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Un S.I.T. [Sistema Informativo Territoriale] per la valutazione dell'attitudine al pascolo nel Parco Nazionale del Pollino.

Autore:
Editore: Consiglio Regionale della Basilicata.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I Quaderni - Documentazione Regione.
Dettagli: cm.17x24, pp.186,(6), numerosi grafici e alcune tavv. a col.nt., brossura, cop.fig.a colori. [copia non letta e in ottimo stato.] Coll.I Quaderni - Documentazione Regione.

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Venezia,Pal.Ducale,12/5-7/8/1994. A cura di M.A.Chiari, M.Wiel. Milano, Electa 1994, cm.25x28, pp.152, 149 figure bn. nel testo alcune a piena pagina, brossura copertina figurata.
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#327286 Arte Incisioni
Presentazione di Paolo Bellini. Milano, Edi. Artes 1994, cm.22x30, pp.128, brossura copertina figurata.
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#335693 Arte Incisioni
Roma, Edizioni Quasar 1987, cm.22x24, pp.184, illustrazioni in bianco e nero. brossura con copertina figurata.

EAN: 9788885020801
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Palermo, Enzo Sellerio Editore 2018, cm.12x18, pp.226, brossura. Collana La Memoria, 1093. Un cold case per i Vecchietti del BarLume. Un vecchio omicidio mai risolto, avvenuto nel fatidico 1968, si riapre per una questione di eredità. Muore nel suo letto Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, azienda farmaceutica del litorale toscano. Alla lettura del testamento, il notaio ha convocato anche la vicequestore Alice Martelli, perché nelle ultime volontà del defunto è contenuta una notizia di reato. Erede universale è nominato il figlio Matteo Corradi, ma nell'atto il testatore confessa di essere stato lui l'autore dell'assassinio del fondatore della fabbrica, suo padre putativo. Il 17 maggio del 1968 Camillo Luraschi, capostipite della Farmesis, era stato raggiunto da una fucilata al volto. Le indagini non avevano trovato risultati, forse perché il clima politico consigliava di non scavare troppo. L'imbroglio nella linea di successione obbliga alla riapertura dell'inchiesta. Matteo Corradi non potrebbe, infatti, ereditare ciò che il padre ha ottenuto mediante un delitto. Alice Martelli, la fidanzata (eterna) di Massimo, in questo caso non può fare a meno dell'archivio vivente di pettegolezzi costituito dai quattro vecchietti, che erano stati coinvolti tutti in modi diversi nel Movimento. Le indagini si svolgono, come al solito, tra la questura e il BarLume di Pineta dove Aldo, nonno Ampelio, Pilade Del Tacca del Comune, il Rimediotti (detti anche i quattro «della banda della Magliadilana ») dissipano gli anni della loro pensione, vanamente contenuti dal gestore Massimo, costretto a esorcizzare con la logica le ipotesi dei senescenti occupanti della sala biliardo del bar. Da dove passano storielle toscanacce di ogni genere. L'inchiesta si imbatte in svolte e nuovi delitti obliquamente diretti a occultare. E scomoda, in stolidi playback, i ricordi del Sessantotto nella zona. Finché - tra dialoghi alla Ionesco o da signor Veneranda, battute micidiali in polemica tra i vecchietti e tra loro e il mondo, perle di saggezza buttate lì nel lessico più scostumato e inattuale - si fa strada l'unica maschera triste di tutto il palcoscenico, Signora la Verità. Marco Malvaldi, con la serie del BarLume, ha rinnovato un genere, il giallo comico di costume. E, in "A bocce ferme", la parte del giallo puro si prende una sua rivincita senza sacrificio per la risata.

EAN: 9788838937750
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