loro di continuare la luna di miele. Poi, se una migliore occasione si presenterà a uno di loro, l’altro acconsentirà a lasciarlo libero. Lo scenario dei primi mesi di questa anomala unione è idilliaco: una romantica villa sulle sponde del lago di Como, un palazzo patrizio a Venezia, passeggiate nelle calli ombrose, chiari di luna, amici spensierati sempre pronti ad assecondare i due novelli sposi. Eppure, fin dall’inizio, la macchina perfetta del matrimonio concordato si inceppa, incalzata da un elemento imprevisto: l’amore. Capriccioso, incoerente, poco incline a compromessi e a sfumature, l’amore si insinua nella mente ordinata e onesta di Nick, che ha idealizzato la moglie al punto da non poterle perdonare nessuno sbaglio, nessuna leggerezza; e in quella di Susy, incapace di rinunciare ai suoi sogni di grandezza se non per il marito, ma così spaventata da questa scoperta da non riuscire a dirglielo, anche quando sarebbe l’unico modo per trattenerlo. E allora, di nuovo soli, «liberi», come amavano dire prima di sposarsi, Nick e Susy cercano ognuno la propria occasione lontano dall’altro, lui sul panfilo di ricchi amici, lei nientemeno che con un lord. Ma l’amore che paradossalmente li ha separati, si è talmente insinuato nel loro cuore da ricongiungerli. Anche in Raggi di luna, come negli altri romanzi di Edith Wharton, sono presenti tutti gli elementi cari alla scrittrice, dalla critica impietosa alla società – alla buona società – del suo tempo, alle storie d’amore ostacolate dalle convenzioni di un mondo ipocrita, che per una volta, almeno, non avrà la meglio sui sentimenti dei protagonisti

EAN: 9788879721233
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Introduzione di Marilyn French. Traduzione di Lucilla Jervis Rochat e Anna Rusconi. Milano, Longanesi 1989, cm.14x20, pp.277, brossura copertina figurata a colori. Coll.La Gaja Scienza,283.

EAN: 9788830409033
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Traduzione di Gabriella Ernesti. Milano, Bompiani 1980, cm.12,5x20, pp.305, brossura copertina figurata. Coll. Tascabili Bompiani.
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Milano, Rizzoli per Vendita in abbinamento con Periodici 2010, cm.11,5x18,5, legatura editoriale cartonata. Capolavori. I più Grandi Romanzi della Letteratura Straniera.
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#49009 Arte Saggi
Firenze, Olschki 2001, cm.17x24, pp.XXXII-242, 29 tavv.bn.ft. brossura Bibl.di Nuncius.

EAN: 9788822249975
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Milano, Ufficio Comunicazione MM. 2016, cm.22x30, pp.180, ill.col. legatura editoriale, copertina figurata a colori.

EAN: 9788890822414
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Fabio Dei, Antonio Fanelli, Giovanni Parlavecchia. Milano, Silvana 2017, cm.17x24, pp.256, 40 figg.a col.nt. legatura editoriale, soprac.fig.a col. La sera del 26 dicembre 1867 le arie di Norma di Vincenzo Bellini inauguravano il Teatro del Popolo di Castelfiorentino, “opera resa necessaria dalla segnalata civiltà del Paese”. Da allora ha attraversato, con complesse vicende proprietarie e gestionali, la storia di Castelfiorentino, divenendo per tante generazioni il luogo dove si sono riflessi gli elementi fondanti della cultura, ma anche dell’impegno e della passione politica dei castellani, per i quali è stato il luogo di formazione per eccellenza. Dopo 150 anni questo Teatro, nel solco di quel grande patrimonio di forze, di volontà, di competenze, di intelligenze, che hanno arricchito e reso più civile la comunità di Castelfiorentino, è parte attiva e insostituibile per una comunità sempre più vasta, che vi trova le adeguate risposte al reale bisogno di cultura e di socialità. Il Comune di Castelfiorentino e la Banca Cambiano 1884 s.p.a., attraverso la Fondazione Teatro del Popolo, sono impegnati a investire risorse nello sviluppo di questa istituzione che accompagna e sostiene pure i cambiamenti dell’identità urbana e socio-culturale. “La comunità di Castelfiorentino – come ha scritto il cittadino onorario Antonio Paolucci – è orgogliosa della sua storia ed è consapevole che non c’è futuro senza memoria”: anche il Teatro del Popolo, ricordando il proprio passato, vuole essere soggetto attivo nel costruire il futuro. Il programma delle iniziative per i 150 anni non è la mera celebrazione di un anniversario ma l’occasione per riflettere su come costituisca un luogo di incontro e un punto di riferimento per la comunità castellana, valdelsana e di più ampi confini. Siamo convinti che il Teatro, pur nel radicale mutare degli scenari sociali, educativi, culturali, artistici, sia ancora il luogo emblematico dove una comunità sempre più vasta e articolata ritrova i sentimenti, l’impegno, la solidarietà, il senso di appartenenza, i sacrifici, le speranze, le passioni, i momenti di gioia, che le sono propri.

EAN: 9788836638512
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Quita edizione. Roma, Edizioni La Civiltà Cattolica 1953, cm.12x18, pp.64, brossura. Coll.Le dottrine sociali del cattolicesimo,3.
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